Rivista Anarchica Online
Musica & idee
a cura di Marco Pandin (marcpan@tin.it)
I paesi imperialisti che si sono spartiti il mondo riempiono di arsenali e soldati ogni angolo della
terra, organizzano guerre di teatro, mobilitano le truppe dei paesi satelliti come l'Italia, Libano,
Iran, Afghanistan, Salvador, Falklands: tutto questo è molto vicino, è nelle nostre vite tutti i giorni.
Muoversi subito e attivamente: ritiro delle truppe dal Libano, sputtanare definitivamente la teoria
delle trattative USA-URSS, nessun missile a Comiso né da nessun'altra parte, no alla merda
nucleare che è solo un'altra faccia dell'economia di guerra, disarmo unilaterale, chiudere le
fabbriche di morte (l'Italia è il quarto paese esportatore di armi), ma soprattutto controbattere
punto su punto la propaganda patriottarda e nazionalista di Craxi & Co. La spesa pubblica è stata
drasticamente ridotta per dirottare miliardi sulle spese militari. Questo vuol dire più disoccupati,
meno servizi sociali, restringimento degli spazi e militarizzazione della società (da 1984). Un'uscita davvero molto importante, questo mese: l'album dei Franti e dei Contrazione di Torino.
Diviso a metà tra i due gruppi, questo disco rappresenta un importante punto di arrivo: credo sia la
prima volta che in Italia si sia riusciti a stabilire una fruttuosa collaborazione fra gruppi, tenendo
conto delle simili tendenze filosofiche piuttosto che dei diversi orientamenti musicali. Tra l'altro, ci
si trova di fronte ad un disco musicalmente ottimo, specie la facciata dei Franti, ricca di emozioni e
di feeling. Qualcuno si chiederà come mai due gruppi che fanno musica così diversa si siano messi a fare un
disco assieme. Per una volta tanto il denominatore comune non è il tipo di musica ma quello che si
vuole esprimere e comunicare con essa, rompendo quella logica quasi standardizzata che vuole i
gruppi prendere iniziative insieme a partire dalla loro similitudine musicale. Come se la musica
fosse una vernice che prescinde da chi la usa e come la usa. Per noi invece questa collaborazione è
stata essenziale, perché così facendo speriamo di arrivare a canali ai quali probabilmente non
saremmo mai arrivati. Questo non vuol essere un discorso commerciale, ma un discorso di livelli
di comunicazione, ovvero un passo in avanti perché non ci si fermi alle etichette, ai simboli, per
arrivare finalmente ai contenuti e confrontarsi su di essi. Questo disco è completamente autoprodotto dai gruppi che vi compaiono. In un mondo
organizzato e schiacciato dalla logica del profitto e del potere, punti fondamentali per rompere le
regole sono l'autogestione e l'autoproduzione. Creare e autogestire collettivamente sale-prova,
sale di registrazione, strumenti, la distribuzione e la riproduzione di materiale stampato, sonoro,
etc. vuol dire tagliare le mani agli speculatori e agli affaristi. Crediamo anche che la lotta per
l'autogestione non può che coinvolgere direttamente le tue scelte, i tuoi percorsi, la tua coscienza:
è la tua vita che suona, e non soltanto da un palco. Questo deve significare immaginare e praticare
modi di vivere antagonisti e contrapposti a quelli stabiliti. Questa è solo una premessa per mettere
in chiaro lo spirito e la rabbia con la quale ci siamo imbarcati per fare questo disco, che non è
NOI ma una riproduzione e, per fortuna, neanche fedele, visto che le cose sono in movimento.
Questo disco è un'iniziativa di lotta per continuare ad ampliare il raggio e la forza di chi vuol
essere irriducibilmente vivo. Due gruppi molto diversi in senso musicale, quindi: su un lato i Contrazione che propongono
composizioni dure ed abrasive (piuttosto originali anche se vicine ad esperienze inglesi), con testi
tutti molto buoni e particolari. Dall'altro, i Franti, per i quali il discorso si fa complicato.
Difficilmente accostabili a uno «stile», sembra che per loro la musica non abbia confini.
Sinceramente, sono uno tra i gruppi italiani che più apprezzo e stimo, quindi mi è abbastanza
difficile essere imparziale e glaciale ... C'è da augurarsi che disco e gruppi abbiano l'attenzione che
meritano: non mi resta che invitarvi ad un acquisto senza pregiudizi e, soprattutto, ad una
prolungata serie di ascolti in attenzione. Extra più che una fanzine è un bollettino ciclostilato di collegamento tra individui e gruppi
anarchici/libertari, rivolto essenzialmente all'area del Friuli-Venezia Giulia. E' pubblicato dal CSL
Circolo «Emiliano Zapata» di Pordenone, e raccoglie materiali ed interventi scritti dai lettori
interessati. Nel primo numero, uscito questo mese, tra i vari interventi c'è da segnalare quello di
Punkrazio, che spiega l'evoluzione e la crescita dell'ex-punk ad Udine e dintorni. Mi sembra che nel
suo intervento Punkrazio sia riuscito a sintetizzare efficacemente sentimenti, frustrazioni e
malesseri tante volte incontrati in altrettante frustranti riunioni. Non sono a conoscenza del prezzo
di Extra, né dell'eventuale disponibilità di copie.
|