rivista anarchica
anno 30 n.265
estate 2000


clericalismo

Diffidate degli "uomini senz’ ombra"
di Francesca "Dada" Knorr

Breve rassegna giubilare sui pentimenti della Chiesa cattolica.

 

“Nella torre centrale un vigilante e, poiché ogni cella dà all’interno verso la torre e all’esterno verso la luce, lo sguardo del vigilante la può attraversare tutta senza trovarvi punto d’ombra; e tutto ciò che si fa nella cella è esposto a tale sguardo. Il vigilante osserva attraverso le persiane socchiuse, in modo tale da poter vedere senza essere mai visto...”

(Angela Putino, descrizione del Panòpticon di Jeremy Bentham.)1


“La Chiesa e le colpe del passato”, è un documento della Commissione Teologica Internazionale, presidente il card. Ratzinger, apparso su L’Osservatore Romano l’8 marzo 2000.
Qual è lo scopo di un documento dal titolo così inquietante? Rendere senz’ombra il presente della Chiesa, oltreché riconfermarsi la dignità di Giudici non corrotti della moralità pubblica, statura alla quale aspirano da sempre tutti i sacerdoti, in tonaca e non. La Chiesa cattolica si affretta a correggere il proprio passato depurandolo da alcuni dei fattucci più pesantemente compromettenti, e lo fa non solo per sedare le accuse ed i dubbi degli stessi fedeli, ma anche perché non più leader incontrastata a causa del diffondersi di altre fedi o di mix di fedi o di pseudo fedi addirittura senza un passato (vedi l’esecrata e temuta “ New Age”).
Ed a sopportare le fatiche della pulizia, essendo i flaccidi polsi cardinalizi tradizionalmente inadatti, viene chiamata come al solito la Donna di Servizio. La scelta della data dell’otto marzo è già di per sé indicativa: nell’introduzione infatti si descrive la Chiesa come una Madre che prende su di sé il peso delle colpe passate, e può reggerlo grazie alla sua Santità.2


Santa Chiesa srl

“la Chiesa si riconosce esistenzialmente santa nei suoi santi” (par. 3.4).
La Chiesa è una società di santi in mezzo ai quali, come in mezzo al grano buono, cresce la mala erba, o “zizzania” (1.4). Per giustificare il triste fenomeno gli scriventi spiegano che ciò era inevitabile, specie in tempi in cui “il temporale e lo spirituale erano strettamente intrecciati”.
A causa di certa “osmosi”, quindi, i santi venivano tentati dal male.
Ma come si possono ... condannare i santi?
Questa è la giustificazione per secoli di barbarie inflitte grazie alla connivenza tra Chiesa e potere temporale.
Le colpe della Chiesa vengono innanzitutto definite come colpe personali attribuibili a chierici sviati. Esse generano una colpa “sociale” solo in quanto “accumulazione” di colpe commesse dai singoli soggetti, quindi... non c’è errore strutturale e ideologico nella Chiesa. (1.3)


New Economy

“Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Il documento tiene sin dall’inizio a specificare che non c’è rischio per i cattolici ad ammettere le colpe. Anche se viene segnalato che alcuni sono poco propensi a confessare a causa del timore di un costo “giudiziario”... e tra questi sicuramente il cardinal Pappalardo!
Ma è proprio la confessione dei peccati, si dice nel documento, che, grazie alla “economia sacramentale della Chiesa” (1.2) garantisce la salvezza, o immunità.
Se infatti il Giubileo è un momento di questa economia, nel quale ai credenti viene concessa dalla Chiesa l’indulgenza (il perdono per i peccati di cui ci si pente), i ministri della Chiesa possono chiedere direttamente a Dio il perdono dei peccati commessi da alcuni di loro, e dai cattolici del passato:... Dio, per propria natura misericordioso, non tarderà a perdonare.
Da un lato quindi la Chiesa ha il privilegio di dispensare il perdono (vedi anche una digressione sul significato biblico del Giubileo, 1.1., “la Chiesa dispensa il tesoro di grazie che Cristo ha costituito in suo favore”), dall’altro, in quanto incaricata della vendita, essa ha un rapporto privilegiato con la banca virtuale (Dio) che gli accorda un perdono diretto.
Naturalmente nel documento, oltre al segno di una grande dimestichezza col gergo bancario, non si fa cenno della destinazione degli interessi maturati e delle provvigioni (i famosi ritagli delle ostie), si precisa però che è assolutamente necessario che il perdono venga chiesto direttamente a Dio da parte della Chiesa, ed in questo si capisce non solo che bisogna rivolgersi a “Lui” perché conviene (è misericordioso), ma anche che non è conveniente un rapporto diretto coi clienti né con gli eventuali soggetti da risarcire.
Insomma la Chiesa è la prima inventrice delle Banche virtuali e la New economy non è new.3


