Rivista Anarchica Online
Poche, pochissime, praticamente nessuna
a cura di Emanuela Scuccato
A colloquio con due esponenti della Lega Obiettori di Coscienza, a partire dalla questione della presenza
femminile fino a toccare altri aspetti dell'impegno pacifista ed antimilitarista
In via M. Pichi, a Milano, alla sede nazionale della LOC - Lega Obiettori di
Coscienza, ci vado dopo aver letto
un articolo pubblicato dal londinese Peace News (riprodotto nelle due pagine precedenti). Voglio
sapere da loro,
nati come associazione antimilitarista, se sono d'accordo sul fatto "che le organizzazioni più antimilitariste
sono
attualmente dominate dagli uomini", come si afferma nel summenzionato foglio, e se davvero in questi ambiti
si continui ad operare "secondo uno stile politico maschile". Ci vado, inoltre, anche perché mi
interessa conoscere gli ultimi dati relativi alla partecipazione delle donne
all'obiezione di coscienza alle spese militari - uno degli strumenti più importanti per contrastare il
militarismo
-, nonché per avere informazioni più precise in merito alle iniziative intraprese contro l'invio di
truppe in Albania. Con Roberto Minervino, uno dei quattro segretari nazionali della LOC e portavoce
della Campagna Obiezione
alle Spese Militari, e con Giuseppe Marazzi, responsabile della sede LOC nazionale, anarchico, si
è parlato, sì,
di tutto questo, ma anche di molto altro. Dalla politica "colonialista" delle ONG (Organizzazioni Nongovernative)
all'estrema frammentazione del movimento antimilitarista. Dalla concezione della carriera militare come
"mestiere" al tentativo in atto di trasformare il servizio civile in lavoro coatto. Fino a quella che si preannuncia
fin d'ora come una battaglia politica durissima: la battaglia per il diritto all'Obiezione totale.
Nell'articolo su Peace News si evidenzia come anche nei movimenti antimilitaristi
si riproduca, a tutti gli
effetti, lo stesso schema sessista che continua a caratterizzare l'attuale modello sociale. Le donne sono
spesso, per esempio, responsabili dell'"ambiente interno", mentre gli uomini sono responsabili del lavoro
pubblico...
Minervino In questo momento la LOC è una organizzazione assolutamente
maschile, a parte la presidente, che
è Giancarla Codrignani. Diciamo che in questi ultimi anni, proprio perché siamo stati coinvolti
e travolti dalla
vicenda dell'obiezione di coscienza al servizio militare, la militanza è strettamente al maschile. Sì,
c'è stata una
fase in cui le militanti c'erano, anzi, se non ricordo male, ci sono stati degli anni in cui forse erano più
tesserate
le donne che gli uomini, l'equilibrio era molto grosso. Sto parlando dei primi anni Settanta. Tieni conto che la
LOC è nata da un incrocio strano tra istanze del Partito Radicale, del mondo nonviolento - quello classico
un pò
cattolico un pò gandhiano - e istanze libertarie, antimilitariste più pure. Poi, a seconda degli anni...
I Verdi, per
esempio, hanno tentato di acchiapparci per farci diventare un pò una lobby loro...
... Insomma, a seconda delle diverse vicende politiche...
Minervino Esatto. Comunque il problema cui accennavi tu, quello di Peace News,
da noi non esiste proprio,
perché qui di generi ce n'è uno solo.
Esiste. Dal momento che non ci sono donne, esiste eccome. Diciamo che da voi non si pone
ancora, per
adesso, un problema "di assunzione di genere nella guerra contro il
militarismo". Ma ve la siete posta la questione della mancanza di una militanza
femminile, ne avete discusso?
Minervino No. A livello nazionale è la Giancarla, la nostra presidente, che
stimola e provoca un pò il dibattito
da questo punto di vista. Soprattutto in questi ultimi anni, da quando si è aperta la possibilità di
un volontariato
militare per le donne.
Marazzi Come si diceva prima, quando la LOC è nata, con Soccio e gli
altri usciti dal carcere, era una
associazione prettamente antimilitarista, non aveva ancora questo ruolo specifico sul servizio civile. E l'aggregare
le donne su questo...
... Beh, sai, le madri, le fidanzate...
Minervino Diventano utenti, però, non militanti. Uso la categoria "utente",
perché in questo caso noi svolgiamo
unicamente una funzione informativa. E allora di donne ne arrivano tantissime. Anzi devo dire, e questa è
una
osservazione molto interessante, che spesso oggigiorno sono le madri e le fidanzate a far scegliere ai loro uomini
l'obiezione di coscienza...
