Rivista Anarchica Online
La logica del consenso
La splendida presentazione del libro «Principi per un'etica ludica», operata da Elena
Petrassi nel numero 202
di «A», mi porta a considerazioni su quel «senso stesso dell'anarchia» come scrive terminando il pezzo l'autrice.
A mio parere, l'anarchia e i movimenti libertari che più o meno aderiscono ad un'idea esaltatrice
della libertà
dell'individuo, non nascono e si sviluppano in quell'epoca industriale permeata dallo spirito dell'illuminismo
come sostiene Eisermann, quando indica nell'anarchismo l'idea, in una sintesi sociologica, della
perfettibilità
umana, condivisa da quasi tutti i più grandi pensatori del movimento di idee libertarie. Una valutazione,
secondo
me sbagliata, lega il nostro mondo di idee a quelle forme di espressione politica e culturale facenti capo al
razionalismo scientifico e al positivismo asettico e disumanizzante che ha racchiuso tutta la seconda
metà del
secolo scorso. Le idee evoluzionistiche darwiniane imperanti, hanno portato facilmente sociologi come Comte
e Durkheim a farsi propugnatori di un'organizzazione della società, nella quale l'anarchismo non
può
riconoscersi, non solo in quanto spinge (l'organizzazione) all'affermazione del gruppo sull'individuo, con il
relativo restringimento delle libertà individuali, ma anche perchè l'individuo è visto,
in quest'ottica, come un
robot, uno schiavo passivo di un meccanicismo della società iperindustrializzata che lo porta sempre
più
all'alienazione. Questi personaggi, secondo me, non rappresentano quella che è da loro chiamata
«la religione dell'umanità»,
che noi anarchici vediamo sottoforma di solidarismo scevro da qualsiasi forma di autoritarismo, dove
l'organizzazione non si fonda sulla costrizione, ma sul consenso e al mito dell'organizzazione razionale, laica
scientifica alienata e alienante, l'anarchismo contrappone la logica del consenso, il volontarismo individuale,
una cultura che sia popolare e creativa, la grandezza dell'essere umano fattosi con l'anarchia e per l'anarchia
veramente uomo. Un abbraccio fraterno a tutti. Viva l'anarchia!
Ciro Marotta (Nola)
|