rivista anarchica
anno 38 n. 335
maggio 2008


Trentasette
anni fa


 

a cura della redazione

 

 

Una bella foto del Primo Maggio di 58 anni prima a Carrara, con tanta gente e un bandierone nero, campeggia nella prima pagina del numero di maggio 1971 della rivista. E nella pagina successiva, con le foto dei cinque “martiri di Chicago”, si ripercorre la storia di questa giornata festiva, nata quasi un secolo prima come giorno internazionale di mobilitazione proletaria, per ricordare la lotta, la repressione e gli assassinii di Stato a Chicago, protagonisti gli anarchici.
Il primo articolo è dedicato, ancora una volta, alle vicende politico-giudiziarie di cui sono vittime alcuni giovani anarchici, in questo caso i quattro imputati per le bombe alla Stazione Centrale e alla Fiera di Milano il 25 aprile 1969. È in corso, nel capoluogo lombardo, il processo, che poi si concluderà con una generale assoluzione. Curiosa una ferma risposta polemica degli imputati a un telegramma di solidarietà inviato loro dal Movimento Studentesco dell’Università Statale di Milano, l’organizzazione marx-leninista guidata da Mario Capanna. I giovani anarchici ne contestano il carattere tardivo e strumentale.
Un’analisi del fenomeno della “banda Baader-Meinhof” è tentato da Ursula Brandes, militante anarchica di Colonia (Germania). Le critiche si appuntano su aspetti “tecnici” e tattici più che su un’analisi complessiva della lotta armata.


Carrara, “la capitale dell’anarchismo italiano”: un’immagine oleografica che un intervento di Alfredo Mazzucchelli e Paolo Finzi cerca di analizzare, presentando in una paginetta il rapporto tra la tradizione libertaria e il capoluogo apuano. In un box si riferisce del 10° congresso della FAI, tenutosi in aprile a Carrara, contestando la consueta versione dei mass-media sullo “scontro” tra giovani e vecchi.
Interessante anche l’attenzione dedicata alla “via egiziana al socialismo”, con un’analisi (di Fabio Marnieri) che vede nei militari protagonisti delle “rivoluzioni nazionali” del Terzo Mondo il nucleo di formazione della nuova classe dirigente tecno-burocratica.
Sulla natura della rivolta studentesca la redazione organizza una vivace tavola-rotonda, nella quale emergono posizioni contrastanti tra chi vede con simpatia e chi sottolinea i limiti e i pericoli del ruolo degli studenti in quanto tali.
Marco Trevi (pseudonimo di Marco Airoldi) si occupa delle assemblee popolari nella Bassa Cremonese (Il bergamino riscopre la democrazia diretta). Sempre il mondo del lavoro è al centro della relazione che i Gruppi Anarchici Federati Genovesi presentano sull’anarcosindacalismo.

Completano il numero articoli sulle rivolte nelle carceri, le lotte antimilitariste, le vicende di un prete capo-mafia ad Africo Nuovo (Reggio Calabria) e le solite numerose “cronache sovversive”.
Un’ultima curiosità: un lettore interviene criticamente sull’inutilità dei voli spaziali, sostenuta in un numero precedente da Roberto Ambrosoli, il quale replica con un lungo intervento.