rivista anarchica
anno 45 n. 395
febbraio 2015


arte e storia

Revolution 1918

quadro di Wolfram Kastner / testo di Leonhard Schäfer


Le pagine storiche poco conosciute della Rivoluzione bavarese dei Consigli, nel 1918-1919, fanno da sfondo al quadro dell'artista di Monaco di Baviera.


Il quadro riprodotto nelle prossime due pagine è un'opera di Kastner, un pittore libertario e “action artist” antifascista di Monaco di Baviera, noto per le sue mostre ed azioni contro guerra, militarismo e chiesa. Questo quadro rappresenta gli avvenimenti della rivoluzione e della Repubblica Bavarese del 1918 ed i suoi protagonisti principali. Si leggono le parole d'ordine: “Libertà, Pace, Giornata lavorativa di 8 ore”. In primo piano si vedono Erich Mühsam, Ernst Toller, Kurt Eisner, Gustav Landauer.

La rivoluzione bavarese

Alla caduta della monarchia Bavarese (la prima casa reale tedesca che fu cacciata), il 7 novembre 1918, vengono eletti a Monaco i primi Consigli dei Lavoratori, Contadini e Soldati. Sia Kurt Eisner, rappresentante della USPD (Socialdemocrazia Indipendente) sia Erich Mühsam proclamano: “La Baviera è Repubblica!”, Libero Stato Popolare della Baviera (Freier Volksstaat Baiern). Kurt Eisner ne diventa il presidente. Si costituisce il Consiglio Rivoluzionario Operaio (Revolutionärer Arbeiterrat- RAR); Mühsam intanto fonda con altri compagni l'Associazione degli Internazionalisti Rivoluzionari (Vereinigung Revolutionärer Internationalisten- VRI). Nel Consiglio Centrale ci sono tante tensioni sul come operare. Le decisioni sono a volte confuse e/o non vengono applicate. Mühsam e altri chiedono invano la proclamazione della Repubblica dei Consigli. Eisner cerca una mediazione con i Consigli ed il parlamento.
Dalle elezioni per il parlamento bavarese del 12 gennaio 1919 escono vincitori i partiti borghesi (tali sono da considerarsi i socialdemocratici maggioritari). Il 21 febbraio Eisner, che voleva rassegnare le dimissioni, viene assassinato da un aristocratico di estrema destra. Seguono disordini in tutta la Baviera. Il 7 aprile, contro il voto dei comunisti, viene proclamata la Repubblica dei Consigli della Baviera (con Ernst Toller, B. Traven, Mühsam, Landauer) che divenne nota come “Repubblica dei Letterati” (i più malvagi la chiamavano “La Repubblica degli ebrei forestieri”) e chiamata dai comunisti: “Pseudo-Repubblica dei Consigli”. Il Consiglio Rivoluzionario Centrale fa appello alla Repubblica dei Consigli dell'Ungheria e a Lenin. (La risposta di Lenin del 27 aprile contiene soprattutto raccomandazioni su come realizzare la Repubblica dei Consigli). Il 14 di aprile i comunisti con in testa Eugen Leviné subentrano nella guida della Repubblica dei Consigli.
Purtroppo, questa Repubblica ha una vita breve. Già da mesi i “bianchi” (le guardie bianche controrivoluzionarie) si erano preparati a rovesciare il governo rivoluzionario ed avevano invaso la Baviera, ma le guardie rosse (chiamate l'Armata Rossa) –meno numerose- ebbero la peggio. E così il 1 maggio 1919 la rivoluzione bavarese viene soffocata dalle truppe del governo socialdemocratico centrale e da Corpi Franchi (Freikorps, paramilitari di estrema destra, finanziati dal capitale e da aristocratici). Vengono ammazzati Landauer e Leviné; migliaia di proletari e rivoluzionari vengono massacrati. Mühsam scrive: Monaco annega nel sangue. Oggi a Monaco sono dedicate piazze e strade a questi grandi rivoluzionari.