... Vuoi dire che sono più sensibili al discorso dell'antimilitarismo, più
politicizzate?
Minervino Magari fosse così. Sì, qualcuna certamente lo è,
qualche ragazza più giovane ha magari una maggiore
sensibilità antimilitarista, che non si esprime però quasi mai ideologicamente come cultura
antimilitarista.
Esattamente come ci sono poi le madri e le fidanzate che invece vanno a salutare i marò che salpano per
l'Albania... No, la maggior parte delle donne viene qui, sai perché? perché c'è ancora
quest'idea del servizio civile
vicino a casa, il che non è poi sempre vero.
Alcune femministe, ma anche donne che non si riconoscono necessariamente nel femminismo,
sostengono
che in un discorso di pari opportunità la componente femminile dovrebbe poter accedere liberamente a
tutti i gradi e livelli delle Forze Armate...
Minervino Se noi consideriamo che le Forze Armate possono diventare un
"mestiere", se ci mettiamo in
quest'ottica, allora è ovvio che le donne, in un discorso di pari opportunità, ne rivendichino il
libero accesso. Tieni
conto che un uomo come Massimo Brutti, che è il sottosegretario alla Difesa dell'attuale governo di
centro-sinistra, alla domanda sul perché si preveda un discorso di volontariato femminile nell'esercito in
luogo
dell'obbligatorietà, risponde che le donne svolgono già un altro ruolo, molto importante per la
patria, cioè l'essere
madri e l'assistenza agli anziani. Questo, per dirti, è il clima culturale. Comunque, nel disegno di legge
di questo
governo si parla di accesso all'esercito per le donne immediatamente a tutti i gradi e livelli.
Marazzi Paradossalmente le donne cominceranno dalle scuole sottufficiali e
ufficiali. Cioè cominceranno dai
gradi superiori... Sì, in quest'ottica del soldato come "mestiere", le donne sono arrivate a una
mentalità di
inseguire l'uomo...
Minervino Bisogna combattere poi quest'altro filone conservatore e reazionario che
dice che tu, siccome sei
madre, sei portatrice di pace... Perché è un ricalcarti comunque in un ruolo da cui bisogna invece
uscire, per cui
gli uomini fanno la guerra per difendere te e tu devi essere contenta di fare i figli per la guerra.
Ci sono anche dei casi paradossali. Tipo le donne israeliane, per esempio: da una parte equiparate
agli
uomini, per cui fanno le soldate ecc., dall'altra in qualche modo incentivate a fare figli da contrapporre
ai Palestinesi, e quindi ricondotte a un certo tipo di logica...
Minervino In genere anche nella politica antagonista - chi ha fatto l'estrema sinistra
negli anni Settanta lo sa! -
i ruoli sessuali si sono sempre riprodotti. C'erano i famosi "angeli del ciclostile"... Restando a noi, nell'Organismo
dirigente della Campagna di Obiezione alle Spese Militari, che mette insieme sette associazioni ed
è composto
da dodici membri, attualmente c'è per esempio una sola donna, Giorgina Momigliano, del
Movimento
Internazionale di Riconciliazione, una donna di Aosta. E poi c'è da tenere presente anche l'altro
aspetto, quello
che si diceva prima. Che in questo mondo dell'antimilitarismo sono presenti anche componenti cattoliche,
gandhiane, nonviolente, verdi... alcune delle quali, come sai, con posizioni molto precise su certi temi, tipo
l'aborto per dirne una. Noi siamo forse tra le espressioni più radicali, più di sinistra. Quegli altri
spezzoni, intendo
tutto il movimento dei centri sociali, il mondo anarchico-libertario, pur dialogando con loro tantissimo in quanto
LOC, nei movimenti più ampi o non ci stanno o ci vengono a latere. Quindi, per quanto riguarda lo
specifico ruolo
femminile, l'esperienza di questi gruppi ci manca proprio.
L'articolo su Peace News, che tra l'altro è stato scritto da un anarchico
tedesco, poneva l'accento sulla
necessità di una riflessione da uomini, da maschi, su questo rapporto con la donna, per poi farla
riconfluire
anche nella militanza antimilitarista...
Minervino Io trovo improbabile che possa accadere, sia perché abbiamo
soltanto il tempo di fare il 20% di quello
che ci sarebbe effettivamente da fare, a discapito quindi anche della riflessione teorica, sia perché
aspettarsi questo
ruolo da associazioni come Pax Christi, che è una organizzazione ecclesiale... Certamente questo, del
rapporto
con la donna, è un problema che riguarda tutta la politica. La politica è al maschile...
Marazzi Comunque all'interno dell'OSM (Obiezione alle Spese Militari) le donne
sono tante...
