Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 16 nr. 139
estate 1986


Rivista Anarchica Online

Controllo totale

Cari compagni,
il dibattito sulle vostre pagine intorno al disegno di legge sulla donazione degli organi risulta molto interessante, perché il "caso" è una spia indicativa di molteplici fattori: la legge in sé e per sé, il rapporto ideologico tra anarchici e norma statuale, il coinvolgimento etico e religioso, tanto per citarne alcuni. Già la sola analisi delle reazioni degli intervenuti rivelerebbe un quadro veritiero dell'anarchico di oggi, molto più di qualunque studio sociologico (pur stando attenti alle cattive generalizzazioni).
Io vorrei invece attirare l'attenzione, spero in breve, su tre meccanismi, di ordine (in senso lato) giuridico, che inducono e mutano la qualità del rapporto sociale "Stato-cittadino".
Il primo tocca un aspetto da non sottovalutare: l'inversione della presunzione di donatore.
Sinteticamente, ciò comporta un ulteriore onere al cittadino, obbligato ad una disciplina normativa che penetra sin dentro l'atto della volontà, della scelta di donare o meno. Esempio tipico è l'inversione dell'onere della prova nel processo, che non è simmetrica, bensì squilibra il rapporto stato-cittadino sottoponendo quest'ultimo alla disciplina che rende conforme le azioni alla legge. Non è più lo stato a doversi muovere per cercare, legittimare, ecc. ciò su cui si legifera, bensì è il cittadino a doversi adeguare, rincorrendo lo stato anche per sottrarsi alle sue grinfie.
Ancora, il meccanismo della presunzione muta qualitativamente il rapporto sociale, elevando a norma una generalizzazione astratta assunta a fondamento della disciplina, ed al cui interno si calano le reali figure di donatore o meno, le une e le altre pertanto sottomesse alla regolamentazione giuridica asfissiante. E si parla tanto di deregulation!
Il terzo meccanismo giuridico, infine, è un'ulteriore etichetta che identifica il cittadino rendendolo sempre più trasparente al controllo. Dopo la carta d'identità, il libretto sanitario, di lavoro e di pensione, il codice fiscale, anche la certificazione di donazione, impropriamente parlando, che attesta un essere ridotto a frammento disciplinato e incasellato, pronto al controllo informatizzato.
L'utopia del controllo totale via normazione è sempre presente nella tipologia dello stato, così come attesta la sua pervicace ossessione di invadere sempre più la sfera del singolo sin nei suoi comportamenti più intimi. Può darsi che questo ricorrere ossessivo e paranoico alla legge per correggere costumi sia elemento di debolezza, in quanto confonde piani di rapporti sociali irriducibili alla logica decretizia. Ciò che mi preoccupa - come dimostra anche la recente legge sulla disciplina del fumatore - è questa invasione di una logica disciplinare totale, pur inefficiente, che segna indelebilmente fantasie, spazi di libertà, istanze volitive, luoghi della convivenza sociale, qualità dei rapporti individuali e collettivi.

Salvo Vaccaro (Palermo)