Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
Incontri a Padova
Il fiume non aspetterà Le pietre segnano il tempo Lascia piccoli segni... Dietro,
al nostro fianco e dentro di noi l'Utopia scorre
Queste parole, tratte dalle note di "Scorre il
fiume" degli Orsi Lucille (una canzone del loro bellissimo secondo disco),
mi sembra s'incastrino giuste giuste in quel mosaico colorato che è stata la 2a Fiera dell'Autogestione che
si è tenuta
ai primi di settembre nella mia città. Sebbene il mio coinvolgimento nell'organizzazione sia stato
pressoché nullo
(rispolvero il mio consueto e un po' triste alibi: motivi familiari), vorrei lo stesso parlare di queste giornate, che
ho
vissuto intensamente anche se dal margine: non ho partecipato se non di striscio alle discussioni e ai dibattiti (e
me ne
dispiace, dal momento che erano affollati e ricchissimi di spunti ed occasioni di incontro), ma ho allestito
all'esterno
della Casa dei Diritti Sociali un piccolo stand di cose musicali autoprodotte dalla cui vendita sono riuscito a
ritagliare
qualche spicciolo per "A/Rivista Anarchica". Questo mi ha dato comunque modo di incontrare molta gente,
e di scambiare quattro chiacchiere (e magari otto, e
ancora di più...) con chi si fermava a curiosare. Il livello dei discorsi era un altro, più terra terra
se vogliamo, ma col
pretesto della musica e dei dischi, lo sapete bene, è facilissimo innescare le micce di discussioni che
possono anche
portare lontano. Come potete vedere, la lista di "Musica per A" (in pratica, i dischi che avevo lì allo
stand) si è allungata rispetto allo
scorso mese, grazie anche al contributo generoso di Blu Bus che ha messo a nostra disposizione molto materiale
(e a
prezzi e condizioni di assoluto favore, questo va detto). L'amore per la musica è stato ancora una volta
il pretesto per
far incontrare le idee: questo meccanismo funziona da molti anni su queste pagine, e sono stato contento di
accorgermi di quanta disponibilità ci sia al confronto, al dialogo, allo scambio di informazioni e alla
collaborazione.
Spesso mi è stato chiesto del mio rapporto con i vari musicisti (sono essenzialmente contatti individuali
che ho
accumulato in quasi vent'anni) e si volevano maggiori informazioni sui meccanismi che hanno portato alla
pubblicazione di "F/Ear this!" e "Voix Vulgaires", le iniziative discografiche a sostegno del nostro giornale (a tanti
sembrava impossibile che fossi riuscito a raccogliere dei contributi anche da "gente famosa" ritenuta
irraggiungibile). Sempre a questo proposito, qualcuno (e non è la prima volta che succede) si
è lamentato della qualità non sempre
buona delle registrazioni. Ho spiegato che le mie intenzioni erano (...e sono) quelle di pubblicare i vari contributi
musicali senza sottoporli a manipolazioni di sorta: la mia attenzione si è sempre soffermata sui contenuti
più che sulla
confezione. In tanti mi hanno anche chiesto delle nuove uscite in programma, lamentando un po' i miei ritardi
("Voix Vulgaires
vol. 2" era stato annunciato quasi un anno fa). Abbiate pazienza, per favore: dietro ad a/Divergo ci sono soltanto
io,
che per mandare avanti la baracca cerco di ritagliare quanti più spazi posso sottraendoli (se e quando ci
riesco) alla
mia famiglia e la mio lavoro "normale". Inoltre c'è stato qualche intoppo, qualche immancabile scazzo,
e mi è stato
anche chiesto di sostituire un brano e di aggiungerne un altro proprio quando il montaggio in studio era
già concluso. Il secondo ed il terzo volume di "Voix Vulgaires" verranno pubblicati entro breve,
è questione di settimane. E io sto
già pensando al quarto volume... C'è davvero tanta gente alla Fiera dell'Autogestione, ma
pochi "locals": quasi tutti vengono da fuori città e ci sono
anche degli stranieri. Due ragazzi africani si fermano a curiosare tra i libri di Eleuthera, allo stand proprio
lì vicino a