“Giudicati col perdono”

“In ogni caso la purificazione della memoria non potrà mai significare che la Chiesa rinunci a proclamare la verità rivelata, che le è stata confidata, sia nel campo della fede, che in quello della morale” (1.4)
La questione della colpa è da sempre legata al peccato secondo la Chiesa cattolica. Se cioè in ambito laico chi ha una colpa può essere capito e riaccettato, chi invece commette un “peccato” viene per ciò stesso giudicato, perché il peccato non ha storia dietro di sé che lo spieghi, bensì è una generalizzazione che accomuna diverse categorie di persone ad una condanna, e dà alla Chiesa la funzione giudiziaria. Così, se la cultura laica ha usato la psicanalisi per confessione, la Chiesa ha da sempre gli scranni in ombra dei confessionali per esercitare il suo controllo sociale e la sua repressione, la sua diplomazia in fatto di morale ed i suoi pruriti. Ma ora è necessario rimuovere (ecco di nuovo la psicanalisi) i ricordi imbarazzanti, ricomponendoli in una più adeguata memoria, paradossalmente “purificato”. Questa “Purificazione della memoria” renderebbe possibile non solo l’alleggerirsi della coscienza col riconoscimento dei torti, bensì il ricordare in maniera diversa. Per riempire così di nuovo quei confessionali oggi tanto disertati da fedeli stanchi di prediche.4
“Essa potrebbe affermare di condividere con i suoi contemporanei il rifiuto di ciò che la coscienza morale attuale riprova” (1.4), ecco cosa fa la Chiesa, si adegua sotto le spinte e le critiche ormai insopportabili a confessare essa stessa un po’.
La Chiesa vuole contribuire a “modificare immagini di sé false e inaccettabili, specie nei campi in cui, per ignoranza o malafede, alcuni settori d’opinione si compiacciono nell’identificarla con l’oscurantismo e l’intolleranza”. (1.3).
Il clero così definisce ancora una volta come ignoranti e bugiardi coloro che hanno svelato la sua connivenza e le sue responsabilità in molti crimini, e fa la confessione solo facendo notare che comunque certe azioni e certe scelte erano spesso giustificate dallo “spirito” e dalle... “necessità” del tempo.
Tacitate le accuse ed i sentimenti di vergogna, e senza perder tempo a spiegare il silenzio mantenuto finora, si invitano i credenti a riunirsi in una più salda alleanza, nel quale invito rinveniamo l’interesse a rafforzare l’unione tra le tre religioni monoteiste e tra cattolicesimo e protestantesimo (vedi recente viaggio del Santopadre in Terrasanta - così si esprimono alla Rai, dando poi notizia che Sua Santità è tornato nella Città Eterna).


Opportuno discernimento

“Occorre sottolineare che il destinatario di ogni possibile domanda di perdono è Dio e che eventuali destinatari umani, soprattutto se collettivi, all’interno o fuori della comunità ecclesiale, vanno individuati con opportuno discernimento storico e teologico”. (6.2).
Ma questa confessione, causata da un pentimento opportunistico e forzata dai tempi, dovrà essere seguita anche da una ‘riparazione’ del danno fatto? E come conciliare questi diplomatici e “convenienti atti di riparazione” nei confronti di categorie offese, coll’attuale comportamento della Chiesa?
Certe “direttive divine” male interpretate (2.1, L’Antico Testamento) vanno confessate a Dio, ed anche il male fatto al prossimo va riparato: la Chiesa però non rinuncia alla propria “Verità”. Dunque, le persecuzioni contro i non credenti e l’Inquisizione vanno “confessate”... però la Chiesa continuerà a fomentare l’intolleranza, considerando un ‘male’ l’ateismo. Chiedendosi anzi se essa non ne è in parte responsabile con i propri comportamenti non sempre santi: “nella -genesi- dell’ateismo i cristiani possono avere avuto qualche responsabilità” (1.2, L’insegnamento del Concilio). Ai non credenti non viene riconosciuta la dignità di pensiero: “l’ateismo, considerato nella sua interezza, non è qualcosa di originario”, recita il documento nel paragrafo sui “mali di oggi”.
E le donne morte d’aborto non sono considerate vittime della propria ingerenza e intransigenza, anzi: la “negazione del diritto alla vita del bambino non nato”, negazione “perfino sancita da legislazioni abortiste” (5.4), è citata tra uno dei mali di oggi dei quali la Chiesa si ritiene corresponsabile perché non combatte abbastanza.
E che dire del problema dell’incremento demografico, e dell’uso del profilattico che, anche come protezione dall’Aids, è tanto osteggiato dalla Chiesa? Veltroni è stato di recente bacchettato dai vescovi per aver espresso la sua opinione in merito, e Mons. Sgreccia ha pure dichiarato, dall’alto della sua onni-scienza, che non è scientificamente accertato che il profilattico serva a qualcosa!5


