Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 8 nr. 69
ottobre 1978


Rivista Anarchica Online

Il sesso degli anarchici
di G. R.

Sulla "questione sessuale" gli anarchici hanno espresso opinioni le più contraddittorie, da quelle di Proudhon e Berneri a quelle di Armand e della Goldman.

Però non è qui il problema, il problema è dentro di noi. In realtà noi siamo anarchici in formazione, siamo crisalidi di anarchici e nella nostra metamorfosi quotidiana ci tiriamo dietro questo fardello che è il più pesante, ma anche il più nascosto. È un fardello che affonda le sue radici nel profondo del nostro animo proprio perché è il primo peso tra tutti quelli delle proibizioni morali, che ci viene imposto. Lo ricacciamo giù ogni volta che il gas prodotto dalla sua putrefazione lo riporta a galla. La tentazione prima è quella di liquidare il problema e questo articolo con un "ma va' a cagare; sono sottigliezze, problemi secondari". Chiedetelo alle vostre compagne, "compagni"! Quante volte mi sono sentito a disagio sentendo un compagno trattare "virilmente" la propria compagna o semplicemente una donna. Mi sono sentito a disagio per me non per lui, perché se avesse trattato male Bakunin o Malatesta sarei insorto, mi sarei incazzato. Questa è ipocrisia.

Come siete a letto compagni? Cosa date a letto? Ma il letto è forse il momento finale, il "gran" finale: è tutto quello che viene prima, o meglio tutto quello che non viene prima che è importante. Troppe volte ho visto giovani compagni ammiccare ad un compagno che si dichiarava omosessuale, perché un omosessuale è un po' meno compagno, no? Non sa tirare i sassi bene come noi, contro la polizia, fa ridere con i suoi atteggiamenti efebici, che figura farebbe in una assemblea? E se mi facesse delle proposte? "Moh basciami bel rivolussionario!". Lungi da me. Compagni sì, ma a due metri di distanza.

Poi c'è la Maria che quando la vedo alle riunioni mi fa venire i brividi e mi vergogno di incontrarne lo sguardo, perché? Vorrei tenerla per mano perché il mio corpo come il suo ha bisogno di toccare, di essere toccato. Vorrei parlarle realmente, sinceramente, cercando di vincere il mio ruolo di militante o di rivoluzionario, o di maschio semplicemente, vorrei essere me stesso con lei, ma non arrivo più in là del cameratesco, del goliardico, dell'intellettuale, e poi ci sono gli altri anche loro lì a mettere in mostra il loro lato più bello "guardarmi di profilo che vengo meglio, vedi, baby!". Posa l'occhio maliardo compagno, o posa la tua arroganza di uomo, la "scimmia imbellettata" non ha chiuso la vagina in un libro di Bakunin per conservarla per te. Né vuole che tu gli racconti le tue epiche gesta di rivoluzionario, né che tu le faccia da padre, che la soffochi con la tua protezione di chi ha capito tutto e che adesso te lo spiega. La Maria ha le tue stesse tensioni, le tue stesse inibizioni, le tue stesse paure, ma non vuole che tu le abbatta con la tua mano ruvida di maschio, perché magari vorrebbe essere lei a scostarle di lato, magari una sera in cui sei meno "compagno" e più essere umano. E allora vieni nei pantaloni per l'emozione o magari per il disappunto "sarà mica una mangiacazzi?". Ma non basta sapere che lei è come te. Smettila di pensare che ognuno (maschio o femmina) ha bisogno di te, pensa che in realtà tu hai bisogno di loro ed è loro diritto rifiutare o accettare il tuo corpo come le tue idee.

Tu cosa pensi di chi ti dà se stesso avendo come te la doppia paura di se stesso e dell'altro? A volte ho la sensazione che si stia staccando l'intonaco dal soffitto del movimento anarchico e sotto c'è un affresco molto più bello. È un po' l'anarchia dell'anarchia descritta ne "I reietti dell'altro pianeta". Se ti sdoppi compagno sei fregato. Allora diventi il duro combattente che ritorna a casa dopo un giorno di otto ore di sudata militanza e si aspetta di trovare l'"angelo del focolare" che gli corre incontro chiedendogli: "Com'è andata la rivoluzione oggi caro?" e tu rispondi: "Il solito tran tran cara" poi afferri "A Rivista Anarchica" e ti siedi in poltrona fumando il sigarone. Intanto un gaio cinguettio e spignattio arriva dalla cucina. Garante di un libero rapporto di amore...