Minervino Sì, sono più o meno un 60% e dal punto di vista della
rete organizzativa nostra sono prevalenti. Qui
da noi, nata da una costola della LOC, dal gruppo scuola, ha sede un'organizzazione che si chiama "Pace e
dintorni", un progetto di educazione alla pace dove le donne sono prevalenti in assoluto.
Marazzi Però poi questa cosa della prevalenza numerica delle donne
nell'OSM, questo aspetto di rigetto della
violenza della struttura militare, non si traduce in un impegno effettivo nel tempo. Volendo, le donne potrebbero
partecipare a tutti i livelli qui.
Su quest'ultima decisione del Governo di andare in Albania, le donne come si stanno muovendo?
ci sono
iniziative specifiche?
Minervino Qui, però, c'è una cosa gravissima che va al di
là, io ritengo, della questione di genere. Ormai
l'interventismo militare, dopo la Guerra del Golfo, è stato venduto all'opinione pubblica, ai partiti, alla
realtà
istituzionale talmente bene che, mentre qualche anno fa, per il Golfo, siamo scesi in piazza in tantissimi,
c'è stato
il Movimento che non ha vinto, ma che comunque è stato forte, con capacità di aggregazione e
con una grossa
presenza delle donne, adesso invece tutto viene assorbito e digerito...
... Anche da chi potrebbe essere potenzialmente antagonista.
Minervino Sull'Albania la sinistra istituzionale si è spaccata in maniera
verticale, nel senso che almeno ai tempi
della Guerra del Golfo il PCI, che ancora c'era, si astenne. Ora, invece, l'elmetto, lo sciovinismo nazionale, lo
sta portando avanti il PDS, gli stessi Verdi, che si sono giustificati dietro una cosa assolutamente aleatoria, del
tipo: condizioniamo in maniera umanitaria l'intervento. Perché poi chi vuole leggere, chi fa politica, chi
conosce
i dati sa che questo è un intervento che non si può chiamare umanitario, ma esclusivamente
militare.
Su questo punto dell'intervento umanitario, anche oggi (16.04.'97) su l'Unità c'è
un editoriale di Claudio
Fava, che definire ipocrita è ancora un complimento.
Minervino Tutto questo si ripercuote talmente all'interno del nostro Movimento,
che su una cosa così grave come
l'Albania, mercoledì scorso siamo riusciti a portare in piazza settecento persone, dico settecento, tra
Rifondazione,
centri sociali, mondo anarchico e poco altro. Il movimento pacifista è piccolissimo, frantumato, tra l'altro
desolato
e sconfitto anche nell'ex Iugoslavia, dove l'80% dell'intervento è stato solamente a carattere solidaristico,
che
per noi vuol dire semplicemente andare a mettere i cerotti dopo avere fatto la guerra.
Tra l'altro questa cosa degli interventi umanitari viene considerata ormai da più parti -
le stesse che
dovrebbero fruirne - come inutile. Spesso a gestire il tutto sono i Signori della guerra. Mi riferisco ad
alcune dichiarazioni rilasciate da esponenti di "African Rights" anche di recente...
Marazzi Gli aiuti umanitari sono un forte incentivo per la nostra industria. Da una
parte uno si mette la coscienza
a posto perché li aiuta, dall'altra c'è tutta una serie di settori che lavorano per questo.
E poi naturalmente si interviene militarmente e umanitariamente laddove già prima, a
monte, si era
praticato uno sfruttamento economico selvaggio...
Minervino Noi siamo adesso in Albania scavalcando tutta una serie di Convenzioni.
In teoria sarebbe vietato che
una popolazione confinante, tanto più se aveva dei problemi storici - come noi li abbiamo avuti con
l'Albania,
che abbiamo invaso col fascismo -, possa intervenire in missioni umanitarie. Figurati! Andiamo noi, i Turchi, i
Greci... A proposito di dati, te ne do uno fresco fresco. Sai quanto guadagna un soldato della truppa, volontario
in Albania? Sette milioni al mese. Questi ragazzi, che provengono soprattutto dal Sud, che ha una percentuale
di disoccupati superiore al 50%, vanno là anche per una questione economica. Questa è gente che
ha scelto un
"mestiere". D'altra parte non avendo molte altre alternative... E questa è un'altra ragione per cui le donne
vogliono
entrare nell'esercito: è uno sbocco all'occupazione. Altri dati. Quest'operazione costa come minimo, in
tre mesi,
cento miliardi. I nostri marò vanno a portare aiuti umanitari per quattro miliardi. "Ma allora diamogliene
centoquattro direttamente", diresti tu. Da questo risulta chiarissimo il disegno, che cioè l'intervento in
Albania
è semplicemente la difesa dei nostri interessi economici, quelli delle aziende italiane che hanno sfruttato
e creato
quella situazione, comprese le banche che hanno favorito le piramidi finanziarie.
