rivista anarchica
anno 44 n. 391
estate 2014





Oggi non ci passerebbe nemmeno per la testa di lanciare un simile slogan in copertina. 37 anni fa, sì, un bel “Berlinguer babbeo beccati 'sto corteo” campeggiava – con una foto del corteo bolognese stesso – nella copertina di “A” 59 (ottobre 1977).
Nell'Ai lettori si affermava, tra l'altro: “Dopo Bologna, qualcosa è cambiato. Nel panorama composito e per tanti versi originale del “nuovo movimento” è emersa con maggiore decisione una diffusa volontà anti-burocratica che pone gli anarchici in una posizione al contempo delicata e importante. Si tratta di fungere da polo di attrazione libertario e da antidoto contro le ritornanti tentazioni autoritarie (a volte marcatamente leniniste), senza peraltro porsi nella falsa posizione di chi detiene la Verità e si propone di elargirla agli altri. Nessun paternalismo, dunque, nessuna paura di “sporcarci le mani” deve caratterizzare la nostra necessaria incisiva presenza nelle lotte dei non-garantiti, degli emarginati, dei giovani disoccupati”.
Il riferimento a Bologna era al convegno anti-repressione che ebbe luogo nel capoluogo emiliano dal 23 al 25 settembre, “presente – riferiva sempre l'Ai lettori – qualche decina di migliaia di persone (di cui circa cinquemila libertari)”. E a quella mobilitazione “A” dedica l'articolo di apertura (“Viva la confusione!”) a firma di Luciano Lanza.
“Fra i molti elementi emersi dal convegno anti-repressione di Bologna – si legge nel sommarietto – un posto di rilievo merita la grande confusione che ha caratterizzato le tre giornate di dibattiti e di manifestazioni – Dopo anni di “certezze”, di verità marxianamente rivelate, di “strategie vincenti” che non hanno mai portato alla vittoria, la confusione assume il significato della diversità e dello scambio di opinioni, della discussione generalizzata, della libertà di pensiero – Rompere la falsa unità della classe operaia sul terreno riformista per ricreare l'unità di tutti coloro che vogliono rovesciare il sistema.”
Se Bologna si prende la copertina e l'apertura del numero, sono numerosi altri i temi affrontati nel numero. Eccoli: le lotte a Milano contro l'azienda pubblica dei trasporti, la contestazione degli psichiatri riuniti a Trieste da parte del Ginnasio Nihilista di Reggio Emilia, la medicina sul territorio, le lotte autonome dei ferrovieri, detenuti comuni e progetto rivoluzionario, un corso di grafica alternativa, il dibattito sulle centrali nucleari, un caso di obiezione totale antimilitarista, la ripresa del sindacalismo rivoluzionario negli USA, la pedagogia libertaria di Goodwin e poi le consuete rubriche di cinema, recensioni e posta.