Rivista Anarchica Online
Sesso e potere
Cari compagni di A, Sono totalmente in disaccordo con le tesi sostenute nell'articolo:
"Le radici della dominazione".
Alla base di questo, come di molti altri infortuni culturali anarchici, c'è una totale
incomprensione delle radici del potere politico, suoi meccanismi e interventi nella struttura
psichica dell'uomo. Tra potere politico e sessualità non esiste alcun nesso. Il sesso può essere
usato come strumento di potere, e il potere ha riverberi sessuali, per cui, come ben predica e
recita un proverbio popolare piemontese: "I coglioni del signor Conte sono sempre d'oro". Ma
l'integrazione è nella direzione del potere: il potere fa del sesso un suo strumento, e non
viceversa: aver creduto il contrario è la più memorabile cantonata di Freud: infatti neanche tra
gli psicanalisti freudiani di stretta osservanza si trova più un diffusore dell'antropologia del
maestro. Complesso di Edipo ecc.... che, come dimostrò inconfutabilmente già negli anni '30 B.
Malinowski, non è affatto universale: si veda "Sesso e repressione sessuale tra i selvaggi" ed.
Boringhieri. Non meno errato e connettere il tabù dell'incesto al potere: il tabù dell'incesto, se
mai, va contro il potere, in quanto garantisce il più debole: il figlio, la figlia, il fratello minore,
dall'oppressione sessuale del padre e della madre. Non è affatto paradossale, ma il tabù
dell'incesto fonda la libertà umana perché doppia rottura: a) dal rapporto totalitario padri-figli;
b) dal rapporto sessuale naturale. Distrutta la base naturale del rapporto sessuale, l'uomo doveva
prodursi delle regole: di qui lo
scambio delle donne. Ma vedere nello scambio delle donne l'archetipo di tutte le dominazioni è
confondere i termini del problema. Sono le regole dello scambio che stabiliscono il tipo di
dominazione: discendono dalla dominazione, evidenziano in alcune società l'assenza di
dominazione. Là dove si scambiano le donne, si scambiano anche gli uomini: cioè il possesso
può e deve anche essere letto come scambio di uomini. E almeno 3.000 culture ci documentano
che questa lettura non è arbitraria. Perché tanti equivoci in un così breve
articolo? Perché la lezione di Clastres è dura da
assimilare, ed è dura da assimilare perché si continua a non riflettere sull'essenza del fenomeno
potere. O il potere rimane nella società: la società si mantiene indivisa, o il potere si colloca
all'esterno della società: la società si divide in dominatori/dominati. Il dominio si evidenzia
fenomenicamente nel sesso, nell'economia, nei rapporti interpersonali: li impronta di sé, ma
l'antecedente è il potere, e mai il sesso l'economia, l'esercito. Molto
cordialmente
Piero Flecchia
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