Dossier Canzi . Preannunciato sullo scorso numero, anche da una sua biografia pubblicata in questa pagina di presentazione, esce all'interno della rivista un dossier sulla vita dell'anarchico piacentino Emilio Canzi. Si tratta di un'iniziativa editoriale decisamente originale.
Innanzitutto, ci sono la statura morale e politica di Canzi, una figura davvero poco conosciuta anche nel nostro ambito. La statura morale si evince dalla sua stessa biografia. Ci preme qui sottolineare la rilevanza politica della sua vicenda, in particolare del suo ultimo anno e mezzo di vita quando fu nominato Comandante Unico della Resistenza nel Piacentino, caso unico in Italia per un anarchico.
Questo dossier, poi, è stato realizzato a più mani, grazie alla stretta collaborazione tra la nostra redazione e un manipolo di piacentini, che qui ci piace citare: Cino Bocchi, Alessandro Delfanti, Orazio Gobbi, Alesandro Pigazzini, Ivano Tagliaferri – alcuni di loro membri del Comitato Giovani “Comandante Muro” dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (ANPI) di Piacenza. Numerosi altri hanno dato una mano, in un impegno collettivo finalizzato anche alla diffusione il più possibile capillare del dossier a Piacenza e provincia, dove il “mito” di Canzi persiste a oltre 60 anni dalla sua morte.
Il dossier è stato stampato in alcune migliaia di copie a parte proprio per permettere questa distribuzione in sede locale, ma anche per far sì che la nostra lista di materiali “collaterali” disponibili si arricchisca per lungo tempo anche di questo dossier Canzi.
Non è un caso che il dossier esca proprio nel mese di aprile, il cui 25 – festa della Liberazione – è per noi e per tutti coloro che sono orgogliosi delle nostre radici antifasciste, occasione di ricordo di quell'epopea, etica prima ancora che socio-politico-militare, che va sotto il nome di Resistenza. È anche occasione di rinnovato impegno perché quella odiosa dittatura – odiosa come tutte le dittature – finalmente sconfitta quel 25 aprile di 61 anni fa non possa più ritornare. È un impegno che, ricordando le lotte e il sacrificio anche dei tanti anarchici che vi parteciparono, rinnoviamo anche quest'anno.
E lo facciamo, quest'anno, nel nome e nel ricordo di Emilio Canzi, taciturno e inossidabile combattente per la libertà. Quella vera.
Per informazioni e richieste di copie contattateci (per lettera, fax, telefono o email).
Benvenuto. Inizia a collaborare con noi, da questo numero, Paolo Poce, fotografo e regista. Lo abbiamo incrociato nell'ambito del nostro interessamento per le vicende passate e attuali degli Zingari, di cui anche Paolo si occupa da oltre un decennio. Su questo numero il suo servizio fotografico è dedicato a una vicenda-simbolo dell'immigrazione, non solo a Milano: lo sgombero dello stabile di via Lecco, lo scorso dicembre a Milano, occupato da profughi sudanesi ed eritrei. Addio. Il 17 febbraio scorso è morto a New York Paul Avrich (1931-2006), noto storico dell'anarchismo, soprattutto di quello russo. Originario di una famiglia ebraica di Odessa (Crimea) emigrata negli USA, ebbe modo di ritornare in URSS nel '61 nell'ambito di scambi tra studenti universitari. Nel corso della sua intensa attività storiografica, ha scritto numerosi studi sull'anarchismo russo, Sacco e Vanzetti, Voltairine de Clery, le scuole Ferrer negli Stati Uniti, i fatti di Chicago 1886, ecc..
Noi di “A” l'abbiamo conosciuto e ne conserviamo un ottimo ricordo umano, che si affianca alla stima per lo studioso e all'affetto per il compagno. Sul prossimo numero pubblicheremo l'orazione funebre tenuta da Nunzio Pernicone.
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