rivista anarchica
anno 47 n. 421
dicembre 2017/gennaio 2018


alle lettrici, ai lettori

Leggere l'Anarchia

Il dossier di questo numero occupa 37 pagine ed è il quarto della serie “Leggere l'anarchismo”, realizzata da Massimo Ortalli. Le precedenti tre puntate sono uscite nel 2005, 2009 e 2013. Dal 1995 al 2016 compresi abbiamo passato in rassegna, in questi dossier, quasi tutte le pubblicazioni (cartacee) sull'anarchismo, pubblicate da case editrici sia militanti sia “commerciali”. Nel solo dossier su questo numero ci sono oltre 350 titoli.
Al di là dell'opportunità di avere “sottocchio” l'intera (quasi) produzione cartacea (quella on-line no, anche per evidenti ragioni di reperimento), questo dossier permette di cogliere vari dati relativamente al mondo anarchico. Innanzitutto sottolineiamo la conferma della quantità e anche della varietà delle pubblicazioni sull'anarchia, idee e movimenti. Si va dalla perdurante diffusa attenzione per persone, filoni di pensiero, movimenti sparsi nella storia – lunga un secolo e mezzo – del movimento anarchico & dintorni, agli argomenti più recenti di sensibilità e dibattito in ambito libertario, dall'antispecismo alle nuove frontiere della riflessione anarco-femminista e LGBT.

Consultabile gratis (e scaricabile dal n. 383)

“Leggere l'anarchismo 4” dà conto della strutturale pluralità delle voci anarchiche, raggruppabili a volte per tendenze o argomento: anarco-sindacalismo, pedagogia libertaria, organizzazione specifica, anticlericalismo, autogestione, individualismo, storia locale, ecc.
Contrariamente ai primi tre, questo dossier non è stato tirato a parte e quindi non è disponibile “da solo”. Questo perché nell'epoca del digitale tutta la rivista può ormai essere consultata gratis (nel nostro Anarchivio) e in parte (a partire da “A” 383, ottobre 2013) anche scaricata, sempre gratis.
Anche questa quarta puntata è stata realizzata da Massimo Ortalli, nostro stretto collaboratore da oltre un ventennio, militante del gruppo anarchico “Errico Malatesta” di Imola e tra i responsabili dell'Archivio storico della Federazione Anarchica Italiana.
In un movimento come quello anarchico, senza tessere e comunque diffuso con un flusso ininterrotto tra militanti (sempre meno), simpatizzanti e area libertaria e anche “doppie appartenenze” (gente che si considera anche anarchica, oltre che...), questi dati sulla lettura assumono un significato particolare. La quantità crescente di titoli potrebbe corrispondere anche a un allargarsi del numero delle persone che fanno in vario modo riferimento alle nostre idee. Perché ci sono di sicuro (poche) persone che tendono ad acquistare e a divorare tutto, ma la grande maggioranza – secondo la nostra esperienza – è costituita da lettori non sistematici, occasionali, isolati. Così come vediamo per la nostra rivista che, per quel che possiamo cogliere, è più diffusa fra non-anarchici (o perlomeno non-militanti anarchici). Il che è comunque interessante.
Un'altra considerazione riguarda i prodotti cartacei in generale. Sembrava che sarebbero stati in gran parte, e anche velocemente, messi in disparte a favore dell'editoria on-line, invece è successo che – per ora almeno – non sono affatto scomparsi. Per un po'? Per sempre? Noi pensiamo e speriamo che si tratti di un fenomeno di lungo periodo. Nelle coscienze, nei gusti, nel tempo.

Su Facebook e poi la newsletter

In redazione siamo persone informaticamente 0.0 e 4.0, il che corrisponde a diverse età: sotto i 30 anni, sopra i 65. È grazie alla spinta delle componenti meno tirannosauriche che (da un paio di mesi) siamo presenti anche su Facebook e spediamo la nostra brava newsletter (se la vuoi ricevere, va sul nostro sito e iscriviti). È, quella di stare su Facebook, una scelta “provvisoria”, da verificare, perché non abbiamo dismesso la nostra critica di fondo al “social” più utilizzato al mondo (spiegata anche dalle amiche e amici di Ippolita, nella loro rubrica su “A”, qualche mese fa).
La copertina è stata realizzata apposta per questo numero di “A” dall'artista Pietro Spica, già altre volte presente (anche in copertina).
Anche se il dossier occupa quasi un terzo del numero, ci sono altri temi di attualità sociale, cultura, dibattito. Per saperne di più, per cercare di comprendere. Per costruire, per quanto possibile, percorsi di libertà.
“A” può e vuole favorire queste riflessioni, numero dopo numero. È quello che – con modestia pari alla convinzione – cerchiamo di fare. Modestia perché abbiamo coscienza dei nostri limiti. Convinzione perché l'anarchismo è una proposta sensata, che sarà sempre meno “utopia” più saranno le persone che riusciremo a coinvolgere. Anche con questo progetto editoriale che ora chiude i primi 47 anni di vita.