Rivista Anarchica Online
Kreuzberg, il
muro, ecc.
Berlino; per meglio
dire Kreuzberg, dato che principalmente in questo quartiere si è
sviluppata negli ultimi dieci anni, una rete di situazioni
autogestite. Anche il muro sembra voler testimoniare in
proposito; questo muro che separa la città in due, l'Est con
1.000.000 e l'Ovest con 2.500.000 di abitanti, solo passando per il
Kreuzberg si colora con disegni e scritte d'ogni tinta e lingua.
Nella mia fantasia era qualcosa di grosso, opprimente, invece no! A
stento mi sono convinto che quello era il muro. Non più alto
di tre metri, di per sé non ha niente di grottesco, di muri
così in una città ce ne sono tanti. Solo salendo sui
vari punti di osservazione, guardando il campo minato, il reticolato
con l'alta tensione, i soldati di pattuglia, l'altro muro, se ne
capisce tutta la drammaticità, la pazzia. Ciò che mi
ha spinto a Berlino è stato il desiderio di incontrare una
realtà diversa fatta da persone spinte da un desiderio
autentico di libertà, voglia di vivere, da un senso di rifiuto
per tutto ciò che è sfruttamento dell'individuo
sull'individuo e del sociale sull'individuo. Fino a due o tre anni
fa, si diceva che tale quartiere era popolato da 10.000 alternativi;
oggi sono meno. Ho vissuto in due
case occupate. In entrambe abitavano circa cinquanta persone, la
gestione avveniva tramite assemblee settimanali; una delle due case
aveva una stanza per gli ospiti di passaggio. Così come sono
invitanti esternamente (grandi disegni sulle facciate, sventolio di
bandiere rossonere) altrettanto tristi sono dentro. Decadenti e
sporche non offrono altro che un buco gratis dove dormire. Questo è
un periodo difficile per le squatt-hause, da 160 ne sono rimaste 70;
anche se tutte legalizzate continuamente tentano di disoccuparle
dichiarandole pericolanti. D'altra parte lo stato ha cercato di
sfruttare la situazione offrendo soldi per ristrutturare e creare
centri giovani, case per minori orfani, complete di strutture per
posti di lavoro tipo birrerie ecc... Diverse persone mi
hanno detto che l'attuale è un periodo di riflessione. Il
momento di festività in cui sono capitato non mi ha certo
aiutato a capire, ma ciò che si respira non sono certamente i
momenti esaltanti del Tuwat '77 o espressioni comunitarie di lotta,
coordinamenti. Le persone che si
muovono sono parecchie, interessanti e invitanti, ma le iniziative,
le espressioni individuali o di gruppo, risultano scollate tra loro.
Un fermento che interessa tutti "i campi dell'esistenza",
ma come una fiammata luminosa riscalda il cuore ma non l'ambiente. Le
manifestazioni in piazza, i cortei (contro le carceri, la
disoccupazione), incontrano ancora la partecipazione di molte
persone. Credo che Berlino,
per come è fatta, assomigli più ad una trappola che ad
altro; anche se ci tornerei "di corsa", isolata com'è
nel mezzo della Germania orientale, non può permettere altro
che uno sviluppo alternativo cittadino, importante ma non
sufficiente! Il Mehrighof
rappresenta senza dubbio il centro delle attività del
Kreuzberg. Si tratta di tre palazzine comunicanti di cui una parte è
stata acquistata. È la sede di
parecchie organizzazioni (antimilitaristi, anarchici, ecologisti,
ecc.), ci sono un asilo autogestito, una libreria di movimento, due
teatri. (MEHRINGHOF, Gneisenau str. 2, KREUZBERG 61). Nell'UFA-Fabrik, un
vecchio e in disuso centro di produzione di film, hanno trovato sede
diverse iniziative: panetteria, caffè, officine, casa per
ospiti, gestite da "alternativi". (UFA-Fabrik, Viktoriastr.
13, BERLIN 42). Papiertiges (ex
Kukuck), è un valido esempio di centro di documentazione
internazionale autogestito. (PAPIERTIGES, Friedrich str, 31). Drugstore è
un circolo giovanile autogestito anarchico. Una birreria che ospita
concerti e iniziative. (DRUGST0RE, Potsdamerstr. 1 80). Le librerie
alternative sono ben fornite; tra le altre: Buchladen, Lausitzerplatz
6; altre tre librerie sono in Oranienstr.; una in Manteuffelstrasse
31. In queste librerie potrete trovare lo STADTBUCH, un libro che
contiene tutti gli indirizzi alternativi. Vi sono poi diversi Pub o
birrerie in cui si può bere della buona birra in compagnia di
gente simpatica, assistendo a spettacoli fra i più vari;
ricordo volentieri il KOB (Potsdamerstr. 157), e il LOCUS
Marheinekeplatz.
Andrea Pirondini
(Modena)
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