Rivista Anarchica Online
A proposito di comunismo
Cari compagni, mi sembra di dedurre dalla lettera pubblicata sullo scorso numero di «A» che il
lettore Alfonso Natoli non apprezzi,
considerandolo superficiale, quanto da me scritto a proposito di Terra e libertà di Ken Loach. Suo
diritto e il mondo è bello
perché è vario: oltretutto ho l'impressione che la sua lettera sia stata, almeno in parte, tagliata e può
darsi che le motivazioni
contenute nelle parti omesse fossero più esaurienti di quelle restate nei brani superstiti. È un peccato,
perché sarei stato
abbastanza curioso di sapere da dove il lettore abbia tratto la strana idea che «il comunismo, dalla sua fase inferiore,
prevede l'abolizione del lavoro salariato». Ma non importa: vorrei solo sottolineare il punto in cui Natoli nega che si possa
affermare che il comunismo è fallito in Russia con l'argomento che, non essendoci mai stato, non ha potuto fallire.
È
davvero brillante, anche se come tesi a pro del comunismo in sé in fondo non vale più di quella di chi,
volendo promuovere
la causa del feudalesimo, pretendesse che, non essendoci mai stato il feudalesimo negli Stati Uniti, non si può certo
sostenere che ivi abbia fallito. Se lui sa di cosa sto parlando, naturalmente.
Carlo Oliva (Milano)
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