rivista anarchica
anno 33 n. 288
marzo 2003



a cura di Marco Pandin

 

Disarmati!

“Da sempre sono pacifista. Ho vissuto le stagioni del ’68, della guerra del Vietnam, di Martin Luther King. Sono cresciuto con Bob Dylan e John Lennon, quando mettere dei fiori nei cannoni era perfino una moda. Poi le mode sono passate, ma io non sono riuscito a cambiare. Intanto molti sono tornati a credere che la guerra è una cosa accettabile, giustificabile. Sono arrivati addirittura a pensarla come un necessario strumento per imporre la pace. Oggi intravedo pochi spiragli, poche eccezioni alla logica della guerra. Uno dei più efficaci e sinceri è Emergency, l’associazione che ha fondato Gino Strada, un chirurgo che ha semplicemente messo la sua professionalità a disposizione delle vittime delle guerre e che pensa che la guerra sia una cosa inventata dagli imbecilli per risolvere i propri problemi. Io credo che questo sia vero e che tutti possiamo fare come lui. Basta che lo vogliamo...” (Giorgio Cordini, dalla presentazione del cd “Disarmati”).

Un paio di giorni fa ho ricevuto via e-mail un messaggio in cui mi si anticipava l’imminente consegna di un cd.
In tutta sincerità non ho riconosciuto il mittente: mi arrivano quasi quotidianamente per posta elettronica e tradizionale proposte di collaborazione, cd dimostrativi e richieste di recensioni, e m’è venuto spontaneo mescolare quel messaggio alla lista lunga e sospirosa dei “vedremo” e “sentiremo” (ascolto praticamente tutto quello che mi arriva, e nei limiti del possibile cerco di rispondere a tutti).
Miracoli della posta prioritaria, è arrivato ieri il pacchetto col cd. Mi scrive un certo Giorgio Cordini, lo stesso del messaggio e-mail: faccio mentalmente due più due e inserisco il cd nel lettore senza fare più di tanta attenzione alla copertina.
Sono sorpreso: immaginavo tutt’altra cosa, tutt’altra musica. Dal cd esce la voce cristallina di una chitarra acustica, capace di cucire da sola (o quasi, accompagnata da un organetto, o da un violino) un bel vestito attorno a canzoni ben note. Sono incuriosito. Lo stile del chitarrista è notevole, riesce a far decollare tutti gli arrangiamenti giocando sul ghiaccio sottile della semplicità e tenendosi ben alla larga dal vano virtuosismo. Un bel lavoro, una bella sorpresa, insomma.
Riesco a raggiungere in mezzo al casino stabile e devastante della mia scrivania la confezione del cd, e mi metto a leggere l’inlaycard: qualche nota tecnica essenziale, una poesia di Igle Saragoza. Poche cose, in caratteri molto piccoli. Bene in vista, invece, la scritta che informa che parte del ricavato dalla diffusione di questo cd verrà destinata ad Emergency (una differenza di corpo tipografico che secondo me è significativa, quasi a voler mettere da parte il protagonismo dei musicisti in favore di una Causa Buona e Giusta). Una foto. Un ricordo improvviso: io ’sta faccia l’ho già vista…
Ma sì, è stato a Carrara lo scorso aprile: Giorgio Cordini era il chitarrista nel gruppo di Mauro Pagani. E poi, dai: nel filmato dell’ultimo concerto di Fabrizio De André… Giorgio era uno dei chitarristi del gruppo (l’altro era Michele Ascolese). Per lui l’arrangiamento di canzoni d’autore è sempre stato un gioco preso sul serio: già qualche tempo fa aveva pubblicato “Chitarre d’Autore”, un cd che raccoglie, tra le altre, versioni personalissime di “La canzone di Marinella”, “Vecchio frac”, “Mio fratello che guardi il mondo”.
A distanza breve, segue ora questo “Disarmati” (titolo doppiamente leggibile, con l’accento sulla prima a all’esortativo o sulla seconda al participio passato), che offre una selezione di canzoni particolarmente legate a tematiche pacifiste. La scelta è chiara: “Siamo in clima di guerra”, scrive Giorgio tra le note introduttive, e vuole che il suo messaggio per la pace, il suo invito a riflettere sull’ingiustizia dei soprusi e delle guerre, arrivino insieme alla sua musica.
La chitarra di Giorgio vola tra composizioni originali dalle geometrie sonore delicate e fiori incantevoli come “Bella ciao” (resa in maniera sorprendente e commovente), “Noi non ci saremo” (Francesco Guccini), “Here’s to you” (scritta da Ennio Morricone per il film “Sacco e Vanzetti”) e “La ballata dell’eroe” (Fabrizio De André) consegnandoli tutti ad una primavera duratura.
Oltre alla chitarra acustica e al bouzouki dell’arrangiatore, ritroviamo altri strumenti animati dalle abilissime mani di musicisti d’eccezione come Mauro Pagani, Riccardo Tesi, Fabio Treves, Paolo Jannacci, Michele Gazich.
Particolarmente suggestiva la versione del “Girotondo” di De André realizzata con un piccolo coro di bambini, e la title track in cui Luca Quaia presta la voce a un soldato che rifiuta gli onori dopo la battaglia: “Ho delle ferite addosso che sanguinano al sentirsi ricordare. No, generale, vi ringrazio ma non posso far sì che il mio cuore accetti un dono come ricompensa della mia spada. Perciò lo rifiuto, e vi chiedo semplicemente la mia parte, quella di tutti gli altri. Io vi chiedo che questi strumenti che voi profanate non risuonino mai più. Se le trombe e i tamburi si dimostrassero adulatori sul campo di battaglia, allora le città si potrebbero popolare di gente ipocrita, ruffiana. Quando l’acciaio si fa tenero come la seta, ebbene, serviamoci di questa allora anche per le nostre corazze. Basta vi dico, basta. Non mi sono lavato il naso che sanguinava, ho abbattuto qualche debole nemico e per questo voi mi circondate di acclamazioni smisurate, come se io desiderassi che i miei meriti meschini venissero nutriti di lodi condite di menzogne. Io sono nato per condividere l’amore, e non l’odio, ma l’odio comanda. Il resto è silenzio…” (il testo è tratto dal “Coriolano” di William Shakespeare).
Di quest’ultimo brano il cd offre anche una traccia video che mostra una sequenza di fotografie che riportano alla seconda guerra mondiale.
In copertina l’immagine di una marionetta disarticolata appoggiata su un drappo nero, simbolo dell’impotenza dell’uomo di fronte alla guerra, ai soprusi ed alle ingiustizie. La stessa marionetta appare sul retro, adagiata sullo stesso drappo scuro ma vestita da soldato, a significare che anche chi ha in mano il potere non è diverso da chi potere non ha. Unica differenza visibile la divisa.
A sottolineare ulteriormente ed esplicitamente la mentalità e l’integrità radicali che stanno dietro a questo progetto, segnalo che il cd è completamente autoprodotto e non è distribuito commercialmente nei negozi, ma si può trovare solo per contatto diretto, quindi ai concerti di Giorgio, che immagino ottime occasioni per le orecchie, la testa e il cuore, e sul web (cliccate su www.giorgiocordini.it). Alcune copie del cd “Disarmati” sono disponibili attraverso Musica per A, grazie alla generosità dell’autore.

Marco Pandin