rivista anarchica
anno 46 n. 406
aprile 2016





Dalla parte giusta


Gli erano rimasti solo duecento euro, il che significava un futuro molto brutto e molto vicino. Jack infilò la pistola dietro la schiena, sotto la cintura, ed entrò in banca. C'era una fila spaventosa. Forse non era stata un'idea geniale quella di preparare l'azione nel giorno della scadenza dell'acconto sulle imposte. Era tardi per i ripensamenti. Jack si mise in coda e aspettò con diligenza il suo turno.
Un tizio imprecava alle sue spalle.
<Che cazzo fanno quelli? Vanno a rilento apposta... Imboscati, fannulloni!>
La tensione cresceva, e Jack tentò di calmare il cliente esagitato che rischiava di rubargli la scena. Aveva già voglia di mettere mano all'arma per zittirlo, ma ci avrebbe guadagnato solo vent'anni di galera.
<Senta, se ha fretta le lascio il mio posto...> gli disse sconsolato.
<Grazie... grazie, scusi sa, ma questi ti fanno perdere la testa...>
Era il tipo di brizzolato tirato a lucido, un uomo alto e spigoloso, solitamente spiazzato dalla cortesia del prossimo. Uno che votava sempre nel modo appropriato e che aveva fretta di tornare al lavoro.
Avercelo, il lavoro... rifletté Jack dalla retroguardia della fila. Non importava più. Ormai aveva deciso di fare il salto. Restando nella cornice della legalità, si era fatto scavalcare dagli eventi, aveva perso posizioni nella lunga coda sociale delle opportunità professionali. Aveva 51 anni e pochi soldi in tasca. Di sogni, manco a parlarne. Gliene era rimasto uno. Rapinare la banca. Questo solo contava, e l'attesa lì dentro sembrava un'alleata, un invito alla concentrazione in vista del colpo. Tutt'intorno, le promesse di investimenti redditizi erano incorniciate dai pannelli della pubblicità. Prospetti informativi, tassi, rendimenti. Una noia mortale e ingannevole.
La coda si stava sfoltendo. Jack aspettò altri dieci minuti tra un cliente e l'altro. Tanti versamenti, pochi prelievi. Le casse della filiale si riempivano, e lui ne sarebbe stato l'inatteso beneficiario. Un novello Robin Hood.
Era così immerso nelle suggestioni letterarie e cinematografiche, che quasi non si accorse che era venuto il suo turno.
<Guardi che tocca a lei...> gli comunicò un anziano dietro di lui.
<Grazie...>
Si sentì pronto al grande salto, ma quando arrivò allo sportello, il cassiere lo anticipò di qualche secondo e gli puntò addosso un'altra pistola: <Coraggio, amico. Tira fuori i soldi>
Jack reagì come un automa spiazzato da una variante non programmata. Tastò dietro di sé, toccò il ferro dell'arma, ma la mano preferì andare al portafogli.
Allungò i soldi al cassiere.
<Ok> disse quello. <Adesso non muoverti e vedrai che non ti succederà niente>
Poi gridò <Tutti giù> e se la diede a gambe.
Fu il primo caso di rapina a mano armata senza irruzione in banca. Talmente eclatante che quando la polizia trovò addosso a Jack la sua pistola, pensarono a un cittadino onesto ed esasperato che aveva cercato di difendere invano il sacrosanto diritto alla sicurezza.
Furono tutti solidali. E fu così che a Jack venne offerto un posto in banca. Lui accettò senza riserve. Significava stare dalla parte giusta.

Paolo Pasi