Rivista Anarchica Online
Liberarete
a cura di Marco Cagnotti(cagnotti@venus.it)
Governi del Mondo Industriale, stanchi giganti di carne e acciaio, io vengo dal
Cyber-spazio, nuovo luogo
della Mente. In nome del futuro, chiedo a voi del passato di lasciarci soli. Non siete i benvenuti tra noi.
Non avete sovranità dove noi ci ritroviamo. John Perry Barlow
Molta gente avrà pensato che Internet sta diventando una vera rottura di palle. Ormai avere l'indirizzo
di e-mail
sul biglietto da visita è l'ultimo grido della moda. Per cosa, poi? Magari la posta elettronica è solo
un fax un po'
più veloce. Quanto al World Wide Web
Sarà mica diverso da un televisore con diecimila canali?
Ebbene,
Internet è anche questo
ma non è solo questo. Fra la pagina della Casa Bianca e quella della
Microsoft, in mezzo
alla colonizzazione del cyberspazio compiuta dalla politica e dal commercio nel senso peggiore dei termini, ci
sono grandi spazi di libertà che possono essere ritagliati, e modi di usare la Rete che possono semplificare
notevolmente la vita di gruppi e individualità anarchici. Per chi non scende a patti con la
pubblicità e l'ideologia del libero mercato, c'è solo da rimboccarsi le maniche,
sgobbare e rimetterci di tasca propria. I risultati si vedono: per le pubblicazioni libertarie debiti a carrettate e la
chiusura sempre dietro l'angolo. Tutto perché gli atomi costano, sia per produrli che per diffonderli. Nel
caso delle
riviste, ci si scontra con il prezzo della carta, della stampa, della distribuzione. Certo che se si potesse diffondere
informazione pura, indipendente dal supporto sul quale compare, sotto forma di bit nudi e crudi
Beh
immaginate allora di offrire a milioni di potenziali lettori i testi che preferite, nella forma che più vi piace,
corredati con immagini a colori, e magari filmati e suoni. Immaginate anche di distribuirli a un costo irrisorio,
sia per voi che per chi vi leggerà, e che siano disponibili 24 ore su 24, senza la necessità neppure
di un solo foglio
di carta. Immaginate inoltre che l'unica cosa che vi serva sia l'impegno di chi scrive, disegna, sogna per produrre
informazione, cultura, pensiero libertario (impegno che, lo sappiamo, è sempre inversamente
proporzionale alla
disponibilità di quattrini). Immaginate pure di poter realizzare un gruppo di libera discussione, una sorta
di
bacheca elettronica che chiunque può consultare, leggere, arricchire con le proprie riflessioni e il racconto
delle
proprie esperienze. Immaginate infine di poter mantenere i contatti e distribuire notizie e comunicati in tempi
brevissimi, dell'ordine dei minuti, con allegata documentazione testuale e iconografica, sapendo che l'invio di
cento missive non vi costa una lira in più dell'invio di dieci. Ecco, oggi potete, perché oggi tutto
questo già esiste.
Allora, se ancora non avete un accesso a Internet, procuratevelo, e in fretta: il cyberspazio è lì che
vi aspetta, in
un «fuori» che non è fatto di atomi, ma di bit, ed è un mondo nel quale gli anarchici hanno
già messo piede. Una volta nella Rete, partite dall'indirizzo di Mid-Atlantic
Infoshop http://www.wam.umd.edu/~ctmunson/Infoshop.html Da lì
avrete accesso a risorse libertarie di ogni genere: archivi storici con testi e immagini, biblioteche virtuali da
cui «scaricare» opere dei pensatori libertari classici o contributi teorici recentissimi, un'ampia lista di e-zine di
ispirazione libertaria, l'aggiornamento sugli sviluppi delle iniziative in favore dei prigionieri politici
L'unica
fatica richiesta consisterà in un banalissimo clic del mouse su parole o immagini opportunamente
evidenziati
(link): la struttura ipertestuale del Web vi permetterà di costruirvi i percorsi di navigazione che
preferirete. Per vedere che cosa può rappresentare Internet per le pubblicazioni anarchiche, fate un
salto all'indirizzo di Spunk
Press: http: //www.cwi.nl/cwi/people/Jack.Jansen/spunk/Spunk_Home.html La casa
editrice presenta una vasta offerta di pubblicazioni su temi di interesse libertario, ed è aperta ai contributi
di tutti. Ma la libertà, lo sappiamo, al potere fa paura. Gli fa così paura che, come al solito,
si ingegna a tappare la bocca
di chi manifesta un pensiero, una parola e un'azione poco ortodossi. Un passo alla volta, naturalmente, e
cominciando con la scusa di proteggere i minorenni. Oggi il governo Usa proibisce ai cittadini non solo di
diffondere attraverso la Rete materiale «indecente» (e ovviamente sta a lui stabilire che cosa sia indecente) ma
perfino solo di pronunciare talune parole «sconvenienti». Così scrivere «merda» in un documento diffuso
attraverso Internet potrà costare fino a 250.000 dollari di multa, se il Communications Decency Act
firmato da
Clinton diventerà legge. Domani forse toccherà a «comunismo», e poi magari a «libertà».
Leggi assurde, leggi
comunque inapplicabili in una Rete multicentrica. E leggi alle quali, nondimeno, è necessario opporsi.
Ma molti
utenti non si assoggettano in silenzio all'arroganza del potere, e non solo gli anarchici si ribellano: trovate una
Dichiarazione di Indipendenza del Cyberspazio, redatta da J. P. Barlow, cofondatore di Electronic Frontier
Foundation, all'Url http:
//www.eff.org/pub/Publications/John_Perry_Barlow/barlow_0296.declaration Tocca anche a
noi fare la nostra parte. A quando un sito anarchico nel cyberspazio italiano?
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