Rivista Anarchica Online
Liberi tutti!
di Luca Vitone
E se per una volta, invece del solito giro turistico (Colosseo, Fori Imperiali, ecc.), si girasse Roma alla ricerca dei
luoghi storici della memoria anarchica? E' quanto propone un artista
Uscire dal luogo espositivo per seguire un itinerario che attraversa la città.
Fare dell'opera un veicolo di
conoscenza del tessuto urbano seguendo un'idea diversa di quella comunemente riconosciuta come artistica. Un
ambito altro. Dare al visitatore la possibilità di seguire un itinerario al di fuori di quelli dettati dalle
leggi dello scambio
economico e dell'industria del turismo. Un percorso storiografico che collega diversi luoghi accomunati da
un ideale che si è sviluppato per più di un
secolo con avvenimenti a volte eclatanti a volte silenziosi, ma mai estinti. Spesso hanno provato a relegarlo nel
dimenticatoio paragonandolo a un'ideologia fra le tante a un dogma utopico, ma soprattutto a ridurlo a luogo
comune, sinonimo di confusione, disordine, luogo assente di regole. Come ben sappiamo questo ideale
è il contrario di tutto ciò. E' proprio con delle regole, con un'autodisciplina
che si può affermare "Liberi tutti!", "Fa ciò che vuoi". Il sogno è il diventare autonomi
ed è attraverso questa
autonomia che si determinano le regole del gioco, che fa dire a Paul Goodman che "l'anarchia è l'unica
forma
politica sicura". La città è Roma, il luogo espositivo il Palazzo delle Esposizioni, la mostra
"Città/Natura". All'interno del palazzo espongo un ingrandimento fotografico di un'incisione di
Gianbattista Brocchi, geologo
attivo all'inizio del secolo scorso, raffigurante il territorio di Roma nella sua naturale condizione preurbanizzata.
Nel paesaggio, con il Tevere circondato da prati e verdi colline, sono collocati alcuni noti monumenti per capire
come in seguito si sia sviluppata la crescita dell'urbanizzazione. Una città senza la città. Un
territorio ancora
libero da preconcetti sociali ed economici. Al suo fianco, appesa per un angolo, una bandiera nera bordata di
rosso. Su un'altra parete una serie di fotografie formato cartolina raffiguranti 25 luoghi, ognuno dei quali
è relazionato
ad un avvenimento del movimento anarchico romano, del passato e del presente. Appoggiati su una balaustra
dei fogli A4, in distribuzione, riportano gli indirizzi e una breve motivazione del
perché sono stati scelti. Chi vuole può prenderne uno... uscire dal palazzo ... iniziare
l'itinerario. Il lavoro prevedeva che ognuno di questi luoghi fosse caratterizzato da un segno semplice ed
emblematico, sempre
uguale, riconoscibile, una bandiera rossonera appesa a una finestra, a un balcone, appesa a un muro, senza aste
o pennoni, senza retorica, solo a testimoniare l'accadimento di un evento, senza nostalgia, solo a sottolineare la
valenza di un luogo che, ci interessi o meno, fa parte della nostra memoria collettiva. Ma le intenzioni non
sempre si realizzano, non è stato possibile appendere tutte le bandiere. Molte sono state le
censure da parte del comune e dei privati e, più o meno consapevolmente, anche degli stessi curatori della
mostra,
che se all'inizio si sono dimostrati partecipi al progetto in seguito ne hanno preso le distanze non assumendosi
la responsabilità affinché esso si realizzasse a pieno. Una censura sottile mai pronunciata, il
supporto di un
furgoncino e di una scala per installare le bandiere negato all'ultimo momento. Un comportamento burocratico:
il comune e la maggior parte dei privati non hanno mai dato una risposta né negativa né positiva,
ma hanno
delegato sempre a un terzo la responsabilità della decisione. La censura non è avvenuta solo
da parte di chi non aderisce all'ideale anarchico ma anche da chi di questo
movimento dice di far parte. Alcune persone hanno manifestato contro distribuendo un volantino in cui asserivano
che "l'anarchia non si espone" e che l'arte è ridotta a merce atta a soddisfare i piaceri della borghesia e che
la "più
viva speranza è quella di vedere che la bellezza delle forme e l'esplosione dei colori straripino dai quadri
stessi
per donarci la gioia". Infine in mezzo alla sala c'è una base bianca di legno su cui sono poggiate,
piegate, ancora incelofanate le
bandiere che non hanno avuto la possibilità di essere esposte . L' ideale anarchico, apparentemente
emarginato, si dimostra ancora un'idea potente, capace di creare paure,
fraintendimenti per coloro che, non conoscendolo, lo associano a disordine, violenza e sovversione e per quelli
che sentendosene parte credono di poter sentenziare in modo autoritario su chi ha ragione e chi torto, chi
è dentro
e chi è fuori.