Eppur son trans

“Cristo... ha amato la Chiesa come sua sposa...e l’ha unita a sé come suo corpo... l’ha riempita col dono dello Spirito Santo”. (3.2)
Che dire poi del linguaggio sessuato dei preti compilatori di questo documento? Non possiamo aspettarci la fine del controllo fobico sulla sessualità da gente che si esprime così.
Questa ‘Mater Ecclesia’, è la rappresentazione, nella sua dottrina, di una pluralità. Ma alle donne non è permesso firmare questi documenti. Si tratta quindi di un fenomeno di transessualità di un gruppo di maschi che si identificano con una personalità collettiva femminile, e Madre (l’unica rappresentazione femminile che essi nel loro delirio ritengono avere qualche valore).
Il “rinnovato comportamento morale” della Chiesa, dunque (5.1) si riconosce da subito nella recente alzata di scudicrociati, e nella richiesta di vietare il World Gay Pride 2000 a Roma: l’abolizione degli anatemi e la “caduta dei muri” non riguarda nemmeno gay e lesbiche.6


Miraggi e maquillages

“Il nazismo era un’ideologia pagana” (5.3)” forse facilitato dai pregiudizi antigiudaici presenti nei cuori di alcuni cristiani”.( La sottolineatura è mia).
Sono queste le omissioni per le quali interessa chiedere un pochino perdono, e le “Riconciliazioni” che alla Chiesa interessa attuare : quelle con le Fedi che servono come potenziali alleate ideologiche, quelle con la Storia che permettano di tacitare il passato mantenendo comunque ben chiusi gli Archivi. E continuando ad interpretare i testi a proprio piacimento: “La Chiesa è santa perché santificata da Cristo, che l’ha acquistata consegnandosi alla morte per lei” ?!? (3.2) 7


Peccati... venali

“La Chiesa... ha delle macchie e delle rughe. Ma mediante la confessione le rughe vengono appianate, mediante la confessione le macchie vengono lavate” (3.3. La necessità di un continuo rinnovamento).
Il peeling ed il lifting verranno eseguiti da chirurghi estetici di chiara fama.
Il “rinnovato comportamento morale” non riguarda evidentemente nemmeno la questione del potere temporale della Chiesa e del fascino su di essa esercitato dai quattrini: se all’inizio del documento si segnala come causa della tentazione al peccato la ‘osmosi’ tra potere temporale e Chiesa, poi (5.1) si dichiara che dal XVIII secolo c’è stata una divisione tra stato e chiesa, divisione che ha causato nella Chiesa pericolose virate verso la “impura” secolarità. Insomma, la Chiesa, asmatica od osmotica è sempre e comunque “tentata”, eh, lo sappiamo bene.
Tentata dalla raccolta e dall’uso dell’otto per mille, esteso anche ad altre confessioni per giustificarne la presenza. Tentata dalla scuola privata pagata dallo Stato e da quella pubblica, ove ancora detiene un insegnamento religioso della sua storia e della sua dottrina, giustificato da una ipotetica appartenenza religiosa degli studenti alla ‘cultura cattolica che è base della cultura degli italiani’. Cultura che però va abilmente ricondotta a biblici ed aurei tempi: come dire, bisogna riportare gli edonisti berlusconiani a sposarsi in Chiesa e a sacrificare un po’ di vacche grasse (e non parliamo solo del piccolo regalo, consistente in una Pap-mobile, ricevuto dagli Agnelli per il Giubileo, qui si vuole ben altro sull’ara).


