Rivista Anarchica Online
Capire l'Est
di Cosimo Scarinzi
La crisi attuale del blocco socialista
rende necessaria una riflessione critica sulla natura, le
prospettive, le contraddizioni dei processi in corso. Sino a quando il blocco orientale
appariva e, nella sostanza, era solidamente capace di resistere alle
pressioni esterne ed interne avveniva che la critica potesse
incentrarsi sulla natura capitalista, autoritaria, dispotica,
regressiva del socialismo di stato. Questo tipo di critica partiva comunque
dalla considerazione che non fosse possibile un'attività
pratica che andasse al di là della denuncia della situazione e
al sostegno, assai debole nei fatti, ai movimenti di opposizione alla
burocrazia. La situazione che si è disegnata
nel corso degli ultimi anni mette in crisi molte forme di azione e di
pensiero dominanti e ci presenta una sorta di suicidio politico dei
gruppi dirigenti dell'est, tanto più impressionante quanto più
rapido. Le cause di questo suicidio sono in parte note: dal degrado
economico all'incapacità di affrontare il confronto col
capitalismo occidentale, dalla crescita della società civile
alla trasformazione interna delle stesse élite al potere,
dalla passività sociale alla sconfitta militare sul campo
afgano. D'altro canto, la crisi attuale ha dei
caratteri diversi dalle precedenti crisi burocratiche: non si
verificano movimenti di base autogestionari né, sino ad ora,
significative rivolte sociali.
Una società politicamente
desertificata da decenni di potere dispotico dello stato/ partito sta
verificando movimenti e sperimentando nuove forme di organizzazione e
mediazione politica e sociale.
Per un verso assistiamo a un trionfo
della democrazia liberale, trionfo rafforzato dal contemporaneo
smantellamento di una serie di regime autoritari occidentali, per
l'altro al riapparire sulla scena di movimenti nazionali, religiosi,
etnici sulla base delle difficoltà interne a un impero
multinazionale come quello russo/sovietico.
E' oggi necessario, fra l'altro, uno
sforzo sia di valutazione nel governo della società, nelle
relazioni industriali, nella produzione, "postcomunisti" che
di ridefinizione delle ipotesi, delle categorie, degli strumenti
analitici con i quali li abbiamo sino ad ora analizzati.
Il quaderno n.7 edito da Collegamenti/
Wobbly, dal titolo Bagliori dell'est (a cura del Centro studi
"Pietro Ferrero", c/o Comitato Cabral, via Massena 31, 101
Torino, pagg. 64, lire 4.000, per richieste superiori a 10 copie lire
3.000), fornisce alcuni materiali informativi sulla trasmissione
politica e sociale in Unione Sovietica sino alla fine dell'anno
passato, sul gorbaciovismo, sullo sciopero dei minatori siberiani,
sulla situazione economica della Polonia, sulla storia del
bolscevismo e sulle sue radici teoriche.
In un momento come quello che viviamo,
i fatti, le interpretazioni, le novità si rincorrono con un
effetto di disorientamento eguale e contrario rispetto al precedente
blocco della trasformazione e dell'informazione. A maggior ragione è
utile iniziare a sistemare dei materiali non episodici e tutti da
sviluppare ed integrare.
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