rivista anarchica
anno 44 n. 389
maggio 2014




Conflittuale e portatore di dubbi

di Bruno Bigoni


A questo punto dovremmo domandarci quanti dei film che da anni vediamo, raggiungono lo scopo di un intervento diretto sulle questioni e negli avvenimenti politici. Quanti film, cosiddetti politici, lo sono veramente e se e quando essi risultano essere solo dei tentativi, abortiti poi sul piano dei mezzi di espressione e del linguaggio cinematografico. Il discorso diventa allora più complesso perché necessita un'analisi circostanziata film per film, che non possiamo fare in questa sede. Tutt'al più il nostro compito potrà limitarsi solo a qualche semplificazione, stando attenti ad evitare che il giudizio possa essere influenzato dall'attaccamento a questa o a quella questione ideologica.
Ci sembra chiaro che il cinema, politico si spiega solo come esigenza d' intervento diretto da parte degli uomini di cinema, i quali non si nascondono più dietro il tipico intellettuale che se ne sta però saldamente seduto sulla propria torre d'avorio. E tuttavia sembra quasi inutile avvertire che trattandosi di film che vogliono essere artistici, il giudizio sulle singole opere deve essere sempre portato sulla loro riuscita estetica. Può accadere, così, che le intenzioni siano quelle di contribuire a una presa di coscienza dello spettatore, mentre i risultati espressivi finiscono col contribuire al massimo a una ideologia riformistica se non addirittura reazionaria. Ciò avviene quando il materiale filmato viene edulcorato, falsato, diciamo così alleggerito. La ricerca formale, può venire appiattita da significati scontati. La massa dei sentimenti, l'ideologia che sono alla base dell'opera hanno un certo contenuto, una certa linea, almeno nelle intenzioni, ma il risultato espressivo può essere tutt'altra cosa.
Così un cinema che s'interroga sulla realtà, può diventare una semplice commedia a sfondo sociale, con copioni già visti e rivisti, scelte di linguaggio facili e scontate, finali edulcorati e confortanti happy end. Il cinema per sua natura è sempre conflittuale e portatore di dubbi, produttore di domande a cui non sempre la risposta è sempre la stessa riproposta all'infinito. A una buona domanda può corrispondere sempre una molteplicità di risposte.

Bruno Bigoni