Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 24 nr. 207
marzo 1994


Rivista Anarchica Online

Un foglio bianco

Dopo qualche tentennamento (non ho mai scritto a questo giornale per motivi simili, e mi auguro siano comprensibili le mie perplessità) ho pensato di dare forma scritta alla crisi d'identità che mi ha assalito alla lettura della lettera di Diego Negri («A» 206). Non desidero «combattere», solo fare qualche considerazione ad alta voce perché mi sento un po' confuso.
È vero, sono piuttosto disorientato: mi sono accorto improvvisamente di collaborare attivamente (anche se con un contributo di discutibile spessore) con i redattori di «A Rivista Anarchica» da oltre dieci anni senza essermi mai posto dei problemi politici, storici e di schieramento.
Il mio senso anarchico l'ho improvvisamente scoperto vuoto di riferimenti storici e critici. La mia ignoranza giunge al punto di rendermi sconosciuto il significato di quasi tutte le sigle: OCL, FCA, GIA, FACA, GAF? Per non parlare delle vicende, delle scissioni, degli scazzi che costellano la storia politica dell'anarchia che Diego dimostra di conoscere, interpretare, e altrettanto bene e frettolosamente spiegare e risolvere.
Sono confuso. Immaginavo ci fossero dei presupposti diversi, un rapporto diverso, una diversa aria da respirare nello stare assieme, nel costruire queste pagine mese dopo mese: è evidente che mi sto sbagliando.
Sono sopravvissuto agli anni Settanta, ma adesso mi ritrovo con Diego che mi sbatte in faccia slogans, punti esclamativi, organigrammi e strategie. Complimenti: a neanche vent'anni sa già inscatolare il futuro. Io, coglione, sogno una vita più libera per i miei figli e cerco di darmi da fare un poco ogni giorno perché abbiano davanti a sé un foglio bianco, non un quaderno a quadretti dove scrivere a loro volta le proprie idee e disegnare i propri sogni.

Marco Pandin (Padova)