Luca Vitone, nato a Genova nel 1964, vive e lavora a Milano. Il suo lavoro indaga
l'idea di luogo, la relazione
che intratteniamo con esso e la sua memoria. Espone in Italia e all'estero dal 1987.
Piazza B. Romano, 7 Sede del Circolo anarchico Bakunin, già Circolo
Carlo Cafiero fondato nel 1946
Via Parma 3 Sede della Federazione Anarchica Italiana nel 1946
Via Modena 31g Abitazione di Luigi Fabbri nel 1921
Via Giovanni Lanza 90 Sede della casa editrice Il Pensiero diretta
da Luigi Fabbri e Pietro Gori, che pubblica l'omonima rivista dal 25
luglio 1903
Via Capo d'Africa 11 La Casa del Popolo ospita la redazione di
Umanità Nova trasferitasi a Roma da Milano il 14 aprile 1921
Via della Marmorella 24 Oggi Via dei Fori Imperiali all'angolo con il Foro di
Cesare, sede della Federazione Socialista Anarchica del
Lazio dove si svolge il Primo Congresso Regionale della omonima federazione dal 11 al 13 novembre 1905
Via San Bartolomeo de Vaccinari 29 Sede del Congresso Nazionale Anarchico
dal 16 al 20 giugno 1907. Primo congresso ufficiale del movimento
anarchico italiano
Campo de' fiori Luogo legato al pensiero libertario e anticlericale
Piazza Fiammetta 11 Sede della Federazione Anarchica Italiana e del peiodico
Umanità Nova nel 1945
Piazza del Collegio Romano Presso il Collegio Romano dal 20 al 22 settembre
1904 si tiene il Primo Congresso Internazionale del Libero
Pensiero
Pantheon Il 14 marzo 1912 Antonio d'Alba attenta la vita del Re Vittorio
Emanuele III
Via Gregoriana Il 16 giugno 1984 Paolo Lega attenta la vita del Presidente del
Consiglio Francesco Crispi
Porta Pia L'11 settembre 1926 Gino Lucetti attenta la vita di Benito
Mussolini
Piazza San Giovanni Luogo storico per manifestazioni e comizi di carattere
socialista e operaio
Piazza di Santa Croce in Gerusalemme Si svolge la prima grande
manifestazione italiana del 1° maggio nel 1891
Via Appia Nuova 353 Sede del Gruppo Pietro Gori nel 1946
Via Braccio da Montone 71 Sede del Comitato Anarchico Territoriale
Via dei Taurini 27 Sede della redazione di Umanità Nova
dal 1963 al 1974
Via dei Piceni 39 Sede del Circolo Malatesta fondato nel 1971
Via dei Campani 73 Libreria Anomalia C.D.A.
Piazza Risorgimento 36 Sede della redazione di Spartaco,
mensile di propaganda comunista anarchica fondato nel 1920
Piazzale degli Eroi 8 Ultima abitazione di Errico Malatesta, morto il 22 luglio
1932
La notte tra il 13 e il 14 marzo 1883, Errico Malatesta, Francesco Saverio Merlino e altri anarchici
promuovono
un'azione dimostrativa collocando bandiere rossonere in Campidoglio, sulla statua di Pasquino e nel piazzale
davanti alla stazione Termini
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