Rivista Anarchica Online
Padova
di Andrea Papi
Sabato 4 ottobre, a
Padova, si è svolta la prevista manifestazione nazionale contro la
vivisezione. È stata
scelta Padova perché sede della FIDIA, casa chimico-farmaceutica
nota per utilizzare esperimenti animali anche nel campo della
cosmesi. La stessa FIDIA, dietro autorizzazione del Consiglio
Comunale di S. Pietro al Natisone (in provincia di Udine), sta
insediando nella località di Azzida un grande allevamento di
animali, i quali saranno destinati al massacro dei vivisettori in numero di circa ottomila all'anno previsti. Manifestazione
dunque estremamente puntuale. L'intervento istituzionale, dati gli
enormi interessi in campo, è pure stato puntuale e ha proibito lo
svolgersi del corteo programmato come inizio della manifestazione.
Tale divieto non ha turbato più di tanto gli organizzatori e i
partecipanti. Al suo posto è stata fatta una distribuzione di
volantini per le vie della città, denunciando l'intervento
repressivo ed è stata portata avanti l'assemblea prevista nei
giardini dell'arena romana. Qui ci sono stati vari interventi
antivivisezionisti, proiezioni di video, diapositive, vendita di
materiale scritto e l'immancabile musica. Hanno aderito molte
associazioni di vario tipo: antivivisezioniste, anticaccia,
ecologiche ed anche politiche. L'impressione è
stata che si sia svolta una manifestazione serena, puntuale,
informata e informativa, anche se abbastanza inserita in una logica
istituzionale, almeno dal punto di vista delle scelte di lotta. Sono
ritenute infatti vittorie fondamentali e basilari punti di arrivo gli
interventi del socialista Fiandrotti in parlamento, del giudice che
ha emesso una sentenza contraria all'installazione del laboratorio
contestato, dei vari esponenti radicali e di Democrazia Proletaria.
Presenti anche gli anarchici, ovviamente come sempre a livello
individuale. È
questa una cosa che si sta verificando con sempre maggiore frequenza.
Diversi compagni anarchici partecipano ad iniziative non loro, ma
proiettate su un piano di emancipazione, come sono le battaglie
ecologiche o contro la vivisezione. Sono attivi all'interno dei
movimenti portavoce di queste battaglie, ma non hanno un aggancio, in
questa loro partecipazione, col movimento anarchico cui appartengono
idealmente. Sostanzialmente perché questo, forse per paura di
sporcarsi le mani. Gli anarchici (in
quanto gruppi, collettivi, federazioni, ecc.) non aderiscono mai a
nulla: ne consegue che, pure essendo generosamente presenti in molte
battaglie, non appartengono di fatto al dibattito politico che si
svolge attorno a queste. Il che facilita la gestione autoritaria e di
recupero svolta dalle forze istituzionali.
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