rivista anarchica
anno 48 n. 428
ottobre 2018




Molto più bella la quarta di copertina, con la scritta “Guerra alla guerra”, che la copertina, con un operaio al lavoro dentro a un tubo e alcuni temi dell'interno rilanciati. E bruttine le numerose foto, pubblicate nei due interni di copertina, tutte relative al convegno sull'Utopia da poco tenutosi a Milano. In questo n. 96 (datato “novembre 1981”) si pubblica la relazione di Salvo Vaccaro, dopo le numerose uscite nei precedenti numeri di “A”.
Apre il numero Maria Teresa Romiti con un editoriale dal titolo significativo: “Antimilitaismo / Guerra alla guerra”. E tutte e cinque di argomento antimilitarista sono le successive 5 cronache da Assisi (Pg), Peschiera del Garda (Vr), Creazzo (Vi) e Comiso (Rg).
Fausta Bizzozzero con “Tutte a casa!” si occupa del suo tema preferito, la critica di taglio femminista alle mille ipocrisie della società. Paolo Finzi dà conto degli sviluppi della vicenda politico-giudiziaria di Monica Giorgi.
Una drammatica testimonianza diretta del “massacro di San Vittore”, cioè dei pestaggi operati dalle guardie carcerarie nella prigione quasi al centro di Milano, coplisce per la sua crudezza. “Era come entrare in una macelleria” si conclude questa pagina densa e drammatica.
La Yugoslavia è l'oggetto di un'intervista allo yugoslavo anarchico Slobodan Drakulic e di un saggio del sociologo francese Albert Meister.
C'è poi una strana intervista, inventata si specifica, che tre figli fanno al loro padre. Assente invece la madre. Una scelta redazionale che ci appare oggi a dir poco strampalata. E poco credibile. Ci si domanda quale ne sia l'utilità. Ma anche le redazioni, nel loro divenire, cambiano spesso sensibilità e opinioni. Oggi, se qualcuno ce la proponesse, la ficcheremmo dritta nel cestino.
Si occupano del recente convegno sull'Utopia tre interventi, rispettivamente di Alfredo Silvio Salerni (“Elogio dello stupido”), Giulio e Achille Saletti (“Il solito bla bla”) e Nanni Boniolo (“ma Einstein...”). Tutti e tre alquanto critici con il convegno stesso e/o alcuni aspetti. Un segno di apertura mentale apprezzabile, in questo caso, l'aver dato spazio al dissenso.
Nelle Cronache Sovversive due resoconti dal Centro-Sud italiano e dal Senegal: nei due casi si parla di anarchici e di anarchismo. Pefro Flecchia riferisce di un convegno dell'area nonviolenta ed è come sempre interessante e stimolante.
Gianfranco Marelli, sempre come Jules Elisard, e Giuseppe Aliverti, dopo la prima puntata su George Orwell, si occupano approfonditamente di Albert Camus, persona di grande valore umano e culturale, per molti tratti vicino all'anarchismo.
Luigi Galleani è oggetto di uno dei consueti medaglioni fatti nel tempo da Paolo Finzi: una presentazione di una figura di anarchico di cui da poco (2018) è uscito, presso Nova Delphi, un libro di Toni Senta.
Luigi Galleani visto dalla penna
di Fabio Santin

Chiude il numero, prima dei consueti comunicati “di servizio”, un lungo e interessante saggio del professore anarchico statunitense John Clark dal titolo: “Anarchismo ottanta: dalla classe alla cultura”.