Erich Mühsam nasce nel 1878 a Berlino in una famiglia ebrea borghese benestante ed è già ribelle in gioventù a Lubecca. Si trasferisce nel 1900 a Berlino dove entra in contatto con gli scrittori bohème e con gli anarchici (Landauer gli diventa maestro). Fa esperienza nel cabaret e nella comunità dei “socialutopisti” dei fratelli Hart e incomincia a scrivere per riviste satiriche. Risiede per brevi periodi a Monaco e dopo vari viaggi, anche in Italia, si trasferisce nel 1908 definitivamente a Monaco. Scrive per riviste satiriche e per il cabaret, si interessa alle questioni sociali e sposa definitivamente la causa proletaria. Pubblica la rivista 'Kain' (Caino); è attivo contro la guerra e viene confinato.
Mühsam è uno dei più impegnati nella rivoluzione del Novembre 1918 e uno dei leader della Repubblica dei Consigli della Baviera. Condannato nel 1919 a 15 anni di carcere; lì inizia, nonostante le difficoltà, un periodo molto produttivo da scrittore: scrive una serie di saggi anarco-comunisti e molte poesie rivoluzionarie. Viene amnistiato alla fine del 1924 e si trasferisce a Berlino. Pubblica la sua rivista Fanal ed è molto attivo nel soccorso rosso e nella ricerca dell'unità dei comunisti e rivoluzionari contro il fascismo.
Viene arrestato dopo la consegna del potere a Hitler e ai nazionalsocialisti; torturato per 16 lunghi mesi e impiccato nel campo di concentramento di Oranienburg nel 1934.
Oltre alle sue pubblicazioni politiche e di lotta (la più famosa: “La liberazione della società dallo Stato”) ci ha lasciato pezzi teatrali rivoluzionari e proletari quali: “Ragion di Stato - per Sacco & Vanzetti” e soprattutto numerose bellissime poesie di rivoluzione e anarchia. È sicuramente il più grande poeta anarchico tedesco.

Ernst Toller, di origine ebraica, nasce nel 1893 in una cittadina nella Pomerania orientale (oggi Polonia) in una famiglia di commercianti. Durante gli studi universitari in Francia viene sorpreso dallo scoppio della prima guerra mondiale. Volontario in un reggimento bavarese, viene congedato a causa di una malattia e termina i suoi studi letterari e filosofici presso l'università di Monaco. Nei salotti letterari conosce Thomas Mann e Rilke, più tardi Max Weber.
Nel 1918 aderisce alla USPD (i socialdemocratici indipendenti di Kurt Eisner), partecipa agli scioperi degli operai delle fabbriche di munizioni e viene arrestato. Prende parte alla rivoluzione di novembre e diventa, dopo l'assassinio di Eisner segretario della USPD e proclama assieme a Landauer e Mühsam la Repubblica dei Consigli. Toller, rivoluzionario ma soprattutto pacifista, diventa comandante del fronte occidentale dell' “Armata rossa”. Dopo la disfatta viene arrestato e accusato di alto tradimento. Intervengono in suo favore Max Weber e Thomas Mann: Toller viene soltanto condannato a 5 anni di carcere.
Negli anni del carcere scrive i suoi drammi come “Masse Mensch”( Massa-individuo) e “I luddisti” che ebbero un grande successo e vengono messi in scena. In carcere Toller si avvicina di più al comunismo: ciò si evince dai suoi drammi ed opere teatrali successivamente scritte in libertà: capolavori espressionisti. Alla presa del potere dei nazisti deve emigrare e, via Parigi - Londra, si stabilisce negli Stati uniti dove - depresso - si toglie la vita nel 1939.