Soavi e vigorosi

“La verità non si impone che in forza della stessa verità, la quale penetra nelle menti soavemente e insieme con vigore” (5.3).
...Tentata dal trionfalismo e da una santità rancida tra le gualdrappe giubilari, tra gli affari secolari attinenti e il varietà di Sanremo, la Chiesa vuole mettere tutte le buone azioni nel suo Borsino. Vedi la campagna “Giubileo 2000”: anche se nella realtà dei fatti sono associazioni laiche che hanno lanciato e stanno continuando la protesta contro l’indebitamento dei paesi poveri, con proposte politiche e contestazioni concrete, la Chiesa col suo Giubileo ha fatto buon viso prestando il suo marchio giubilare ad una campagna pubblicitaria che riconduce il problema della Fame e dello Sfruttamento ad una questione di pubblicità, divi rock e Megacarità.
Il gregge è virtuale, l’assolutismo è reale. 8
...Tentata dal fare ammenda di cose passate, come “L’uso della violenza al servizio della verità” (5.3), per risciacquare un po’ quella Verità assoluta e passare adesso a sancire metodi più comodi: la diplomazia, la ‘alta finanza’ e, perché no, questo tripudio di mass media che condizionano così dolcemente.
...Adulata da personaggi come Luigi Pintor, che dalle pagine de Il Manifesto plaude al Papa come a un coraggioso liberatore, e lo trasfigura in papa buono in una visione massmediatica : “Sembrava Pio XII e sembra Giovanni XXIII”.9
La Chiesa rimane capace di giostrare suadentemente in tv e violentemente in politica, basti pensare alla reazione scatenata contro il “Manifesto Laico” lanciato da Critica Liberale alla fine del 1998, in occasione della protesta contro l’ingerenza vaticana nella discussione parlamentare sui sussidi alla scuola privata.10
La nostra libertà, di pensiero e di vita, è sempre in discussione se non ci si sottoponiamo volentieri allo sguardo e alla licenza degli “uomini senz’ombra”. Questi uomini che, mentre accecano con la loro artificiale luce gli altri in cerca di ombre e di peccati, cancellano la loro ombra, gettando un manto sacro sul loro passato e sulla loro storia.

