Rivista Anarchica Online
Un campo
stimolante
di Andrea Papi
Dal 5 all'11 settembre, presso la
comunità Aquarius di S. Gimignano, si è svolto il campo
annunciato su "Bioregionalismo e ritorno alla terra". Molti
i temi affrontati in sedute quotidiane, secondo il classico schema
basato sull'introduzione seguita dal dibattito: dal rapporto con la
terra alle tecnologie pulite, alla ricerca pedagogica,
all'organizzazione del villaggio, fino al tentativo di abbozzare una
vera e propria strategia bioregionalistica.
Si è discusso all'aperto,
all'ombra di un grande albero, seduti per terra o su panche
rudimentali, qualcuno separando semi di soia neri dai baccelli
seccati.
Nell'insieme, si è trattato di
un panorama vasto in una dimensione plurima, ricca di intenti,
aspirazioni, tensioni, nuove consapevolezze e, soprattutto, alla
ricerca di un nuovo status interiore e collettivo, senza farsi
prendere dalla tentazione di proporre nuovi codici assoluti e
definitivi.
Personalmente sono stato presente solo
nelle ultime tre giornate delle sette realizzate; ma ugualmente mi
sono potuto fare un'idea e avere una percezione, direi globale, di
tutto il campo. I contatti diretti con chi vi ha partecipato fin
dall'inizio, in particolare gli organizzatori, lo scambio di idee e
impressioni, mi hanno permesso di captare complessivamente l'aria che
vi si è respirata per tutta la settimana. Non mi sento di dare
un giudizio, né voglio farlo. Sarebbe pretenzioso,
pregiudiziale e irrealistico. Mentre mi sento di esprimere
un'impressione realmente positiva dell'insieme, soprattutto rispetto
al clima disteso, conviviale e di presenze interessate che vi ha
aleggiato.
Ho avuto quasi la sensazione di un
sistema nervoso che sta prendendo forma, che attraversa quest'area
alternativa la quale, in modo sempre più consapevole, si sta
radunando attorno alle tematiche del bioregionalismo. Magari non ha
ben chiaro un progetto vero e proprio, né sa dove sta andando,
però di fatto ha scelto di cercare e di voler realizzare una
nuova cultura, un nuovo modus vivendi che ancora non può
conoscere, ma di cui è antesignana.
Probabilmente poche, delle centinaia di
persone che sono passate in quei giorni, possono sentirsi soddisfatte
in pieno o riconoscersi completamente nelle cose dette e abbozzate.
Ciò però non toglie che ci siano stati molti stimoli
alla riflessione e alla ricerca, alcuni notevoli. Se infatti fosse
possibile tentare una definizione, mi sentirei di dire che vi è
stata una fortissima spinta euristica, determinata dal bisogno,
maturato negli ultimi due decenni, di realizzare un'umanità
nuova, culturalmente e spiritualmente proiettata a rendere operante
una consapevole simbiosi ecologica con l'ambiente. Le tre componenti
(cattolica, libertaria e esoterica), presenti in diverse loro
sfaccettature, hanno discusso, a volte anche fuori dai denti e con
passionalità, sulla base del confronto, riuscendo
sostanzialmente a non farsi prendere dalle inevitabili pregiudiziali.
Solo nel dibattito sulle possibili
strategie c'è stata un po' di caduta in una contrapposizione
tra l'approccio ideologico e quello pragmatico, risultata alla fine
più artificiale che altro. Una sola critica a fondo mi sento
di fare dal punto di vista anarchico. Mi sembra di aver notato una
sostanziale classica ingenuità rispetto alle possibilità
di recupero e di incameramento da parte dei poteri vigenti. Ancora
una volta sembra che la capacità di fagocitazione da parte del
dominio non sia sentita come un problema reale, o comunque venga
sottovalutata.
L'analisi del rapporto con le
istituzioni è stata manchevole, relegata a una semplice
necessità di fatto, senza cercare di approntare concreti
strumenti in grado di difendersi dall'azione subdola di assorbimento
e inglobamento erosivo che le istituzioni stanno già mettendo
in atto.
Azione riscontrabile nel ricatto
economico, come nel bisogno di rappresentanza e di appartenenza, che
oggi esigono di passare attraverso il maglio oppressivo di una
legislazione burocratica centralizzata, in soffocante
contrapposizione rispetto all'ampio respiro del bioregionalismo.
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