Rivista Anarchica Online
Cronache sovversive a cura della Redazione
Comiso / Che cosa significa la defiscalizzazione
A Comiso la base missilistica è ormai da tempo una realtà concreta. A Greenham Common anche.
Eppure, non contento di queste obiettive vittorie (più simboliche che altro, dal momento che i
missili sono ... ovunque e non solo lì), il potere cerca di fare piazza pulita di qualsiasi opposizione
al suo disegno di morte. In Inghilterra le donne che ormai da anni «presidiano» la base hanno
subìto un duro attacco, il loro accampamento è stato smantellato (non è la prima volta, comunque),
numerosi sono stati gli arresti e le denunce. Anche nella cittadina siciliana la repressione si è fatta risentire. Perquisizione 1'11 maggio del
terreno «Verde Vigna» (acquistato dai pacifisti e adibito a progetto di agricoltura biologica) e dei
campi dell'IMAC e delle donne (La Ragnatela): il pretesto era quello di cercare le prove di atti
delittuosi, iÌ risultato è stato al momento il fermo di decine di pacifisti, i soliti fogli di via, le solite
denunce, le solite minacce. Dalla Verde Vigna sono stati portati via (corpi di reato?) vari bidoncini
con olio lubrificante e gasolio usati per il motocoltivatore, smalto, pennelli ed altri oggetti di uso
comune. All'indomani, 12 maggio, la magistratura ha posto sotto sequestro e sigillato i vari campi
pacifisti. Ma queste disposizioni repressive sono rientrate dopo qualche giorno, anche in seguito
alle proteste e al ricorso presentato al tribunale della libertà. Prosegue nel frattempo a Comiso la campagna promossa dai neofascisti e sostanzialmente avallata
da tutte le forze politiche, tendente ad ottenere la «defiscalizzazione» per gli abitanti della cittadina
siciliana quale contropartita all'avvenuta installazione dei missili. In pratica si chiede al governo di
dimezzare le imposte e le tasse ai comisani: un'operazione furba e demagogica, che sottintende la
definitiva accettazione dello stato di cose attuale. In tempo pre-elettorale, chi si azzarda a
denunciare il significato della campagna per la defiscalizzazione? Solo chi ha l'abitudine a dire
pane al pane, vino al vino, e non a chi fa il voltagabbana per inseguire a tutti i costi il consenso
della gente. In pratica, i militanti del gruppo anarchico di Ragusa sono gli unici ad aver preso chiara
e pubblica posizione contro questa campagna. Gli altri, nella migliore delle ipotesi, nicchiano.
Schierarsi apertamente dalla parte del MSI sarebbe eccessivo per l'immagine «di sinistra» di alcuni.
E allora si preferisce tacere. Povero «pacifismo» istituzionale!
Bergamo / Arrestato Mario Terzi, obiettore totale
Avrebbe dovuto presentarsi in caserma il 4 aprile, per fare il servizio militare. Invece Mario Terzi,
un giovane anarchico di Bolgare (BG), ha deciso di rispondere signornò alla chiamata della patria:
non vuole fare la naja e nemmeno ha chiesto di essere ammesso a prestare servizio civile. Il 24
maggio (data cara alla retorica nazionalista), nel corso di un'assemblea antimilitarista promossa
dagli anarchici bergamaschi del collettivo «Freccia Nera» tenutasi presso il cinema Conca Verde,
Terzi ha letto la sua dichiarazione di rifiuto totale e, alla fine, ha pubblicamente stracciato la
cartolina-precetto. Due giorni dopo è stato arrestato dai carabinieri e tradotto in carcere militare. Se
in carcere confermerà la sua scelta, lo aspetta un anno di detenzione: il processo dovrebbe tenersi
alla Spezia. Nella sua dichiarazione, Terzi afferma tra l'altro: Io non solo rifiuto l'autorità su cui è
fondata la società attuale, basata sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, ma come individuo
rifiuto di indossare la divisa militare perché ritengo che se vogliamo veramente migliorare la
nostra vita, bisogna cominciare da noi stessi, non delegando ad altri le nostre possibilità e
sperando siano gli altri a cambiare. Pochi si oppongono al serivzio militare ( ... ). Altri fanno il
servizio civile pensando che sia una strada per smantellare l'esercito. Da parte mia, non scendo a
patti con lo Stato ( ... ). Finché si accetta l'autorità dello Stato e si fanno dei compromessi con esso,
non si potrà creare niente aldifuori dello Stato stesso, né tantomeno si farà qualcosa contro
l'esercito. Preferisco rimanere un uomo libero anche se costretto in carcere, un prigioniero per le
proprie idee piuttosto che un burattino d'idee altrui. Ciò che vivrò è anche per il tuo remissivo e
passivo silenzio.
Torino / Dal 7 giugno processo a Ruzza, Stefanuto, ecc.
Giovedì 7 giugno, nell'aula-bunker del carcere delle Vallette, a Torino, si apre il processo contro
Delfina Stefanuto, Giuseppe Ruzza e varie altre decine di imputati (la loro posizione processuale,
infatti, è stata fatta confluire in altre istruttorie). Giuseppe e Delfina sono dentro dallo scorso
settembre, accusati di reati rispetto ai quali si sono sempre proclamati innocenti. Questo numero di «A» esce all'indomani della prevista apertura del processo, ma viene chiuso in
tipografia vari giorni prima: non possiamo che limitarci ad esprimere ai compagni la nostra fraterna
solidarietà, ricordando che il Comitato pro-Agitatore (che ne ha seguito e ne segue da vicino la
vicenda giudiziaria) ha sede presso il Circolo culturale anarchico, via Ulivi 8, 54033 Carrara (MS).
|