Kurt Eisner, nato nel 1867 in una famiglia della borghesia berlinese di origine ebraica, studia filosofia e letteratura tedesca, ma deve sospendere il dottorato per motivi finanziari. Lavora come giornalista a Berlino per la Frankfurter Zeitung e si trasferisce a Marburg nel 1893 per diventare redattore politico della Hessische Landeszeitung. Una parodia del Kaiser, pubblicata nel 1897, gli causa nove mesi di carcere. Membro della SPD (socialdemocratici) cattura l'attenzione di Wilhelm Liebknecht, che gli procura la nomina a direttore del Vorwärts (il giornale del partito). Ma Eisner non è un marxista rigido; la sua volontà di collegare socialismo e etica kantiana provoca il suo licenziamento.
Si trasferisce in Baviera per scrivere per diversi giornali e infine è redattore e editore della Arbeiterfeuilleton di Monaco. Fa parte del set bohémien del quartiere di Schwabing (dove visse più tardi anche Hitler), e la sua conoscenza letteraria lo distingue dai suoi colleghi socialisti. Il suo pacifismo lo spinge nel 1917 nella schiera dei socialisti indipendenti (USPD) e ne diventa il loro leader. Poiché è organizzatore dello sciopero dell'industria bellica del gennaio 1918 viene arrestato e incarcerato; ad ottobre viene liberato. Assieme ad altre forze e rappresentanti rivoluzionari Eisner forma il primo Consiglio di Operai, Soldati e Contadini e detronizza il re. Il 7 novembre egli proclama la Repubblica Bavarese: “lo Stato libero popolare di Baviera” (Freier Volksstaat Bayern) diventandone il primo presidente. Eisner tenta ad instaurare un governo socialista moderato; lui stesso è poco pratico, proclama “l'età dell'umanità” e cerca di governare con la “realpolitik dell'idealismo”. Le elezioni del gennaio 1919 mettono in minoranza il suo governo: una delle cause sono le decisioni contraddittorie e l'incapacità di fornire i servizi di base. Eisner è sul punto di dimettersi quando, il 21 febbraio del 1919, viene assassinato da un nobile nazionalista. (Al suo funerale partecipa un caporale sconosciuto di nome Hitler che aveva passato un breve periodo nei Consigli dei Soldati prima di abbracciare l'estrema destra)

Gustav Landauer nasce a Karlsruhe nel 1870, figlio di un piccolo commerciante ebraico. Nella sua città natale frequenta il ginnasio e studia successivamente germanistica e filosofia a Heidelberg, Berlino e Strasburgo. Tra il 1891 e il 1899 Landauer svolge una disordinata e tempestosa attività politica. È redattore di «Der Sozialist», traduttore e agitatore politico, ai margini della socialdemocrazia e vicino a gruppi anarchici. Viene anche condannato a due mesi di reclusione per aver incitato a forme di disobbedienza allo Stato. È per Landauer un periodo di crisi; la conoscenza della poetessa Hedwig Lackmann (anche traduttrice delle opere di Oscar Wilde e Walt Whitman in tedesco) che diventerà sua moglie, lo aiuta in questo momento difficile. La sua attività politica non si limita all'agitazione. Prende parte al congresso socialista di Zurigo nel 1893 e al congresso di Londra del 1896.
Nel 1902 Landauer trascorre quasi un anno in Inghilterra; nelle vicinanze abita Pëtr Kropotkin, di cui Landauer sarà il primo traduttore tedesco. Di nuovo in Germania, stringe amicizia con Martin Buber, Erich Mühsam e Max Nettlau ed è attivo nel “Sozialistischer Bund”. Scrive nel 1907 “La rivoluzione” e nel 1911 “Appello al socialismo.” Le sue opere mostrano l'influenza di Lev Tolstoj e la sua filosofia si forma e si perfeziona sotto l'influenza degli scritti di Proudhon e le teorie anarchiche di Michail Bakunin e Kropotkin.
Chiamato nel novembre 1918 a Monaco da Kurt Eisner, partecipa alla proclamazione della Repubblica bavarese, fa parte del Consiglio rivoluzionario centrale e vi collabora in qualità di incaricato dell'informazione. La posizione politica di Landauer, la sua linea politica sono sì coerenti alle sue aspirazioni anarchico-religiose, ma risultano confuse e/o difficilmente applicabili. Con la (seconda) Repubblica dei Consigli guidati dai comunisti di Leviné, per Landauer la collaborazione con loro non è facile e infine si ritira in campagna. Viene arrestato dai corpi franchi il 1 maggio del 1919 e massacrato il giorno successivo nella prigione di Monaco-Stadelheim.
Landauer fu un grande pensatore politico e il più grande pensatore dell'anarchismo tedesco: aveva una visione originale del mutamento federativo e nonviolento della società con al centro l'individuo.