Francesca “Dada” Knorr


1- Angela Putino, La cura di sé, in Diotima, La sapienza di partire da sé, Liguori editore, Napoli, 1996.
2- Da notare che, tra tutte le date dei ‘giubilei’ di quest’anno (da quello dei giornalisti a quello dei disabili) non è stato fissato un giubileo delle donne, per fortuna! In compenso la Fondazione Marisa Bellisario ha organizzato una mostra sulle donne del Giubileo, dove vengono ricordate attive manager giubilari.
3- Lo scorso 31 ottobre cattolici e luterani hanno firmato ad Augusta un accordo nel quale si stabilisce, come richiesto dai luterani, che non è grazie ai propri meriti ma solo in base alla “grazia di dio”che ci si salva . Ma se i cattolici cedono su questo punto, non rinunciano alla dottrina dell’indulgenza, continuando ad amministrare la “grazia divina” la quale invece, secondo tutti i protestanti, può essere chiesta solo direttamente a Dio dalla coscienza del credente. Così da Il Manifesto del 31 Ottobre ‘99 Maria Sbaffi Girardet, presidente della commissione per le relazioni ecumeniche delle chiese valdesi e metodiste: “Il Vaticano riafferma con pervicacia le motivazioni che oggi non meno di ieri segnano il solco fra le chiese della Riforma e la chiesa di Roma”.
4- “Giudicati col perdono. Psicoanalisi, una logica laica per il senso di colpa” di Roberto Speziale-Bagliacca, Il Manifesto , “Non aprite quella porta”, speciale Giubileo.
5- Nell’articolo “La popolazione mondiale all’inizio del 2000” (Civiltà Cattolica, 19 febbraio 2000) G. Salvini spiega, dandoci modo di riconfermare i nostri sospetti sulla politica del Vaticano in materia di Aids e contraccezione: “...l’Assemblea generale dell’ONU ha tenuto, dal 30 giugno al 2 luglio 1999, una sessione speciale sulla Conferenza del Cairo. Al termine di essa i rappresentanti di 179 Paesi hanno adottato, con riserve da parte di: Santa Sede, Nicaragua, Guatemala, Malta, Argentina, e di 11 Paesi islamici, una Risoluzione che intende adeguare la strategia prevista al Cairo sia per far fronte all’AIDS (da cui sono infetti circa 33 milioni di persone), sia per informare su salute sessuale e riproduttiva il miliardo e 300 milioni di giovani tra i 15 e i 24 anni. Si raccomanda inoltre che l’aborto, nei Paesi in cui è legale, non sia soltanto -sicuro-, come si diceva al Cairo, ma anche -reso facilmente accessibile-. Gli articoli relativi all’aborto hanno incontrato l’opposizione della Santa Sede e di tre Paesi a
maggioranza cattolica”.
6- Oltre a sollecitazioni quali il “Manifesto Lesbista nell’anno del giubileo 2000” per il World Pride indetto per l’8 Luglio a Roma (le interessate possono chiederlo a zabia@tiscalinet.it), Valeria Santini, sulla Bollettina del collegamento tra lesbiche italiane, scherza ipotizzando un improvviso cambio di rotta del Vaticano: “il Vaticano decide di adottare una linea cristianamente tollerante per il World Pride e comunica la propria adesione alla manifestazione, nonché la partecipazione al corteo con uno striscione portato dalle suore del bambin gesù...”. Cli, via S.Francesco di Sales 1b, 00165 Roma, cli_network@iol.it.
7- Sempre a proposito di testi sacri e di identità della Chiesa, c’è da segnalare il travaglio interno e la proposta del Cardinal Martini di un nuovo Concilio ecumenico, atto a smorzare dissidi e lotte intestine per la supremazia; con una lotta per la successione come questa attuale, si ventila anche l’idea di reinterpretare il “Primato di Pietro” eleggendo un Papa monarca sì, ma circondato da una nuova oligarchia che governi non solo nell’ombra. Vedi G. Zizola, Sole 24 Ore, 5 Marzo 2000.
8- Assolutismo svolto anche in occasione del 1° Maggio romano; alla faccia dei lavoratori. Del resto, a proposito di sindacati, la Commissione di garanzia aveva fatto già sapere che l’accordo anti-sciopero sottoscritto per vietare disagi durante il Giubileo è valido anche per le sigle sindacali che non l’hanno sottoscritto.
9- Pintor, “Il quinto evangelista” (!), Il Manifesto 15 marzo 2000.
10- Manifesto Laico, promosso da Giorgio Bocca, ‘Critica liberale’, Alessandro Galante Garrone, Vito Laterza, Paolo Sylos Labini. Edito da Laterza, 1999. Per contatti: Società laica e plurale, C.so V.Emanuele 156, 00186 Roma, societàlaica@libero.it.



A proposito di iconoclasti cretini e solerti poliziotti

Il 21 aprile scorso i quotidiani locali marchigiani, Resto del Carlino e Corriere Adriatico, mettevano in prima pagina, dedicando ampio spazio al loro interno, ad un fatto accaduto a Loreto, presso il santuario mariano, cioè al ritrovamento casuale da parte della polizia, di un ‘ordigno incendiario’, rudimentale, rivendicato con un delirante messaggio datato 19 aprile (quindi la “bomba” sarebbe stata lì da più di un giorno!): “a fuoco la madonna, non parole ma opere di bene, Gli Iconoclasti”. La polizia ovviamente dichiara subito che da tale messaggio si dedurrebbe che è da battere la pista degli anticlericali, degli anarchici e dei centri sociali. Si badi bene, realtà alle quali non solo non è mai venuto in mente di firmarsi in tal modo, ma che soprattutto svolgono la loro vita politica alla luce del sole. E certo è questa luce che dà fastidio al clero locale ed a certi poliziotti in vena di raid: una perquisizione viene infatti eseguita a Jesi, a casa del noto compagno anarchico Giordano Cotichelli. Profittando della sua assenza per il convegno Fai, i gendarmi si introducono in casa facendosi aprire dagli anziani genitori, in cerca di “armi”. La colpa di Cotichelli? Forse proprio quella di avere richiesto tempo fa l’autorizzazione a svolgere un incontro a tematica anticlericale. Come si dice “quando il cacio cade sui maccheroni è poco probabile che qualcuno abbia fatto inciampare il cuoco”. I tentativi giubilari di reprimere il dissenso incriminando i dissenzienti continuano.

F.P.A.