rivista anarchica
anno 44 n. 386
febbraio 2014


ai lettori

avAnti

Scaricabile (gratis). Sempre più numerosi sono i periodici che mettono a disposizione dei propri lettori la possibilità di abbonarsi alla versione on-line, con vantaggi sia per la natura (minor spreco di carta) sia per gli abbonati (che pagano, ovviamente, meno che per l'abbonamento alla versione cartacea). Noi abbiamo deciso di offrire gratis tale possibilità.
Dall'inizio dell'anno chiunque può non solo leggere gratis (questo era possibile anche prima) ma anche scaricare sul proprio supporto elettronico la rivista (in pdf). Questo è – per ora – possibile con gli ultimi numeri usciti (e chiaramente lo sarà per tutti i prossimi... a mano a mano che vedranno la luce). E progressivamente si sta estendendo all'indietro, tendenzialmente all'intera serie dei 385 numeri usciti – a partire dal febbraio 1971 – prima di quello che hai in mano (o... sul video).

Rilegata. Sono sempre disponibili, su richiesta, sia le annate rilegate sia le sole copertine in cartone telato. Ricordiamo che in conseguenza dell'aumentato numero complessivo delle pagine, a partire dal 2012 ogni annata rilegata si è dovuta sdoppiare in due tomi, quindi il costo è raddoppiato. Clicca qui per trovare tutte le informazioni in merito.

Finanziata. Come sempre capita a cavallo tra la fine di un anno e il successivo, grazie in particolare al rinnovo di gran parte degli abbonamenti, le nostre entrate conoscono un picco all'insù – testimoniato dal consistente elenco dei nostri “fondi neri”, che comprendono le sottoscrizioni (che a volte corrispondono all'arrotondamento dell'abbonamento ordinario) e gli abbonamenti sostenitori (da € 100,00 in su). Ne trovi testimonianza nel consueto elenco nell'ultima pagina. Sarebbe ottima cosa se nei prossimi mesi (e numeri) questo elenco non si riducesse troppo né per quanto riguarda il numero delle donazioni né per quanto riguarda – soprattutto – il loro importo. Della serie: che bello avere tante persone che pensano ad “A” e aprono il loro portafogli (dopo aver aperto il loro cuore). Ma anche: che bello se saltasse fuori un bel benefattore (sarebbe sicuramente bello, ne siamo sicuri) che ci manda una sottoscrizione con 4 o 5 zeri prima della virgola che precede i centesimi.

Criticata. Girando, abbiamo modo di sentire spesso osservazioni critiche sulla rivista e in particolare su questo o quell'articolo. Si va dai rimbrotti di chi quasi si scusa alle critiche drastiche (alla Fantozzi della “cagata mostruosa”). Peccato che quasi mai si traducano in parole scritte, in lettere o e-mail inviateci. Eppure noi siamo non solo aperti, ma addirittura interessati a ricevere per poi pubblicare interventi critici, risposte, dibattiti, ecc... Dal mugugno all'esposizione pubblica: è questo il percorso che proponiamo ai nostri critici, spesso a noi sconosciuti.

Dibattuta. In una certa misura abbiamo cercato e cerchiamo noi di ovviare a questa – chiamiamola così – “timidezza” di molti. È con questo spirito che abbiamo dato vita al dibattito, iniziato giusto un anno fa, sul volume Libertà senza rivoluzione del nostro storico collaboratore Giampietro “Nico” Berti. E a partire dal prossimo numero lanciamo da queste colonne l'appello a chi intenda intervenire sulle numerose tematiche affrontate da Antonio Senta nei suoi quattro scritti (l'ultimo compare su questo numero) su “potere e movimenti”. Valgono le regole che abbiamo fissato per il libro di Nico: ogni intervento deve stare in una pagina, quindi non deve superare le 6.000 battute (spazi compresi). Una regola che ci piacerebbe estendere ad altre parti di “A”.
Perché siamo davvero convinti che raramente sia davvero indispensabile occupare più spazio per dire cose sensate. Anzi.