rivista anarchica
anno 41 n. 360
marzo 2011


antimilitarismo

Dalla parte di Emergency
della redazione di “A”

Pubblichiamo in questo numero tre scritti su Emergency.
In questa premessa, un redattore di “A” ricorda alcuni momenti del nostro sostegno ad Emergency. E di quello di Dori Ghezzi e Fabrizio De André (a Emergency, e anche ad “A”). Che in vario modo continua, nel ricordo di Teresa Sarti.

L’occhiello di questo piccolo dossier – 3 articoli e questa premessa – su Emergency non è “pacifismo” o “antibellicismo”, è antimilitarismo. Perché ci stiamo occupando – per l’ennesima volta – su “A” di un’organizzazione che non si batte solo per la pace e solo contro la guerra, e nemmeno – come recita la frase “ufficiale” di Emergency dalla parte delle vittime della guerra. Da sempre Emergency
è impegnata in una più vasta azione contro le ragioni stesse della guerra, contro la logica assurda che sottende qualsiasi guerra.
Nel 1995 – Emergency era nata da poco – due nostri cari amici e compagni della cooperativa Alekos – Dario Sabbadini e Dino
Taddei – ci proposero di pubblicare un’intervista con una tale Teresa Sarti, tra i promotori di una nuova organizzazione anti-guerra, da poco costituita, che a loro sembrava interessante. Ricevemmo il loro materiale e decidemmo di pubblicare quanto passatoci da Dario Sabbadini e anche di dedicare a Emergency – e alla lotta contro la guerra – la copertina che qui riproduciamo.
Da allora, pur nella netta distinzione dei ruoli e nella più assoluta autonomia (non siamo nemmeno “iscritti” a Emergency), abbiamo spesso dato conto delle loro iniziative e prese di posizione, con le quali in molte occasioni abbiamo concordato.

A Goderich, in Sierra Leone

E quando nel 2003 abbiamo realizzato il terzo dei nostri “prodotti” dedicati a Fabrizio De André – il DVD ma la divisa di un altro colore – abbiamo deciso di dare “ufficialmente” a Emergency il 50% del ricavato delle vendite. Nel preparare quel DVD ho avuto numerose occasioni di incontro soprattutto con Ketty Agnesani (che allora reggeva le relazioni esterne dell’organizzazione) e con la compianta Teresa Sarti, presidente di Emergency. E proprio di Teresa era uno degli scritti (da noi ripubblicato su “A” all’indomani della sua morte) apparsi nel libretto che accompagnava il DVD: uno scritto bello, asciutto, senza sbavature retoriche ma pieno di sentimento, com’era Teresa. Uno scritto in cui Teresa raccontava soprattutto dell’incontro tra lei e il suo compagno, Gino Strada, da una parte, e Dori Ghezzi e Fabrizio De André dall’altra.
E quando nel 2006 abbiamo dovuto interrompere la produzione e la commercializzazione del DVD, a causa del mancato rinnovo della concessione da parte della multinazionale che “deteneva” la voce di Fabrizio (presente nel documentario “Faber”, presente nel nostro DVD), decidemmo di regalare ad Emergency il migliaio di copie residue, non ancora vendute, di questo DVD – che così ha potuto continuare ad essere presente nei banchetti di Emergency, fruttando anche soldi per il Centro Chirurgico dell’ospedale messo in piedi da Emergency a Goderich, in Sierra Leone. Nel nostro piccolo, abbiamo dato a Emergency – tra il 50% del ricavato delle nostre vendite e il 100% delle copie loro donate – qualche decina di migliaia di euro. Poca roba, nel loro bilancio “fortunatamente” milionario (eppure sempre insufficiente), eppure segno tangibile della nostra vicinanza non solo ideale.

Teresa Sarti

E poi le belle parole proprio di Dori Ghezzi, scritte apposta per l’apertura e la presentazione del nostro DVD e per chiarire il senso umano e politico della nostra (di anarchici) e della sua (di Dori, in continuità anche con Fabrizio) solidarietà con Emergency in un comune impegno che allora – all’inizio della seconda guerra del Golfo (2003) – assumeva anche il senso drammatico dell’attualità incombente.
E poi la famosa chitarra di Fabrizio, messa all’asta a Genova nella libreria di Gianni Tassio, proprio per sostenere quell’ospedale di Emergency.
E poi quella corsia proprio dell’ospedale di Goderich che, in memoria di Fabrizio, era stata intitolata “Via del Campo”.

Questo dossier

Bando ai ricordi e ai sentimentalismi (ma solo perché lo spazio stringe). Dei 3 scritti su Emergency, pubblicati nel dossier, il primo raccoglie la testimonianza diretta di un tecnico cardochirurgico donna, che per sei mesi ha lavorato nel Centro Cardiochirurgico di Khartoum, in Sudan – di cui ha riferito su “A” a suo tempo Raul Pantaleo, l’architetto veneziano (di Emergency) che ha contribuito a realizzarlo e che ha già pubblicato 3 libri con Eleuthera (com’è piccolo il mondo, vero?).
Gli altri due scritti sono di Nicola Pisu, tra i promotori del gruppo Emergency di Serrenti (nel Campidano, in Sardegna) e al contempo anarchico. Non è certo l’unico dei nostri compagni “doppia tessera” (come gli diciamo scherzando), ma nel secondo articolo (il primo è una scheda informativa sull’organizzazione) gli abbiamo chiesto di spiegare il senso, per lui, di questa doppia “militanza”.

la redazione di “A”