ANARCHISMO
Errico Malatesta, Luigi Galleani e le élite
di Antonio Senta
e Davide Turcato
Lo
scorso febbraio si è tenuta a Glasgow una conferenza
internazionale di storia sociale.
Tra le decine di argomenti trattati c'era anche la storia
dell'anarchismo, cui sono stati dedicati cinque seminari.
In uno di questi gli studiosi erano chiamati a riflettere
sul concetto di élite all'interno di un contesto egualitario
come il movimento anarchico.
Così come è stato studiato il ruolo dei gruppi
e delle personalità più influenti nel movimento
operaio legato alla Seconda Internazionale (per esempio da
Georges Haupt), si voleva riflettere sul ruolo dei cosiddetti
leader o comunque figure-chiave all'interno dell'anarchismo.
Un tema quanto mai controverso e affascinante, dal momento
che gli anarchici hanno sempre mirato all'eliminazione del
potere e dell'autorità, ad ogni livello.
Davide Turcato e Antonio
Senta hanno presentato due relazioni sulla storia del
movimento di lingua italiana, a partire dalla analisi di due
“grandi”: Errico Malatesta e Luigi Galleani.
Errico Malatesta (a sinistra) e Luigi Galleani visti dalla
matita di Fabio Santin.
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