Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 15 nr. 128
maggio 1985


Rivista Anarchica Online

RASSEGNA LIBERTARIA
a cura della Redazione

Quanti e quali sono i periodici anarchici ad uscire (più o meno) regolarmente oggi, in tutto il mondo? Una risposta la si può trovare sul n. 40 del bollettino del Centre international de recherches sur l'anarchisme. Alle pagg. 9/12, infatti, sono riportati i titoli e gli indirizzi di 113 testate: come sempre capita con simili elenchi salta subito all'occhio di chi ha dimestichezza con la pubblicistica anarchica che qualche giornale manca all'appello, mentre altri vi compaiono che hanno cessato le pubblicazioni oppure non possono essere considerati anarchici (come Azione nonviolenta). Si tratta, dunque, di un elenco da rivedere e da aggiornare, che costituisce comunque una base d'informazione. Va precisato che questo elenco comprende solo le pubblicazioni periodiche, escludendo dunque quella messe di volantoni, numeri unici, opuscoli, ecc. che costituiscono parte integrante della comunicazione libertaria.
Prosegue, su quest'ultimo numero del bollettino del C.I.R.A., la pubblicazione delle nuove acquisizioni di libri, opuscoli e documenti per la biblioteca del Centro - probabilmente la più fornita ed organizzata al mondo sull'Anarchismo, certo la più efficiente (è infatti l'unica ad assicurare ai soci il servizio di prestito a mezzo posta).
Alcuni membri e collaboratori del C.I.R.A. li ritroviamo nella redazione di Ma! (con la "a" cerchiata), una nuova rivista il cui primo numero è uscito da poco. Tanto serioso ed "asciutto" è il bollettino del C.I.R.A., quanto estrosa e vivace si presenta questa nuova iniziativa editoriale.
Dalla Francia è arrivato l'ultimo numero di 2 pubblicazioni che in più di un'occasione abbiamo già avuto modo di segnalare in questa rubrica: Iztok e I.R.L.. Il n. 10 di Iztok ("rivista libertaria sui paesi dell'Est" specifica il sottotitolo) comprende la consueta serie di materiali utili per approfondire la conoscenza del "blocco comunista" ed anche per cogliere i segnali (piccoli, ma significativi) di critica e di opposizione di segno libertario. Interessante, in particolare, la testimonianza dell'esule cubano Carlos Franqui.
Dopo il n. 59, dedicato alla situazione della Nuova Caledonia (segnalato nella scorsa puntata - "A" 125), è ora uscito il n. 60 (aprile/maggio 1985) della rivista bimestrale I.R.L, edita a Lione. "Contro A.D., contro lo Stato" è il titolo del pezzo di apertura, firmato da Claude Guillon. La sigla citata è quella di Action Direct, l'organizzazione lottarmatista francese che negli ultimi mesi è tornata clamorosamente alla ribalta con una serie di attentati e di azioni terroristiche, nonché per il "patto d'azione" stipulato con la R.A.F. tedesca. L'articolo di Guillon rappresenta una presa di posizione chiara contro l'ideologia ed i metodi di A.D.. In polemica con quanti dichiarano di ritenere immorale ed inaccettabile la critica pubblica nei confronti di A.D., limitandosi al massimo ad esprimerla in privato, Guillon rivendica giustamente il diritto/dovere di dire la propria opinione, esternando le critiche anche le più dure, senza farsi condizionare in questo dall'eventuale conoscenza, stima o amicizia personale per qualcuno degli imputati. Lo scritto di Guillon, lucido nell'esposizione quanto sensibile al lato umano delle questioni trattate, sostiene la possibilità e la necessità di separare la reazione emotiva dalla valutazione dei fatti considerati. Viene anche denunciata l'allucinante equazione - fatta da A.D. e dai suoi sostenitori - secondo la quale l'inesistenza nella comunità israelitica di una corrente nettamente "anti-imperialista" giustificherebbe gli attentati anti-ebraici.
Lo scritto di Guillon che la redazione lionese di I.R.L. dichiara (nella premessa) di condividere sostanzialmente, costituisce un valido contributo alla chiarificazione della realtà e alla definizione di una posizione matura dell'anarchismo, al di fuori e contro qualsiasi "suggestione" connessa con l'uso della "violenza rivoluzionaria". Contro A.D., dunque, contro il lottarmatismo, e contro lo Stato.
Sullo stesso numero di I.R.L., oltre ad una lunga conversazione con Murray Bookchin, merita di essere segnalato un altro articolo dedicato alla lotta armata: "Sentiero luminoso o oscuro?", firmato da Habib. "Sentiero luminoso", com'è noto, è il nome dell'organizzazione "guerrigliera" che fa riferimento al "Partito Comunista del Perù marxista/leninista pensiero di Mao Tse Tung" (già la denominazione è tutto un programma!). Sendero Luminoso teorizza e pratica il terrorismo nel senso letterale del termine: un programma delirante ed una pratica sanguinaria che si riallacciano degnamente alla tradizione staliniana, rispetto ai quali l'articolo di Habib contribuisce a fare ancora una volta chiarezza. A vari anni di distanza dall'uscita del primo volume, vede ora la luce il secondo tomo dell'Enciclopedia anarquista (dalla parola "chovinismo" a "extremismo"). A proseguire in questo grosso progetto editoriale è il gruppo di esuli spagnoli, scampati alla sconfitta della rivoluzione spagnola del '36 e riparati oltreoceano, che da molti anni pubblica a Città del Messico il giornale Tierra y libertad. Con oltre 750 pagine di grande formato, anche questo secondo tomo si presenta come un prodotto notevole. Purtroppo, però, la strutturazione dell'opera, nel taglio editoriale come nel contenuto delle singole voci, è irrimediabilmente datato: la sostanziale fedeltà all'opera - omonima ed analoga - realizzata mezzo secolo fa dall'anarchico francese Sebastiane Faure - si fa sentire, eccome.
