rivista anarchica
anno 45 n. 396
marzo 2015


150° nascita di Pietro Gori

“La fiaccola dell'anarchia”

foto di Saveria Pardini


Promosse dalla regione Toscana e dal comune di Rosignano Marittimo (Li) si sono tenute, nella località toscana, tra l'8 e l'11 gennaio scorsi diverse iniziative in ricordo dell'anarchico Pietro Gori (1864-1911).
Titolo generale: “Per questo siam ribelli”.
La prima iniziativa (“La fiaccola dell'anarchia”), co-promossa e organizzata dalla Fondazione Giorgio Gaber, si è tenuta nel teatro Solvay,
con la partecipazione del disegnatore Sergio Staino, del cantautore Francesco Guccini, dell'attore Paolo Rossi, di Claudia Pinelli (figlia di Pino) e di Paolo Finzi (della nostra redazione).
Interventi musicali de Les Anarchistes e di Giampiero Alloisio.
A coordinare gli interventi il presidente della Fondazione Gaber,
Paolo Dal Bon. Settecento persone nel teatro strapieno, alcune centinaia costrette a rimanere fuori. Una bella serata, con l'anarchia protagonista, un'intensa partecipazione del pubblico (tra l'altro, vari minuti di standing ovation per Claudia), ricostruzione storica ed emozioni.
Grazie alla fotografa Saveria Pardini che ci ha fornito le foto.
E, a chiudere questo dossier, il testo del volantino distribuito dagli anarchici livornesi (e ripreso da “Il Tirreno”).

Sul palco (da sinistra): Sergio Staino, Francesco Guccini,
Paolo Rossi, Paolo Finzi, Claudia Pinelli

Una visione parziale del pubblico

Al centro: Pietro Brambilla (voce de Les Anarchistes)
e Giampiero Alloisio (che negli anni '70 faceva parte
del gruppo anarchico Kronstadt). Seduti (da sinistra):
Nicola Toscano (chitarra), Alessandro Danelli, Gian Piero
Alloisio, Claudio Andolfi, Eleonor Young

Una delle vignette di Staino, dedicate alla classica canzone
gucciniana “La locomotiva”, proiettate sul maxi-schermo

Sergio Staino e Francesco Guccini

Sandro Luporini (storico paroliere di Gaber) e Paolo Rossi

La copertura mediatica dell'evento
dell'8 gennaio è stata notevole.
Qui la pagina de “Il Tirreno”
del 9 gennaio, edizione
della provincia livornese

Paolo Dal Bon (Fondazione Giorgio
Gaber) ha coordinato gli interventi

Perciò siamo ribelli!

La realtà è che i governi esistono oggi, col pretesto di garantire l'ordine, perché questo non è l'ordine vero. Se fosse veramente ordine non avrebbe bisogno di armi e di manette, della violenza autoritaria dell'uomo sull'uomo per reggersi! Tutto all'opposto di ciò che credono i più, l'ordine difeso contro di noi, iconoclasti impenitenti, con tanta profusione di leggi restrittive della libertà e di gendarmi, è il caos legalizzato, la confusione regolamentata, la iniquità codificata, il disordine economico, politico, intellettuale e morale eretto a sistema.
Si dice che le leggi ed i governanti che le eseguono, son là a mantenere l'ordine nell'interesse dei deboli contro i forti. Ma chi è che ci crede sul serio? Chi è che non vede che dappertutto avviene tutto il contrario? Ditemi, per esempio, in quale sciopero, in quale conflitto fra capitale e lavoro, le forze del governo hanno seriamente difeso gli operai, che sono i più deboli, contro i loro padroni che sono i più forti?

Pietro Gori, Il vostro “ordine” e il nostro “disordine”, 1896


Le idee anarchiche di Pietro Gori, così lucidamente esposte in una conferenza tenuta a S. Francisco nel 1896, sono ancora oggi attuali.
E allora, a chi vorrebbe rinchiudere le sue idee nella bacheca, magari dorata, della storia, poniamo la questione:
da che parte starebbe oggi Pietro Gori, avvocato in tanti processi a carico di lavoratori che non avevano altra colpa che quella di battersi per la libertà, la giustizia e l'eguaglianza? Sarebbe dalla parte dei militanti NOTAV che vengono trattati come criminali solo perché difendono la loro terra da chi vuole lucrare su un'opera inutile e dannosa, dalla parte di coloro che rivendicano il diritto ad una casa decente, dalla parte di coloro che difendono l'ambiente dall'assalto di multinazionali che minano territorio e salute, ecc.
da che parte starebbe oggi Pietro Gori, che il primo maggio 1890 fu fra gli organizzatori del primo sciopero generale a Livorno, e per questo fu incarcerato? Sarebbe dalla parte dei lavoratori, dei precari, dei disoccupati che lottano per un salario e condizioni di lavoro migliori, contro governi e padroni che tengono artificiosamente alto il tasso di disoccupazione per tener bassi i salari, per fare del precariato una normalità, per avere mano libera sui posti di lavoro, sarebbe con chi lotta per l'abolizione della proprietà privata e di ogni forma di sfruttamento.
da che parte starebbe oggi Pietro Gori, che visse per anni in esilio entrando in contatto da pari a pari con popoli di mezzo mondo? Sarebbe dalla parte di migranti e profughi, i più sfruttati e perseguitati, sulla pelle dei quali i governanti fanno affari d'oro. Sarebbe dalla parte di coloro che in ogni paese lottano per la libertà e l'uguaglianza, per l'abolizione delle frontiere e dei governi, sarebbe al fianco di chi costruisce esperienze di autogoverno e autogestione come quella di Kobane e della Rojava in Kurdistan.

PER QUESTO FUMMO ANARCHICI CENTO ANNI FA, PER QUESTO SIAMO ANARCHICI OGGI!

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