rivista anarchica
anno 43 n. 383
ottobre 2013


Sicilia

Artisti No Muos

a cura di Graziana Maniscalco e Nino Romeo


È continuata in Sicilia, a macchia di leopardo, per tutta l'estate la mobilitazione contro il sistema militare Muos.
In queste pagine riferiamo della partecipatissima giornata Artisti No Muos tenutasi a Niscemi (Enna) il 30 maggio.


Artisti a confronto con la contemporaneità: esserci piuttosto che essere soltanto.
La particella locativa ci mette in circolazione le comunicazioni espressive in tempi e luoghi, scelti in autonomia; e le comunicazioni espressive, quando sono libere da condizionamenti, sono linguisticamente ed esteticamente radicali; i luoghi che le accolgono sono i territori basati sull'orizzontalità delle relazioni; i tempi sono scanditi dalla molteplicità delle relazioni; tempi delle sensibilità, non cronologie di eventi.
Elaborato teorico? Anche, ma non solo enunciato. Da un anno e mezzo si cerca di darne concretezza sperimentale al Teatro Coppola/Teatro dei Cittadini di Catania, spazio occupato e liberato, luogo aperto e autogestito.
Emiliano Cinquerrui di Improvvisatore Involontario Band

Claudio Palumbo del gruppo musicale Pecora

Luciano Panama della band degli Entourage

Alcuni artisti erano impegnati nel movimento No Muos già prima dell'occupazione del Teatro: e tutto il Coppola ha assunto quella lotta: si trattava però di militanza politica, distinta dalla militanza estetica che contraddistingue le pratiche di un Teatro occupato. Allora, una domanda: può un'estetica radicale, libertaria nei temi e nella metodologia, affiancare la politica, senza risultarne un corollario accessorio? E anche, una considerazione: un'estetica rivoluzionaria può includere valori ed azioni della politica; la politica non si cura di includere le pulsioni individuali e collettive dell'estetica. Eppure, le avanguardie artistiche del '900 (e, a tratti, anche quelle contemporanee) hanno lanciato segnali oltre gli ostacoli e i limiti della politica: i movimenti politici, però, non ne hanno dato un seguito; spesso hanno zittito quei segnali; persino il movimento anarchico, che per disposizione ideologica avrebbe dovuto accoglierli, si è mostrato indifferente in tante occasioni.
Ci siamo detti allora: proviamoci. Da questa scommessa necessaria è nato l'appello del Teatro Coppola alla costituzione di un Comitato Artisti No Muos: un collettivo ad adesione individuale e/o di gruppi artistici con propria denominazione (band musicali, compagnie teatrali e di danza, ensemble di artisti visivi, performers, videomakers eccetera), parte integrante e agente della lotta, ma con percorso proprio e con proposte autonome. In una settimana hanno aderito 130 artisti da ogni parte d'Italia (oggi sono circa 180), a conferma della sensibilità verso i temi della lotta No Muos.
La cantautrice Giulia Tripoti e la sua band

L'attrice Alice Ferlito e il percussionista Giampaolo Terranova
Un pannello realizzato in collaborazione dagli artisti writers:
Anc, Bixi, Gost, Kuma, Kyi e Yetis

Il primo appuntamento, al quale hanno partecipato 90 artisti, lo abbiamo fissato a Niscemi, il 30 maggio, a precedere lo sciopero generale cittadino che ha portato 5.000 niscemesi in piazza e che ha spinto alla serrata il 90 per cento degli esercizi commerciali: un successo straordinario quanto inatteso.

Il fotografo Fabio D'Alessandro e l'attrice Anna Bellìa

Nonò Salamone, fiero erede della tradizione dei cantastorie
siciliani, che si è esibito in duo con Roy Paci

Il drammaturgo Nino Romeo e il musicista Cesare Basile

Il secondo appuntamento a Gela, il 9 luglio: controfesta a sbarco, mobilitazione per opporsi alle celebrazioni del 70° anniversario dello sbarco delle truppe alleate in Sicilia; un affronto per le popolazioni del territorio dove il governo Usa, principale azionista di quell'esercito di “liberazione”, ha impiantato le 46 antenne Nrtf e, a completamento della sua strategia bellica, intende installare il sistema satellitare Muos (ma non ci riusciranno!). Prima in centro città, poi sul lungomare, a Gela, gli artisti No Muos hanno cantato canzoni di Woody Guthrie, Jo Hill, Bob Dylan, intercalate da poesie della beat generation. È questa l'America che ci piace: l'America che protesta contro il capitalismo americano, contro il militarismo americano, contro lo stato americano; l'America che contesta e sbeffeggia lo stile di vita americano, i mass media americani; l'America della lotta per i diritti e per la libertà. Questi americani sono nostri fratelli: hanno lottato con noi, anche per noi. E il 10 luglio, con la presenza di oltre 100 manifestanti, la loro festa gliela abbiamo rovinata davvero...
La rap band Doppiawu Mc

L'attrice Graziana Maniscalco

Dimitri Di Noto della band degli A.I.D

Al successo delle manifestazioni di Niscemi e di Gela, gli Artisti No Muos hanno apportato un contributo, rappresentando un valore aggiunto: non soltanto in termini numerici, per quanti abbiamo esortato e convinto a partecipare; soprattutto in termini di clima delle due manifestazioni: perché la nostra voce ha aggiunto qualcosa al linguaggio della politica.
Siamo all'inizio: perché Artisti No Muos vogliamo che diventi un laboratorio permanente del nostro esserci.

La Civita Folk Band (Cesare Basile, Marcello Caudullo,
Dino Gigliuto, Massimo Ferrarotto, Tazio Iacobacci)

Il trombettista Roy Paci

Anna Galba dei Fratelli la stada

Alla prima assemblea di Artisti No Muos, il 7 luglio a Catania, è emersa la volontà di creare a Niscemi, a partire dall'autunno, un centro internazionale d'arte contemporanea multidisciplinare: luogo di confronto ed elaborazione: luogo di pratiche artistiche e politiche: prassi di un'estetica. Progetto impegnativo: forse irrealizzabile per un politico; ma noi siamo artisti: a volte siamo andati oltre il limite al di qua del quale la politica si ferma. Ci riusciremo questa volta? Ma sì: ce la faremo a esserci.

Nino Romeo

facebook.com/ArtistiNoMuos
artistinomuos@gmail.com