Se questa gigantesca enciclopedia è scritta in castigliano, La Puça i el general ("La pulce e il generale") è bilingue: prevalentemente in castigliano, ma alcuni articoli (ed il titolo) sono in catalano. Esce, infatti, ormai da 5 anni, seppure con periodicità irregolare, a Barcellona, nel cuore della Catalogna e fa riferimento al GAMBA (gruppo antimilitarista di Barcellona).
Restando in tema antimilitarista, segnaliamo - tra le numerose iniziative fiorite in questi ultimi anni per denunciare realtà e pericoli della piovra militarista - la pubblicazione del volume Disarmo o barbarie, nel quale sono raccolti articoli (già apparsi su varie testate) dello scrittore Carlo Cassola e di Angelo Gaccione. Il volume è curato da Bruno Zanotti, che è anche l'autore della lunga introduzione: una vibrante denuncia della follia della corsa agli armamenti.
Bilingue, come La Puça i el general, è anche Sardennia contras a s'istadu: in parte in sardo, in parte in italiano. Con l'ultimo numero (datato aprile/maggio 1985) questo foglio ha compiuto il salto grafico e tipografico da bollettino a giornale. La periodicità prevista, per ora, è quella bimestrale, con l'intenzione di arrivare a mensile. Per sostenere gli accresciuti costi, conseguenti alla nuova formula, la redazione di Sardennia contras a s'istadu ha lanciato una sottoscrizione. Su questo numero (il n. 1 della nuova serie, com'è specificato) ci sono, tra l'altro, articoli sulla situazione regionale, sulla scadenza elettorale amministrativa del 12 maggio, sull'incontro anarchico internazionale di Venezia (settembre '84), un documento dell'AED-Femminismo di Bergamo.
Dentro il cibo è il titolo del primo della serie dei "libri verdi" curati dalla reazione di Smog e dintorni, una rivista ecologica che ha la redazione a Mestre. Il sottotitolo specifica: 56 esperienze didattiche sul tema alimentazione, a cura di Sandro Zucchetti. Si tratta di un vero e proprio manuale pratico per imparare a conoscere, verificare ed anche insegnare (sì, perché Dentro il cibo è rivolto anche agli insegnanti) le mille trappole dell'industria alimentare, dalle indicazioni sule etichette agli usi (e abusi) dei coloranti. Quello della sofisticazione alimentare (e simili) è uno di quei problemi di cui tanto si parla, ma rispetto al quale siamo un po' tutti impreparati, ignoranti, indifesi. Eppure ci riguarda un po' tutti da vicino, quotidianamente. Già questa è una ragione più che sufficiente per darci una mossa e incominciare ad occuparcene. Magari cominciando proprio con questo ottimo manuale.
A Cesena e a Firenze vengono pubblicate due pubblicazioni dell'area nonviolenta che vogliamo segnalare: si tratta di due piccole riviste, forse irregolari nella periodicità, semplici nell'impostazione redazionale e nella grafica, ben curate.
Per dire... tra la gente si presenta come la "rivista del Centro di informazione nonviolenta" di Cesena e dedica il suo ultimo numero (doppio: 15/16) al tema delle piogge acide: ci siamo impegnati - si legge nella presentazione editoriale - per fare un quaderno il più semplice possibile, ma nello stesso tempo completo, affinché questo problema che ci tocca tutti da vicino sia perlomeno conosciuto. Il nostro sforzo è stato per far capire che piogge acide, morte dei fiumi, eutrofizzazione del mare hanno tutti una stessa radice, ed è la mancanza di rispetto delle minime norme ecologiche. Da segnalare, tra l'altro, la traduzione di un lavoro dei Verdi tedeschi sulla distruzione dei boschi a causa dell'attività delle piogge acide ed una presa di posizione contro la costruzione di una centrale a carbone a Ravenna.
Qualcosa da dire... è il titolo del "bimestrale degli antimilitaristi e nonviolenti toscani" (così si legge nel sottotitolo): tra le mani abbiamo il n.ro 5, datato "novembre/dicembre 1984", che riproduce in copertina una simpatica vignetta sarcasticamente incentrata sul Natale di Spadolini. Le posizioni politiche espresse da questa pubblicazione sono ovviamente quelle della L.O.C. (a firma Antonio Facchini viene pubblicato un resoconto del lavoro del XIII congresso, svoltosi a Modena lo scorso ottobre). Da segnalare anche un dibattito sul servizio civile nonché un elenco dettagliato degli obiettori e antimilitaristi (allora) in carcere o da poco scarcerati.