rivista anarchica
anno 38 n. 339
novembre 2008


l’angolo della poesia


Lo straniero domani

Non ti vogliono del gregge
dispone certa nuova legge
dello Stato – che c’è di strano? –
che difende a tutto spiano
chi paura più non regge
il confronto fra il nostrano
e il barbaro forano…

Sì...lo straniero… il tipo alieno,
lo zingaro, il rom, il rumeno.
Quello dei bambini sulla strada
ché il lavoro non gli aggrada
e le donne tiene a freno
per far mostra nel reame
quanta forza maschia vale.

Che non ha fissa dimora,
né un reddito, un qualcosa,
per riuscire a dimostrare
d’esser lui pure normale
a menar vita assai tignosa,
fra bollette, tasse e mutui
per tacer di altri effluvi.

Perché la colpa, clandestino,
di non esser onesto cittadino
più di ogni vacua lagnanza
è il tuo sorriso di speranza
in un futuro ormai vicino
senza questa vita grama
del presente che non t’ama.

Quel futuro che ti arride
mentre qua tutto stride
di vecchiume e intemperanza
perché ormai fredda pietanza
è il benessere di chi vive
il domani come l’attesa
col carrello della spesa.

Jules Èlysard