Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 24 nr. 209
maggio 1994


Rivista Anarchica Online

Atti di culto a scuola

Vorrei richiamare l'attenzione sulla problematica, annosa e controversa, degli atti di culto (benedizione, celebrazione delle Messe, visite pastorali, ecc.) nelle scuole pubbliche.
Il punto di partenza è, secondo me, l'articolo n. 3 della Costituzione Italiana che garantisce la «Libertà ed Uguaglianza dei Cittadini».
In seguito è nota la posizione del Nuovo Concordato tra Stato e Chiesa che privilegia la Chiesa Cattolica con l'Insegnamento della Religione Cattolica (ovviamente non obbligatorio), non dando questa opportunità a tutte le altre religioni (ricordo che la richiesta delle forze laiche era di introdurre lo studio della Storia delle Religioni).
A mio parere il Concordato è una legge che quindi crea discriminazione, ma nonostante ciò non prevede la professione di atti di culto nelle Istituzioni pubbliche.
Ora io mi chiedo come sia possibile che il Ministro di Pubblica Istruzione Misasi abbia emesso nel febbraio 1992 una circolare che rende autonomi i Consigli di Circolo e i Consigli d'Istituto di deliberare su questa questione. Si sa che questa è solo una tappa di tutta una serie di atti amministrativi, ricorsi, e contro ricorsi .
Il T.A.R. Emilia Romagna del 17 giugno 1993 ha in ultimo sentenziato: «gli atti di culto non sono cultura religiosa, ma un fatto di fede individuale e quindi non culturale. La Chiesa non può svolgere queste attività nelle scuole dello Stato e gli organi pubblici che questo consentano commettono senza dubbio una illegittimità». Pare ovvia l'incompatibilità tra la Circolare Misasi e quest'ultima sentenza T.A.R. Come mai, di fronte a una sentenza così netta, a cui il ministro P.I. Jervolino non ha opposto ricorso, non viene cambiata quella Circolare che crea tanta ambiguità?
Com'è possibile che venga demandata a Consigli di Circolo e Consigli d'Istituto una decisione in materia su un fatto dichiarato anticostituzionale e che può creare una reale situazione di discriminazione per studenti ed insegnanti?
Lo Stato deve o no garantire a tutti i cittadini uguali diritti? A chi fa comodo tutto questo pasticcio? Com'è possibile che in una società laica ci sia tanta ingerenza del potere clericale?

Chiara Gazzola (Nembro)