Rivista Anarchica Online
Controllo
totale
Cari
compagni, il
dibattito sulle vostre pagine intorno al disegno di legge sulla
donazione degli organi risulta molto interessante, perché il "caso"
è una spia indicativa di molteplici fattori: la legge in sé e per
sé, il rapporto ideologico tra anarchici e norma statuale, il
coinvolgimento etico e religioso, tanto per citarne alcuni. Già la
sola analisi delle reazioni degli intervenuti rivelerebbe un quadro
veritiero dell'anarchico di oggi, molto più di qualunque studio
sociologico (pur stando attenti alle cattive generalizzazioni). Io
vorrei invece attirare l'attenzione, spero in breve, su tre
meccanismi, di ordine (in senso lato) giuridico, che inducono e
mutano la qualità del rapporto sociale "Stato-cittadino". Il
primo tocca un aspetto da non sottovalutare: l'inversione della
presunzione di donatore. Sinteticamente,
ciò comporta un ulteriore onere al cittadino, obbligato ad una
disciplina normativa che penetra sin dentro l'atto della volontà,
della scelta di donare o meno. Esempio tipico è l'inversione
dell'onere della prova nel processo, che non è simmetrica, bensì
squilibra il rapporto stato-cittadino sottoponendo quest'ultimo alla
disciplina che rende conforme le azioni alla legge. Non è più lo
stato a doversi muovere per cercare, legittimare, ecc. ciò su cui si
legifera, bensì è il cittadino a doversi adeguare, rincorrendo lo
stato anche per sottrarsi alle sue grinfie. Ancora,
il meccanismo della presunzione muta qualitativamente il rapporto
sociale, elevando a norma una generalizzazione astratta assunta a
fondamento della disciplina, ed al cui interno si calano le reali
figure di donatore o meno, le une e le altre pertanto sottomesse alla
regolamentazione giuridica asfissiante. E si parla tanto di
deregulation! Il
terzo meccanismo giuridico, infine, è un'ulteriore etichetta che
identifica il cittadino rendendolo sempre più trasparente al
controllo. Dopo la carta d'identità, il libretto sanitario, di
lavoro e di pensione, il codice fiscale, anche la certificazione di
donazione, impropriamente parlando, che attesta un essere
ridotto a frammento disciplinato e incasellato, pronto al
controllo informatizzato. L'utopia
del controllo totale via normazione è sempre presente nella
tipologia dello stato, così come attesta la sua pervicace ossessione
di invadere sempre più la sfera del singolo sin nei suoi
comportamenti più intimi. Può darsi che questo ricorrere ossessivo
e paranoico alla legge per correggere costumi sia elemento di
debolezza, in quanto confonde piani di rapporti sociali irriducibili
alla logica decretizia. Ciò che mi preoccupa - come dimostra anche
la recente legge sulla disciplina del fumatore - è questa invasione
di una logica disciplinare totale, pur inefficiente, che segna
indelebilmente fantasie, spazi di libertà, istanze volitive, luoghi
della convivenza sociale, qualità dei rapporti individuali e
collettivi.
Salvo
Vaccaro (Palermo)
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