Rivista Anarchica Online
Una rete per l'autogestione
La proposta di dar vita ad un'iniziativa di informazione e collegamento sull'autogestione ha
attraversato tutto il
percorso della Fiera dell'autogestione. L'intento che ha animato le varie Fiere dell'autogestione è stato
quello di
creare un momento specifico di incontro in cui fosse possibile sia l'approfondimento teorico sia lo scambio di
idee, prodotti, esperienze. Tuttavia un incontro annuale, per quanto importante, non è sufficiente a
garantire una
regolare circolazione di informazioni nè a mantenere ed ampliare una rete stabile di rapporti capace di
sviluppare
sinergie efficaci. Si è pertanto ritenuto di porre le basi di un progetto di Agenzia/Laboratorio per
l'autogestione
che risponda alla necessità di dotarsi di strumenti che vadano al di là di pur importanti momenti
di incontro,
riflessione e scambio, riuscendo a rendere più solida ed efficace la rete di relazioni che si è venuta
creando ed
infittendo nelle fiere dell'autogestione di Alessandria, Padova, Pietrasanta e Prato Carnico. La funzione
dell'Agenzia /Laboratorio si dovrebbe esplicare sia supportando le iniziative già avviate sia favorendo
la nascita e lo sviluppo di nuove; è un progetto in cui si coniugano concretezza e tensione ad una
più ampia
trasformazione. Chi è impegnato in un'attività autogestita ne viene spesso a tal punto
coinvolto da non trovare nè il tempo nè le
energie per allacciare e mantenere rapporti stabili con altri che operino in quest'ottica. Un'Agenzia/Laboratorio
per l'Autogestione può contribuire a superare l'isolamento e la frammentazione che non di rado
contraddistinguono le iniziative autogestionarie. L'Agenzia/Laboratorio non si caratterizzerà peraltro
come
iniziativa di mero carattere tecnico, pur proponendosi di svolgere anche questo importante compito, ma
tenterà
di esercitare una funzione di coordinamento. L'obiettivo di lungo periodo è quello di fungere da punto
di
riferimento per attività economiche, sociali e culturali strutturate con modalità libertarie e con
finalità
mutualistiche. (...) Rivestono inoltre grande importanza i tentativi di dar vita ad esperienze cooperative di
stampo libertario, la pratica
del commercio equo con il terzo mondo, la nascita di reti di collegamento orizzontali tra piccoli produttori, le reti
di scambio e baratto. Sebbene il multiforme popolo dell'autogestione si sviluppi seguendo linee e percorsi
assai diversificati,
nonostante in taluni prevalga l'ispirazione di tipo ecologico, in altri la dimensione esistenziale, in altri ancora
l'approccio politico, la volontà di destrutturare dal basso gli ingranaggi terribili del capitalismo e della
gerarchia,
tuttavia la grande varietà delle concezioni e delle esperienze non rappresenta un limite ma è
semmai elemento di
arricchimento in un panorama politico e sociale in cui l'unica policromia ammessa è quella della
merce. Il dibattito sviluppatosi ad Alessandria e Padova e nei successivi incontri di Carrara, Firenze, Livorno,
Verona,
Querceta, Bologna, Peglia, Chiavari, Mestre e Prato Carnico ha peraltro evidenziato l'esigenza di costituire una
struttura snella, policentrica, capace di rispondere ad esigenze molteplici: dall'apertura di uno spazio di
comunicazione alla promozione e sostegno di progetti concreti di autogestione. La scommessa forte è
quella di
creare una rete di collegamento tra tutti coloro che, nei più diversi settori, si cimentano sul terreno
dell'autogestione. Il primo compito da affrontare è quindi quello di creare una rete di relazioni il cui
tessuto
connettivo sia nella comune capacità di produrre e far circolare, in un'ottica non mercantile, non solo
manufatti
ma anche saperi. Un movimento per l'autogestione può essere il terreno fertile in cui ripensare e
ricostruire uno spazio pubblico
non statale purché riesca ad essere elemento catalizzatore di modi di vivere, produrre, educare i figli,
capaci di
operare una trasformazione culturale di ampia portata. Ma non solo. Occorre che la politica, svincolata da ogni
dimensione istituzionale, divenga il luogo in cui una comunità si costituisce in quanto tale, avocando a
sè la
facoltà decisionale. Questa prassi che alcuni chiamano comunalista ed altri di autogoverno
extraistituzionale può
contribuire in modo potente a delegittimare gli apparati di potere a livello centrale e periferico. La valenza
trasformatrice dell'autogestione dipende dalla sua capacità di sviluppare una modalità d'intervento
che sappia operare un profondo cambiamento di cultura. La parola cultura è qui assunta nel senso
antropologico,
profondamente pervasivo del termine, che investe sì l'ambito dei valori e dei saperi ma ricomprende
anche le
modalità relazionali e la materiale quotidianità dell'esistere. Arcipelago, bollettino di
collegamento delle Agenzie/Laboratorio per l'autogestione si propone l'obbiettivo,
invero ambizioso, di aprire uno spazio di comunicazione e confronto sui temi e le prospettive del movimento per
l'autogestione. Nell'assemblea finale della Fiera di Prato Carnico, i vari interventi che si sono susseguiti, pur
nell'inevitabile
differenza di sensibilità, percorsi e scelte, hanno evidenziato la necessità di rinforzare la rete di
collegamento tra
chi pratica l'autogestione. Da più parti è stato rilevato che la crescente e vivace partecipazione
a momenti di
incontro quali la fiera non ha saputo ancora tradursi in modo soddisfacente in una messa in comune di pratiche,
competenze, idee, prodotti. Certo in alcune località sono sorte casse di resistenza e mutuo appoggio,
altrove si
sono costituite banche del tempo, in altre situazioni ancora si è sviluppata una rete di interscambio tra
città e
campagna, tuttavia queste esperienze, pur importanti, rappresentano solo embrioni di un movimento che ancora
non riesce a sviluppare a pieno le proprie potenzialità. Molti hanno perciò evidenziato la
necessità di rendere
Arcipelago, il bollettino di collegamento che sinora è uscito solo due volte in occasione delle ultime due
fiere,
uno strumento più valido ed efficace, aumentando il numero di collaboratori, rendendolo più agile
ed accrescendo
il numero di uscite annuali. E' quindi importante che cresca l'impegno collettivo per la realizzazione di
Arcipelago, che non si limiti quindi alla funzione sinora svolta di presentazione d'iniziative e di confronto teorico
ma sia altresì il luogo in cui la rete delle realtà autogestionarie diviene visibile. Le
Agenzie/Laboratorio per l'Autogestione, che abbiamo immaginato come strutture polifunzionali e
policentriche, stanno, sia pur lentamente, cominciando a sorgere in varie località. Queste strutture, la cui
vita e
le cui caratteristiche in buona parte dipendono dalla volontà e dalla capacità delle singole
esperienze di farsi rete,
di aprire piazze di comunicazione e scambio, di uscire dalla logica resistenziale che troppo spesso ha segnato il
percorso dell'autogestione nello scorso decennio, rendono materialmente e simbolicamente visibile un percorso
in cui si fondono il buon senso e l'utopia, la concretezza e la radicalità, il radicamento nel qui ed ora e
la tensione
rivoluzionaria.
Maria Matteo (Torino)
per informazioni, contatti, copie di Arcipelago, scrivere a: gruppo anarchico "Emma Goldman", C.so
Palermo 46, 10152 Torino tel/fax 011/857850 oppure 0338/6594361
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