Rivista Anarchica Online
Retorica inutile
Cari amici, ho letto il pezzo di Elena Petrassi ("A" 193) che, recensendo un libro di Ben
Jelloun, svolge alcune
considerazioni sulla guerra del Golfo. Mi spiace dirlo, ma siamo alle solite: con la retorica non si fa alcun passo
in avanti. Ed è una retorica che fa di tutte le erbe un fascio. Non è affatto vero che ebrei e arabi
palestinesi erano
sigillati nelle loro case di fronte alla minaccia dello sterminio chimico da parte di Saddam Hussein. Come le
cronache di quei giorni hanno raccontato, molti palestinesi erano sulle terrazze delle loro case applaudendo al
passaggio dei missili diretti sulle città israeliane. Questo fatto dovrebbe far riflettere profondamente
Elena
Petrassi. La verità è che, nel mondo arabo mediorientale, compresi i palestinesi, l'odio verso
Israele è totale, la speranza
di distruggere un giorno Israele è radicata e ciò, per buona parte, prescinde dalla stessa
occupazione israeliana
della Cisgiordania e di Gaza. I palestinesi, per venti anni (dal 1948 al 1967), nulla hanno avuto da obiettare
contro l'occupazione da parte della Giordania, una occupazione ben più dura di quella israeliana. E'
forse il caso di dirci una buona volta la verità: ricordiamoci che i regimi (totalitari) arabi, in testa il Gran
Munit di Gerusalemme, scelsero durante il secondo conflitto mondiale di schierarsi dalla parte di Hitler. Ed
è
inutile piagnucolare genericamente contro il Potere cinico e baro: ancora una volta la distinzione è tra
democrazia e regimi dittatoriali. Questa è la realtà del Medio Oriente. Per favore, vogliamo
tornare nella Storia e valutare i fatti con gli occhi
ben aperti? O vogliamo continuare a giudicare i fatti con gli slogan tipici di inguaribili romantici? Cari
saluti
Antonio Donno (Lecce)
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