Cara Chiara non sei sola

Leggendo "A" di febbraio, mi sono immedesimato nelle parole sconsolate di Chiara di Bolzano. Io vivo a S. Giacomo di Bolzano. Quindi cara Chiara ti capisco benissimo, ma guarda che lo sconforto che tu provi si trova in molte altre parti d'Italia.
Ho 33 anni, ho vissuto e partecipato al '68 e alle lotte successive, prima a Roma dove vivevo, poi qui a Bolzano, dove con i comitati di quartiere abbiamo lottato per un "vivere migliore". Ora, l'impegno politico e la lotta si è dappertutto affievolita e a Bolzano certo la cosa è più macroscopica.
Questo ha voluto dire che sempre più numerose le ultime generazioni si sono incanalate verso le 3 tendenze fondamentali che la società ci riserva: 1) integrazione, più o meno, al sistema; 2) droga; 3) terrorismo; e c'è una quarta tendenza di quelli che pur rifiutando droga, terrorismo e integrazione totale, sono rimasti coerenti e cercano in qualche modo un impegno politico seppur minimo, ma che almeno li/ci faccia vivere in pace con la coscienza. Questa coscienza che non sta mai zitta, e che ci grida sempre dentro... "ma che cazzo fai?".
Certo è, che lo sperare non dipende dalla città in cui vivi, ma soltanto dal clima, dall'entusiasmo, dalla critica al sistema, dal dubbio, ecc. che tu riesci a profondere negli altri, con quei tuoi 15 (fortunata!) amici che pensano solo alla discoteca.
Vorrei dirti altre cose, ma di persona se vuoi (scrivere lo trovo sempre un po' castrante, perché uno non riesce mai a spiegare tutto quello che si vorrebbe dire).
Vi/ti saluto anarchicamente col pugno chiuso bello alto!