Rivista Anarchica Online
Giù le mani dal Berneri
Giovedì 20 gennaio i vigili urbani hanno tentato di fare irruzione al Circolo
anarchico Berneri, accampando il
pretesto di un controllo. Benché privi di qualsiasi mandato pretendevano di perquisire una sede politica
che
esiste ed opera da 12 anni, definendola grottescamente come «circolo ricreativo». Di fronte all'ovvio, netto
rifiuto dei presenti hanno assediato i locali del Berneri sino a notte fonda. Non è certo la prima volta
che i vigili
si distinguono in ruoli esplicitamente repressivi nei confronti degli anarchici, mascherandoli da controlli
amministrativi: non sono mancate negli anni le «richieste di chiarimenti» trasformatesi in veri e propri
interrogatori polizieschi da cui traspariva un non troppo velato intento intimidatorio. Vien da chiedersi se
l'amministrazione progressista di Torino non abbia deciso di far concorrenza al leghista
Formentini nel tacitare le voci scomode e nel chiudere gli spazi di libertà e autogestione. Dietro il
tentativo di
applicare ad una sede politica le normative ai locali pubblici si palesa sin troppo chiaramente la volontà
di
negare diritto di cittadinanza a chi non si conforma ai canoni della gerarchia e dello stato. La
democrazia reale dimostra ancora una volta che libertà di parola, di associazione, di riunione e stampa
sono prerogativa esclusiva di chi ha denaro e potere. Per gli altri, per chi non può e
nemmeno vuole
considerare la cosa pubblica come una torta da spartire, le libertà democratiche non sono che vuoti
principi, utili
per le campagne elettorali dei potenti, ma incapaci di consentire uno spazio politico in cui gli individui,
emancipati dalla pesante tutela dello stato, accedano direttamente alla facoltà decisionale.
La pratica degli anarchici si ispira ai principi dell'autogestione, del libero
confronto e della responsabilità
individuale. La costruzione di uno spazio politico, sociale ed esistenziale improntato a tali principi è
stato
ed è lo scopo di coloro che fanno riferimento al circolo Berneri. Le campagne per il diritto
di espressione,
le lotte antimilitariste e pacifiste, il sostegno agli obiettori, l'opposizione alla guerra nel golfo, la
solidarietà con
le vittime del conflitto in ex- Yugoslavia, l'attività editoriale dell'Antistato, la nascita tre anni or sono
del foglio
anarchico torinese Zarabazà, la distribuzione di libri e riviste, l'organizzazione di conferenze, dibattiti
e
convegni, l'impegno sul terreno dell'autogestione e del municipalismo sono solo alcuni degli ambiti in cui siamo
stati presenti. La nostra sede di C.so Palermo 46 è stata il fulcro di tutte queste iniziative che solo la
malafede
e la volontà repressiva può equiparare ad un «circolo ricreativo», perciò
chiunque pensi di tapparci la bocca
e legarci le mani con un provvedimento amministrativo non si faccia troppe illusioni, perché siamo
decisi
a difendere il nostro diritto di parola e riunione da qualsiasi attacco. Sabato 29 gennaio gli
anarchici che fanno riferimento al Circolo Berneri di C.so Palermo 46 a Torino hanno
occupato i locali dell'ex-anagrafe, ormai abbandonati ed inutilizzati da anni. Scopo dell'occupazione era la
denuncia della grave provocazione operata dai vigili urbani la settimana precedente, quando avevano tentato
di effettuare una perquisizione senza mandato al circolo Berneri, da loro buffonescamente equiparato ad un
circolo ricreativo. Dopo alcune ore di occupazione, c'è stato un colloquio con l'assessore alla
qualità della vita,
il quale ha dato ampia assicurazione che la faccenda sarebbe stata chiarita e le persecuzioni dei vigili cessate.
Nel tardo pomeriggio gli occupanti hanno perciò deciso di terminare l'occupazione, ribadendo peraltro
che se
si fossero verificati nuovi tentativi di ledere il loro diritto di riunirsi liberamente nella loro sede, avrebbero
intrapreso nuove e ben più incisive iniziative.
Circolo anarchico Berneri Laboratorio dell'Utopia Zarabazà foglio anarchico torinese L'Antistato
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