Sardegna
Quegli alberi tagliati nella lecceta
testo e foto di Daniele Marzorati
È quella del Marganai, forse la più grande del Mediterraneo. L'Ente forestale sardo ha disposto un esteso taglio di alberi.
Poi si è fermato. Ma il danno è fatto.
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Domusnovas (CI)- Foresta del Marganai |
Sezione: taglio, atto del tagliare
a cui consegue una divisione o separazione delle parti; questo
è uno dei significati del termine.
Il termine sezione può essere inteso anche come operazione
che consiste nel tagliare una figura con un piano: secondo la
geometria, intersezione di differenti piani. Conseguenza di
quest'azione di divisione è la messa in evidenza delle
parti comuni, i punti condivisi tra i pezzi che cooperano nel
taglio, ossia il concetto opposto alla separazione.
Anche in Sardegna sono stati effettuati dei tagli. Nello specifico
sono stati proposti per le foreste del Gutturu Mannu, del Marganai
e di altri boschi ancora, quelli che, probabilmente, formano
la lecceta più grande del Mediterraneo.
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Santadi (CI) - Is figueras, Foresta di Pantaleo |
L'Ente forestale sardo ha infatti annunciato che il piano
di mantenimento del demanio pubblico prevede il disboscamento
di vari ettari di foresta. Nel periodo seguente al 2011 si è
già provveduto al taglio di circa 34 ettari di terreno
nella foresta del Marganai. Fortunatamente le operazioni sono
state fermate, ma se in conseguenza alla ceduazione era prevista
una regolare ricrescita, anzi, se lo “svecchiamento”
della foresta avrebbe dovuto produrre un notevole rinnovamento
di alberi, ciò non si è verificato. La documentazione
dei danni provocati dai tagli è facilmente reperibile
cercando tra la cronaca dei quotidiani sardi. In questo caso
aderiamo alla prima sfera semantica: il taglio fisico ha prodotto
solo sfruttamento.
Sezioni, il progetto che si trova nelle pagine seguenti,
si occupa dell'operazione del taglio utilizzando una differente
sfera semantica e lo fa attraverso la fotografia.
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Villacidro
(VS) - Foresta del Monti Mannu, zona Campu s'isca |
La fotografia opera tramite l'idea di separazione. Con l'inquadratura
taglia un gruppo di oggetti appartenenti al mondo osservandoli
senza gerarchie, poi, ci rende in grado di stabilire relazioni
tra i punti della scena selezionata e risonanze con le immagini
che accostiamo. Questo è il senso in cui opera il progetto,
che guarda alle foreste della Sardegna come a luoghi in cui
l'endemismo e i rimboschimenti a seguito dei tagli operati in
epoca sabauda, partecipano nella formazione di un'unità
ancora più forte.
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Villacidro
(VS) - Foresta del Monti Mannu, zona Campu s'isca |
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Villacidro
(VS) - Foresta del Monti Mannu |
Anche i materiali di cui si compone il lavoro contribuiscono
all'operazione di sezione. I negativi che sono stati utilizzati
sono di 20 x 25 cm. Nel lavoro la loro stessa superficie diventa
un territorio dove accostare più scene; il negativo può
essere diviso in più inquadrature che avvicinano fisicamente
zone geograficamente distanti. Ecco allora che la fotografia
si fa pensiero politico; il motivo per cui dovremmo continuare
ad usarla, dunque, è questa idea stessa di fotografia.
Essa ci da la possibilità di avvicinare parti di mondo
che sono lontane, fisicamente e concettualmente, pur avvalendosi
dell'operazione contraria, quella di separazione.
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Santadi (CI) - Foresta di Pantaleo |
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Santadi (CI) - Foresta di Pantaleo |
Il linguaggio fotografico si fa strumento per uscire dall'idea
di separazione intesa come sfruttamento, dalla separazione dei
“territori” a scopo di annullamento delle parti
confinanti. Lo strumento fotografia così inteso è
difficilmente conformabile e categorizzabile, perché
viene usato come lettore della realtà, al di fuori dell'uniformità
degli algoritmi industriali, per poter piegare la struttura
entro la quale ci vorrebbero assoggettati. La sezione dovrebbe
unire.
Daniele Marzorati
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