Nel quadro, sotto gli attori principali, vediamo al centro una donna, poco conosciuta. Si tratta di una figura del periodo pre-rivoluzionario bavarese del 1918.

Sara Sonja Rabinowitz (la “rivoluzionaria senza volto”) nasce nel 1882 a Varsavia come figlia dello scrittore ebraico Saul Pinchas Rabbinowitz. Dopo un periodo come insegnante a Varsavia e Odessa, si trasferisce nel 1908 a Francoforte sul Meno in Germania, dove si impegna nel partito socialdemocratico e pubblica in tedesco, russo e yiddish. Si laurea nel 1913 con una tesi sul movimento operaio russo e si sposa con il romanista Eugen Lerch a Monaco. Qui, coerente ai suoi ideali pacifisti, fonda con Kurt Eisner la USPD, il partito dei socialdemocratici indipendenti. Con Eisner organizza gli scioperi degli operai delle fabbriche di munizioni; nel gennaio 1918 viene arrestata. Suo marito chiede il divorzio e sia per questo fatto che per la politica di guerra del partito socialdemocratico di maggioranza, dispera e si suicida nel carcere. Ernst Toller la immortala nel suo dramma: “Massa-individuo”.

Manca nel quadro uno tra gli attori principali della rivoluzione bavarese, il più misterioso. Non esistono di esso né foto né una biografia certe. Potrebbe essere l'uomo con il berretto proletario a sinistra della donna. Si tratta di:

Ret Marut (B.Traven) nato probabilmente nel 1882 in Germania. Fa forse il suo debutto come scrittore e attore nel 1912 a Düsseldorf, successivamente fa l'attore e scrive per diversi giornali.
Si presenta come americano a Monaco nel 1917 e diventa un attivissimo elemento di sinistra. Fonda e dirige la rivista politica “Der Ziegelbrenner” (II fornaciaio), molto apprezzato nell'ambito anarchico. Su questa rivista compaiono violentissimi articoli contro la guerra, il capitalismo, il militarismo e la Chiesa. Verso la fine della guerra, troviamo Marut insieme a Kurt Eisner e agli altri leader rivoluzionari a incitare gli operai allo sciopero e alla rivolta. Nella Repubblica bavarese è attivo come responsabile dell'ufficio stampa del Consiglio Centrale ed è membro del comitato di propaganda.
Schiacciata l'esperienza rivoluzionaria bavarese dalla controrivoluzione socialdemocratica e borghese, Marut viene arrestato e per puro miracolo sfugge alla corte marziale.Pubblica ancora fino al '21, probabilmente a Cologna, lo “Ziegelbrenner”. Probabilmente, via Rotterdam-Londra, raggiunge gli Stati Uniti nel 1923. Con ciò finisce la storia di Ret Marut e inizia quella di B. Traven. Nel 1925 esce sul “Vorwärts”, quotidiano socialdemocratico berlinese, l'opera dello sconosciuto B.Traven, residente in Messico: “Il raccoglitore di cotone” (I Wobbly). Successivamente vengono pubblicate (tra le altre): “ La nave morta” (1926), nel 1927 “Il tesoro della Sierra Madre” e nel 1929 “La rosa bianca”. Soprattutto questi romanzi hanno un successo mondiale; ne esistono anche versioni cinematografiche.
Erich Mühsam crede di riconoscere nei romanzi “la penna” del suo compagno Ret Marut e nella sua rivista “Fanal” scrive nel 1927: “Dov'è lo Ziegelbrenner?”
La rosa bianca” (che circola clandestinamente anche nel Terzo Reich) diventa lo stimolo per il gruppo di resistenza studentesco di Monaco dei fratelli Scholl che si chiamerà appunto “Rosa Bianca”. Traven muore nel 1969 in Messico. L'identità Marut - Traven viene confermata da sua moglie, Rosa Elena Lujan.

Leonhard Schäfer