me, e chiedono in un italiano approssimativo che cosa voglia dire "autogestione" (forse, immagino, nella loro
lingua
una parola per un concetto così non esiste: del resto non c'è un ideogramma per "anarchia" in
cinese!). Si forma lì
attorno un gruppetto spontaneo, la risposta è collettiva: ai due più che un chiarimento è
offerto un torrente di
emozioni, una pioggia improvvisa di ragionamenti. Gli si racconta di una battaglia di strada, portata avanti
con determinazione sulla propria pelle. Di una piega diversa
che prendono la vita e il rapporto con gli altri. Tanti compagni hanno un'energia inesauribile che quasi
invidio. Marina, Raffaella, Maria, Fabio, Domenico, Emilio,
Francesco si muovono come formiche da settimane. L'evento mi sembra molto ben organizzato: mi sembra
che non manchi niente, che tutto sia fatto bene, con amore
direi. Il cibo è gustoso e di buona qualità e fattura, il vino è prodotto seguendo sani criteri,
e anche i vegetariani come
me possono trovare senza problemi di che sfamarsi. L'offerta "umana" ed intellettuale della Fiera è
seducente e varia. Oltre che seguire i vari dibattiti, si possono trovare
qui libri e materiali stampati altrove introvabili, e c'è qualcuno che nel suo stand vende oppure scambia
giocattoli,
prodotti biologici, magliette, gadgets. Ci si può informare di persona sulle MAG, le cosiddette "banche
verdi", o sulle
esperienze di gestione collettiva di piccole imprese. Ci sono gli animalisti della LAV vicini al piccolo stand delle
pubblicazioni del Battello Ebbro, e chi vende cassette "autogestite" fatte a casa registrandoci dentro i Crass, gli
X di
Exene Cervenka o qualche altro gruppo punk americano di moda dieci/quindici anni fa. Ciò che mi
ha davvero reso felice è stato il rivedere dei compagni che avevo purtroppo perso di vista: tante volte la
vita fa allontanare le nostre strade, per poi inventare, complice il caso, incroci curiosi e nodi fortunati. Ho
potuto riabbracciare Marianne Enckell del CIRA di Lausanne: era dal Meeting Internazionale di Venezia del
1984 che riuscivo a stare con lei solo per lettera e telefono. Ho potuto incontrare Agostino Manni, cui avevo
spedito
fanzines e cassette in carcere, dov'era rinchiuso per la sua coraggiosa scelta di obiezione totale. Ho finalmente
incontrato di persona Giuseppe Aiello, di cui conoscevo gli scritti, e assieme al quale (nonostante la
mia ormai annosa latitanza dalla scena) mi auguro di mandare avanti qualche nuovo progetto editoriale. Ho
incontrato Emanuele ed altri compagni della Pecora Nera di Verona, che sapevo impegnati (non meno di Jello
Biafra in California) a fronteggiare tra mille difficoltà gli attacchi velenosi dell'ultradestra
cattolica. Ho incontrato Enzo Del Re, un protagonista mitico, e non esagero, della canzone sociale deviante
da almeno una
ventina d'anni. E ancora, ho ricevuto una amichevole (...spero) tirata d'orecchi da Alfredo Salerni: "Proprio non
t'è
piaciuta la cassetta degli Inni della Rivolta...Hai salvato solo i professionisti, le Officine Schwarz
e i CCC.CNC
etc." - mi fa, allungandomi una copia del suo recentissimo CD "Epilogo". "Mah, non era nelle mie intenzioni
scrivere
una stroncatura" - rispondo io, cercando di spiegare l'equivoco - "L'idea di fondo era ottima, ma trovo sia stata
purtroppo un'occasione sprecata". "E dovresti sentire la seconda:sai, ne hanno fatta un'altra" - fa una compagna
che
assiste al dialogo - "...Quella sì che è proprio orrenda!". Lo scambio di battute è finito
lì, poi una stretta di mano
cordiale e uno scambio di indirizzi. L'aria che si respirava alla Fiera (e perché non chiamarla Festa
dell'Autogestione, visto che così è stato?) era buona
e primaverile, complice il bel tempo che ha favorito i sorrisi e le partite di calcio sul prato lì
vicino. Tanti (...me compreso!) hanno pure portato i bambini: forse il segno più semplice e solare che
la strada per Utopia si
accorcia sempre di più.
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