rivista anarchica
anno 33 n. 294
novembre 2003


ai lettori

MalatestA

 

Nato nel 1853 a Santa Maria Capua Vetere (Caserta) e morto nel 1932 a Roma, Errico Malatesta è stato – a nostro avviso (ma non solo) – la figura meglio rappresentativa e più equilibrata di quel movimento anarchico militante che, nato all’epoca della Prima Internazionale, ha conosciuto il suo massimo sviluppo internazionale nella prima metà dello scorso secolo.
A 150 anni dalla sua nascita i gruppi anarchici napoletani aderenti alla Federazione Anarchica Italiana promuovono un convegno, che la nostra rivista sostiene con particolare convinzione, anche perché rare – purtroppo – sono le iniziative di tanto spessore promosse al Sud. Il 5, 6 e 7 dicembre 2003 – si legge nel testo di convocazione – compagni provenienti da tutta Italia (e anche dall’estero) si riuniranno per cercare di raccontare e capire la figura di Errico Malatesta, un uomo dotato di qualità apparentemente contrastanti. L’uomo della comprensione e dell’apertura all’altrui punto di vista, ma anche colui che, per fermezza di convincimenti e chiarezza di idee, divenne ed è a tutt’oggi punto di riferimento dell’anarchismo italiano ed internazionale.
Fu uno dei rivoluzionari più famosi del suo tempo e simbolo di libertà per tutte le componenti del movimento operaio italiano. Dal dopoguerra c’è stato un tentativo di cancellarlo dalla memoria storica, insieme a tutto ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare. Questo convegno è un’occasione non solo per chi condivida le idee e gli obiettivi di Malatesta, ma anche per tutti coloro che desiderano confrontarsi con la storia non ufficiale
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Sui prossimi numeri ci occuperemo ancora di Malatesta: intanto contiamo di pubblicare un resoconto del Convegno napoletano. Nell’ambito delle attività editoriali di una giovane casa editrice libertaria (le Edizioni Spartaco) – di cui trovate una prima segnalazione nella rubrica Tamtam – è prevista la pubblicazione del volume Errico Malatesta. Autobiografia mai scritta. Ricordi (1853-1932), curato da Piero Brunello e Pietro Di Paola; potrete leggere in anteprima sul prossimo numero di “A” l’introduzione del nostro amico e collaboratore Piero Brunello.
Per i tipi della Franco Angeli è uscito da poco un volume fondamentale, di cui da decenni si sentiva la mancanza. Si tratta del monumentale (816 pagine) Errico Malatesta e il movimento anarchico italiano e internazionale (1872-1932) di Giampietro “Nico” Berti, docente di Storia contemporanea e Storia dei movimenti e partiti politici nell’Università di Padova. Sotto lo pseudonimo di Mirko Roberti, Nico ha collaborato intensamente con la nostra rivista negli anni ’70. A lui si devono, in particolare, le quattro “letture” (di Bakunin, Kropotkin, Proudhon e – appunto – Malatesta) pubblicate come supplementi all’interno di “A” e, più volte ristampati, tuttora disponibili per un primo (ma tutt’altro che superficiale) approccio alla vita e al pensiero di questi classici dell’anarchismo.
Questa grossa biografia critica – tanto sul piano storico quanto su quello del pensiero – rappresenta comunque una pietra miliare per chiunque intenda avvicinarsi a Malatesta. Per parlarne abbiamo scelto la strada dell’intervista e ne abbiamo affidato la responsabilità a Massimo Ortalli, responsabile dell’Archivio Storico della FAI e nostro stretto collaboratore.
Nel frattempo, leggetevi su questo numero la presentazione del Convegno napoletano a cura di uno degli organizzatori. Vi trovate anche tutte le indicazioni per raggiungere il luogo, per organizzare la vostra permanenza a Napoli, per leggere sul sito il programma dei lavori (non ancora disponibile al momento in cui “chiudiamo” questo numero).