Rivista Anarchica Online
Necrologi
a cura della Redazione
Giuseppe Pasticcio
Lunedì 15 maggio è morto
all'ospedale di Locri Giuseppe Pasticcio. Aveva 81 anni.
Nato a Sestri Levante (Genova), si
avvicinò giovanissimo al nostro movimento, impegnato in quegli
anni soprattutto contro la montante marea fascista.
Carcere, esilio in Francia, confino
furono alcune tappe di questo impegno, comune a centinaia di altri
militanti anarchici.
La Resistenza lo vide in armi sulle
montagne liguri, a ridosso della "linea gotica". Nel
dopoguerra ha proseguito il suo impegno di lotta e di propaganda
anarchica a Genova: in particolare lo ricordiamo animatore, nei primi
anni '70, a Genova-Certosa, del circolo "Pietro Gori", per
anni punto di riferimento aperto a tutti i compagni, i simpatizzanti,
i curiosi.
In questo circolo riceve la visita di
Sandro Pertini, allora presidente della Camera. Pertini si
intrattiene per un'ora con l'amico anarchico conosciuto al confino.
Pasticcio lo abbraccia ma subito
aggiunge: "Sei finito lassù, quindi sei un delinquente
anche tu". Con il suo fioccone nero, il basco, il suo gusto per
la chiacchierata e la polemica, era una figura inconfondibile.
Negli ultimi anni si era ritirato a
vivere a Siderno (Reggio Calabria), non lontano dal paesino di
Brancaleone, nel cui campo di prigionia era stato detenuto sotto il
fascismo. Aveva continuato a "fare l'anarchico"
propagandando instancabilmente le idee di Gori e Malatesta: è
di qualche mese fa il suo ultimo processo, per un volantino da lui
redatto e diffuso.
"Maurin" Cucurnia
Sabato 27 maggio è morto nella
natia Avenza (Carrara) stroncato da un infarto, Mauro Cucurnia. Aveva
64 anni. Maurin (così tutti lo
conoscevano) apparteneva a quella generazione nata sotto il nero
ventennio, impegnatasi fin dall'adolescenza nella lotta antifascista.
Avvicinatosi dapprima al comunismo, Maurin fu tra i promotori di uno
dei primi gruppi partigiani operanti nelle Apuane.
Uomo d'azione, Maurin fu presente ai
principali scontri armati che opposero i nazifascisti al "popolo
in armi" (in poche zone come nel Carrarino questa espressione fu
tanto rispondente al vero, tra l'autunno del '43 e la primavera del
'45).
Allontanatosi dal PCI e dalla sua
politica istituzionale, Maurin aderì all'anarchismo,
diventandone un militante attivissimo.
Nel dopoguerra lo ritroviamo impegnato
in molteplici attività: dalla Cooperativa del Partigiano (una
rete commerciale promossa dagli anarchici) all'Unione Sindacale
Italiana, dall'associazionismo partigiano (in particolare nella
Federazione Italiana Associazioni Partigiane - FIAP) alla militanza
specifica nell'ambito del gruppo Lucetti di Avenza e dei Gruppi
Anarchici Riuniti di Carrara. Nell'ultimo periodo della sua vita si
era impegnato - lui, autodidatta - in un progetto di raccolta della
memoria storica anarchica. Un po' alla volta aveva visto morire i
taciturni protagonisti di tante battaglie libertarie, contro il
fascismo ed anche dopo.
Un primo momento di questo suo impegno
è rappresentato dalla biografia di Giuseppe Petacchi,
pubblicata sul penultimo numero di "A". Altre ricostruzioni storiche avrebbero
dovuto seguire. Ne avevamo parlato a lungo lo scorso 1° maggio, a
Carrara. All'orizzonte c'era anche il progetto di un libro... Peccato. Con lui se ne va non solo un
uomo buono, un militante attivo. Se ne va anche un pezzo di storia:
un altro pezzo di storia, con i suoi mille episodi e la sua umanità. E se ne va per sempre.
Euro Spadoni
Lunedì 29 maggio è morto
a Senigallia (Ancona) Euro Spadoni. Aveva 69 anni.
Faceva parte di quel folto gruppo di
anarchici - oggi ormai anziani, quelli che già non sono
scomparsi - che nella bella cittadina marchigiana hanno tenuto viva
per decenni la presenza del movimento anarchico, con iniziative di
propaganda e di lotta.
Nell'ambito delle attività
specifiche del movimento anarchico, Euro Spadoni è stato per
lungo tempo il responsabile del Comitato Nazionale Pro-Vittime
Politiche (CNPVP): uomo semplice e schietto, era stimato sia dai suoi
compagni sia dalla gente di Senigallia.
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