Rivista Anarchica Online
Contro la pena di morte
"E' difficile scriverti queste parole, voglio che tu sappia che lotterò fino all'ultimo
momento. Non
cederò e non voglio che tu ceda mai. Sarò sempre con te e con tutti i miei amici, in spirito.
Continua
sempre a lottare per la giustizia e non perdere mai la speranza". Con queste parole, circa un anno fa, si
congedava dai suoi amici italiani Paul "Bilal" Rougeau,
condannato a morte, innocente, nel carcere di Huntsville in Texas, "giustiziato" con un'iniezione
letale il 3 maggio 1994. La signora Ann Richards, a quel tempo Governatore di quello stato
omicida, non h concesso la sospensione dell'esecuzione in cui tutti noi, amici di penna, abbiamo
sperato fino all'ultimo, nonostante la straordinaria mobilitazione internazionale che vi è stata in
favore di Paul, mobilitazione che ha costituito il più importante movimento di opinione verificatosi
in Italia in favore di un condannato a morte, fatta eccezione per Paula Cooper che fu condannata alla
sedia elettrica all'età di 15 anni. Anche se la terribile vicenda non ha avuto l'epilogo sperato, per tutti
quelli che l'hanno vissuta è
stata un'avventura umana che li ha segnati ed arricchiti per sempre, e per Paul si è dischiusa
un'amicizia ed una grande solidarietà che lo ha aiutato molto nel suo ultimo cammino terreno. A
distanza di un anno il "Comitato Paul Rougeau Ellis (one) Unit", che da lui ha preso nome,
continua a lavorare in favore dei prigionieri del "braccio della morte" dove "viveva" Paul e contro la
pena di morte stessa. Da tempo è uscito, edito da "Sensibili alle foglie", un libro che raccoglie alcune
lettere ai suoi amici
in Italia, in cui si toccano con mano gli affetti ed i pensieri profondi del nostro amico; "Mi
uccideranno a Maggio" è il titolo profetico, e non è solo una memoria, ma fonte di coraggio per
il
Comitato, di cui faccio parte, e che prosegue la battaglia ideale che abbiamo combattuto, negli
ultimi due anni della sua vita, al suo fianco
Giancarlo Zilio (Selvazzano)
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