rivista anarchica
anno 44 n. 390
giugno 2014





In copertina: il segretario del Partito Comunista dell'Unione Sovietica che defeca e la scritta “La nuova costituzione sovietica: il privilegio istituzionalizzato”. Nel primo interno di copertina: due disegni e un breve testo sulle lotte contro il caro-vita, in particolare a Milano. Nel secondo interno di copertina: l'elenco di decine e decine di località italiane (da Ancona a Vicenza, in ordine alfabetico) nelle cui edicole della stazione ferroviaria “A” è reperibile proprio a partire da quel numero. In quarta di copertina: un'immagine ripresa a Bercellona durante le (recenti) Giornate libertarie internazionali (22-25 luglio 1977). Ecco come le quattro pagine esterne (le uniche in bicromia e su carta più bella) di “A” 58 (“agosto/settembre 1977”) danno il segno della consueta varietà di tematiche affrontate all'interno.
Ecco in brevissima sintesi tutti gli articoli contenuti nelle 32 pagine (più le 4 di copertina già segnalate). Luciano Lanza si occupa sia della crisi economica in vista della ripresa atunnale sia del tema di copertina (la nuova Costituzione sovietica, appunto). Un'analisi critica dei “nuovi filosofi” francesi è affidata alla penna pungente di Santiago Parane, uno degli pseudonimi usati dall'anarchico cileno Louis Mercier Vega. Non poteva passare sotto silenzio la “riabilitazione di stato per un delitto di stato”, come si intitola il pezzo sul caso Sacco e Vanzetti, riabilitati appunti dopo 50 anni dalla loro condanna a morte. Angelo Gaccione, oggi affermato scrittore, allora giovane anarchico da poco immigrato a Milano dalla natia Acri (Cosenza), riferisce dell'occpazione di case nel quartiere periferico (milanese) di Ponte Lambro.
Due pagine ricche di foto danno conto del successo (si parla di centinaia di migliaia di partecipanti) all'incontro internazionale anarchico in Catalogna, riportato anche in quarta di copertina. Paolo Finzi racconta per la prima volta su “A” (che poi ne riparlerà altre volte nel corso dei decenni, anche con un apposito fumetto) del riuscito rapimento, nel 1962 a Milano, del vice-console spagnolo ad opera di alcuni giovani libertari, per protesta contro la condanna a morte di alcuni anarchici spagnoli (condanna poi trasformata in carcere). Uno dei rapitori, Amedeo Bertolo, è stato tra i fondatori e per 4 anni nella redazione di “A”, per poi occuparsi di altri progetti culturali anarchici, ultimo dei quali Eleuthera.
Il Nucleo Anarchico Utopia di Napoli (eh sì, la rivista non era solo milanese...) si occupa – criticamente – di energia alternativa. Un corsivo redazionale è poi dedicato all'XI congresso del Partito Comunista Cinese: “ordine e produttività” le sue parole d'ordine. Nella rubrica della posta trovano spazio (solo) due lunghe lettere, botta e risposta, sulla relazione tra femminismo e anarchismo. La botta delle Bestie (“le compagne del Gruppo di Azione Libertaria di Venezia, alcune compagne del Canzoniere Libertario del Veneto, una compagna di Varese”) e la risposta dell'Organizzazione Donne Libertarie (Livorno). La Colonia Cecilia di Jean Claude Comolli e La Recita di Theodoros Anghlopulos sono i due film recensiti da Rozac (Pseudonimo di Paolo Zaccagnini, cronista musicale del quotidiano “Il Messaggero”).
Come accennavamo, un ventaglio di temi, di autori, di idee. Così era “A”, così cerca di essere anche oggi.