Rivista Anarchica Online
Cronache sovversive a cura della Redazione
4° convegno anarchico Centro-Sud
Dal compagno Domenico Liguori, su mandato dei convenuti, abbiamo ricevuto un lungo e
dettagliato resoconto dei lavori del quarto Convegno anarchico del Centro-Sud. Ne pubblichiamo
qui un riassunto essenziale.
Con l'attiva partecipazione di una sessantina di compagni, individualità e
rappresentanti di
gruppi provenienti dalla Toscana (Carrara), dal Lazio (gruppi "Malatesta", "Ostiense",
"Goldman" di Roma/Ostia), dalla Campania (gruppo "L. Michel" di Napoli/gruppo di Torre del
Greco/Ischia), dalle Puglie (Palagiano/O.R.A. di Bari), dalla Calabria (Spezzano Albanese,
Cosenza, Università di Arcavacata, Grisolia, Campo Calabro), dalla Sicilia (Palermo) ed un
osservatore dell'U.C.A.T., si è svolto a Spezzano Albanese (in provincia di Cosenza) nei giorni
17 e 18 ottobre il quarto Convegno anarchico centro-meridionale. Il vivace dibattito sui temi
trattati ha coinvolto tutti i partecipanti, rendendo sempre più viva e mai polemica la profonda
discussione: il tema centrale è stato quello proposto nell'ordine del giorno, "l'intervento degli
anarchici nella situazione sociale centro-meridionale e proposte pratiche di coordinamento". È
stata da tutti rilevata la carenza di una vera e propria analisi anarchica particolareggiata della
situazione sociale del Centro-Sud: molti hanno amaramente constatato che, proprio per questa
carenza, finora ci si è rifatti perlopiù ad analisi captate da altre scuole di pensiero. È stata
altresì sottolineata la presenza finora scoordinata e frastagliata del nostro movimento, così
come l'esigenza che al dibattito contribuiscano tutte le varie tendenze del movimento anarchico
centro-meridionale, nonché il doveroso e altrettanto necessario rispetto di ogni tendenza nei
confronti dell'altra come fattore basilare salvaguardante il pluralismo anarchico. Si è inoltre
discusso di altri temi sempre connessi con l'intervento anarchico nel Centro-Sud:
antimilitarismo, mafia (di Stato e non), mondo del lavoro, sociale in genere. Una particolare
attenzione è stata infine dedicata alla realtà specifica del movimento anarchico nel
Centro-Sud. In conclusione dei lavori, di comune accordo si è deciso di continuare i
Convegni Centro-Sud
con spirito unitario, dando loro una scadenza tri- o quadrimestrale (al massimo, semestrale),
fissando fin d'ora il prossimo a Roma entro febbraio; di approfondire l'analisi della realtà
sociale centro-meridionale, sempre in connessione con la situazione nazionale ed internazionale,
nonché in relazione a quelli che sono gli interessi particolari d'intervento; di confermare al
gruppo comunista anarchico di Spezzano Albanese (indirizzo: casella postale 9, 87019 Spezzano
Albanese, CS) la redazione del bollettino, aprendolo fin dal prossimo numero, che dovrebbe
uscire in gennaio, al dibattito sui temi indicati. A margine del Convegno, va segnalata la
manifestazione antimilitarista che si è tenuta la sera di
sabato 17 ottobre nella piazza principale del paese. Hanno preso la parola i compagni Salerni
(in rappresentanza di Umanità Nova e Bounty), Italiano (di Ischia) e Gioacchino
(dell'O.R.A. di
Bari): ha introdotto e concluso gli interventi il compagno Liguori, del locale gruppo anarchico.
Forzatamente assenti, a causa dello sciopero ferroviario, i redattori di A-Rivista Anarchica e di
Senzapatria, che pure erano stati invitati alla manifestazione antimilitarista e che non hanno
mancato di inviare il loro saluto ai convenuti, come pure ha fatto il gruppo "Azione Diretta" di
Livorno. A tutti loro il convegno ha inviato il suo saluto e ringraziamento.
Anarchici in Senegal
Alcune decine di anarchici si sono riuniti il 13 giugno scorso sull'isola di Gorée, di fronte a
Dakar, nel Senegal e hanno deciso di dar vita ad un movimento organizzato dichiaratamente
anarchico, al quale hanno dato il nome di Partito anarchico per le libertà individuali nella
"repubblica". Ne dà notizia la rivista libertaria bimestrale Agora, edita a Tolosa, nel suo
ultimo
numero, pubblicando l'intera risoluzione approvata in quella riunione e l'elenco di 28
nominativi (ciascuno con la sua professione) di promotori dell'iniziativa. Sulla base di diverse conclusioni
delle loro analisi - si legge tra l'altro nel documento - gli
anarchici del Senegal, originari di diversi paesi, hanno deciso di passare dallo stadio in cui si
muovevano come un pesce nell'acqua dell'universo senegalese, a quello dell'organizzazione. La
preoccupazione maggiore e costante degli anarchici del Senegal è quella di non prendere il potere
ma di lottare incessantemente sul terreno della pratica e della teoria contro tutti i poteri,
strutturalmente infernali, e contro la proprietà privata dei grandi mezzi di produzione. Più
avanti
nel documento, si citano le forme organizzative di alcune popolazioni indigene quali esempio per
il socialismo autogestionario, decentralizzato e federalista che gli anarchici del Senegal
dichiarano essere il loro obiettivo. Gli anarchici del Senegal - conclude il documento - hanno
costituito un Comitato di Riflessione sugli Statuti per elaborare i loro statuti giuridici, statuti
imposti dalle leggi coercitive dello stato burocratico senegalese, il loro programma politico,
economico e sociale e la loro strategia di lotta per non prendere il potere. Va infatti ricordato
che l'attuale regime di Abdu Diuf (succeduto a Leopoldo Senghor) ha dato
vita ad un pluralismo associativo teoricamente totale, in pratica ben inquadrato. Di ciò hanno
approfittato gli anarchici senegalesi, dando appunto vita al loro curioso Partito. Ecco alcuni
nomi dei compagni senegalesi: Thierno Seydou Barry (artista/pittore), Sega Ndoye, detto To
(barman), Abdoulaye Seck (disoccupato), Mam Cheick Lo (vagabondo), Sawa Diop
(mendicante), ecc. e tra le donne Ndickou Mendy (disoccupata), Magatte Bathily (sarta),
ecc. Un'ultima precisazione, saggiamente fatta dai compagni di Agora nel presentare
il documento:
questo è uscito su un giornale satirico senegalese, Le Politicien, per cui...
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