Rivista Anarchica Online
Un meeting non basta
Cari compagni, raccolgo l'appello lanciato dall'associazione per lo sbattezzo mirante
ad aprire un dibattito sulla stampa libertaria
attorno alle tematiche anticlericali. È un dato evidente che ormai l'anticlericalismo viene affrontato
solo da una parte degli anarchici e questo, a mio
vedere, è già un grosso limite, considerata la centralità del problema. Ci si viene
a trovare così sempre più soli a combattere contro lo stato morale più potente del
mondo, contro il
verticalismo e l'arbitrarismo per eccellenza; per cui un dibattito su questo tema non è solo necessario
ma urgente
e in ogni area e luogo possibili. Sull'enorme potere condizionatorio del Vaticano è sufficiente
guardare al congresso dell'ONU su popolazione
e terzo mondo tenutosi al Cairo recentemente ove, per non inimicarsi la chiesa cattolica, gli stessi USA, stato
simbolo per eccellenza, sono stati costretti a far retromarcia e rivedere le loro posizioni in merito, rendendo
inutile fin quasi al limite del ridicolo quel congresso. Da noi in Europa, il moralismo clericale sta forse
perdendo colpi, anche se ultimamente su temi come la
contraccezione, l'aborto, la convivenza di coppia, i rapporti gay, la chiesa sta ritornando con prepotenza
all'attacco; ma l'errore che sta avvenendo nel terzo mondo non ha paragoni nella storia e gran parte della
responsabilità è da additare proprio, tra le altre, alla politica clericale vaticana; opporsi infatti,
come stanno
facendo, ad una campagna mirante all'educazione sessuale e all'uso dei contraccettivi è orribile, specie
se si
preferisce che in quei paesi la donna perda completamente il controllo genetico del proprio corpo e si riduca
a pura isteria di riproduzione. Tutto ciò per vedersi poi le proprie creature morire di fame o per malattie
prive
della minima assistenza medica, con l'unica certezza di venire preventivamente battezzati prima di crepare e
guadagnarsi così la porta di un ipotetico paradiso, che di questo ritmo rischia di chiudere per
sovraffollamento. Questa strage di innocenti permessa, a quanto dicono, solo perché non si disperda
il seme è quanto di più
criminale si possa immaginare e non la possiamo ancora subire passivamente senza almeno provare a reagire
noi, denunciando e cercando di smascherare quello che si nasconde dietro a queste motivazioni: che da parte
del Vaticano ci sia il terrore che l'uomo possa riacquistare la propria dignità e ritrovarsi loro con il dover
ficcarsi
su per il culo la propria carità clericale che tanto aiuto ha portato al terzo mondo, dopo averlo prima con
la spada
sottomesso, con la truffa affamato, e con la croce ingannato. Non vorrei però che a questo punto
qualcuno pensasse che invece di un'anticlericale io sia un terzomondista. Pur non rinnegando quest'ipotesi
rivendico il fatto di essere sia l'uno che l'altro. D'altronde quello esposto sopra
non è che, a mio avviso, uno dei validi motivi per dichiararsi anticlericali, il più importante
forse, ma volendo
guardare anche a casa nostra argomenti non mancano. L'ora di religione ad esempio nelle scuole pubbliche
così
dette laiche, forma di indottrinamento forzato quanto inutile; il terrorismo in atto contro l'aborto ritenuto il
peggiore dei peccati, mentre anche da noi niente viene fatto allo scopo di educare, prevenire e informare. Intanto
il fanatismo religioso arriva ad invocare la pena di morte in nome della vita giungendo addirittura all'assassinare
medici che praticano l'aborto legale. Per non parlare poi di tutte le piccole o grandi violenze quotidiane che
subiamo come le minacce di scomuniche
contro la libertà di espressione; i processi per vilipendio in uno stato ove la libertà di parola
è garantita
costituzionalmente; le violenze sui diritti della coppia che non sia regolarmente sposata in chiesa eccetera.
Senza farla troppo lunga io credo che le motivazioni per un rilancio dell'anticlericalismo ci siano tutte e
non
resta che augurarmi nei prossimi mesi che si possa davvero aprire un dibattito e non solo sulla stampa libertaria,
da cui vengono fuori idee e proposte da portare, magari in primavera, come fonti di argomento di un ipotetico
convegno auspicato dall'associazione per lo sbattezzo. Da parte mia ritengo che le attività non si
limitino solo ad un meeting anticlericale all'anno, anche se ora come
ora a quanto pare si rischia che esso sia anche troppo, ma che fioriscano iniziative e momenti di discussione e
confronto continui in ogni parte d'Italia, confronto che non deve restare racchiuso solo fra quella parte di
anarchici di cui parlavo prima, ma che coinvolga anche forze marxiste e, perché no, i cristiani di base
che sono
le vittime principali dell'inganno clericale. Il problema quindi è di crescere perché
altrimenti le vecchie forze, sempre più logore e stanche, rischiano di
crollare senza aver trovato validi ricambi e sarebbe terribile che per il prossimo anno ricada sull'anticlericalismo
l'oscuramento più totale. Sperando che questa mia trovi spazio sui vostri giornali, saluto con
l'augurio di aver contribuito a dar vita a
questo auspicato dibattito.
Maurizio Strini (Piacenza)
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