E il ruolo delle Organizzazioni Non Governative?
Minervino Meno male che si comincia a parlarne... È un'altra cosa su cui
si sta vendendo un sacco di fumo, come
per esempio il discorso del no-profit. Le ONG, che originariamente nascono da un colonialismo religioso -
perché
va detto -, sono state negli anni Settanta, nel contesto dell'internazionalismo che cercava davvero di costruire un
modello sociale differente, cose lodevolissime. Ancora oggi, sia quelle cattoliche che di sinistra, fanno cose
lodevolissime. Il problema è che tendono ad essere inglobate da questo capitalismo, ordine mondiale,
chiamalo
come vuoi. Rischiano di trasformarsi in un colonialismo straccione, perché invece di favorire uno sviluppo
autoctono, con una cooperazione alla pari, vedi per esempio il discorso del Nicaragua, sono invece generalmente
progetti in mano agli Europei, agli Americani, che praticano appunto vere e proprie forme di colonialismo. Come
per esempio le ONG ambientaliste... Bisogna stare attenti a certi messaggi che sembrano progressisti e
trasformativi, tipo certi video sull'Amazzonia, che invece possono diventare pericolosissimi.
Un'ultimo punto vorrei toccare. In quale modo la LOC fa controinformazione sull'esercito, su
quello che
si combina al Ministero della Difesa?
Minervino Una cosa ce l'hai davanti, ed è questo opuscolo, "Ministero della
Guerra? Conoscerlo per
contrastarlo", che abbiamo realizzato in tre anni con i soldi ricavati dall'obiezione alle spese militari. Il livello
della grande campagna è sempre lo stesso: quando sei minoritario, quando hai poche risorse economiche,
quando
noi della LOC, e questo va detto, facciamo ancora informazione per gran parte del tempo su una legge che
c'è
da ventisei anni, una legge dello Stato... Allora è chiaro che quello che dici tu, la controinformazione sul
modello
di Difesa, sulle armi, sugli eserciti, che per noi sarebbe prioritaria, siccome richiede tempo, soldi, accesso a
documentazione... Però qui scontiamo il discorso della delega. A noi, cioè, è stato
delegato un settore, quello del
servizio civile. Anche dagli stessi compagni, movimenti, associazioni ecc., che se invece si lavorasse più
insieme,
diventerebbe possibile rafforzare anche queste altre attività che si diceva...
... E gli anarchici?
Marazzi Sulle spese militari so che avrebbe dovuto esserci un incontro, qui a
Milano... Però, visto che abbiamo
a disposizione tutti i materiali, i documenti del Parlamento - è chiaro, vanno analizzati, studiati -,
perché invece
di un incontro non creiamo un coordinamento? Una persona noi ma gli anarchici, ma la Convenzione Pacifista
-, si studiano tutte queste carte ed esce qualcosa. Intantoché ci troviamo e diciamo che l'esercito è
cattivo siamo
tutti d'accordo...
Minervino Se ti leggi i documenti, li smascheri con le loro stesse parole. È
uno strumento talmente semplice di
controinformazione. Pensa per esempio a questa cosa di cui parlavamo prima, dei quattro miliardi di aiuti portati
in Albania a fronte di una spesa di cento miliardi in tre mesi. Si va a raccontarlo alla gente, la stessa cui il
Governo prepara il taglio delle pensioni. Il problema è che non riusciamo a metterci insieme, noi tutti
e tutte, "gli antimilitaristi veri e puri", "gli
antimilitaristi antimilitaristi antimilitaristi", "gli antimilitaristi così così", "i pacifisti", "i
nonviolenti", quelli
purissimi e quelli gandhiani... Sono quattro anni, perché c'è stato un momento un pò
destro nella LOC, che
abbiamo ripreso con forza l'idea dell'Obiezione totale. È un fatto politico forte, perché il servizio
civile rischia
di diventare...
Marazzi Lavoro coatto! Su questo bisognerebbe creare un coordinamento
anarchico... Che ci sia un gruppo che
si ritrovi, che discuta che faccia un piccolo opuscolo, anche con la nostra collaborazione...
Minervino Abbiamo sempre perso il 70% del tempo a litigare tra di noi, ma almeno
negli anni Settanta - e non
era giustificato neanche allora - si discuteva su chi doveva prendere la testa di un corteo da trentamila persone.
Adesso...
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