Rivista Anarchica Online
Forse i folli
sono anche i giusti?
di Associazione Cactus / Verde Vigna
Nessuna novità, sul
fronte psichiatrico-giudiziario, nella vicenda di Franco Leggio.
Riportiamo qui il testo del volantino diffuso dai pacifisti
dell'Associazione Cactus e della Verde Vigna, che da anni vivono a
ridosso della base missilistica di Comiso, portando avanti
un'esperienza di agricoltura biologica ma soprattutto testimoniando -
con la loro scomoda presenza quotidiana - il rifiuto della logica
di morte del militarismo.
Non è stata ancora
chiusa l'istruttoria nei confronti di Carlo Sabattini di Modena, al
quale era stato ingiunto di sottoporsi a perizia psichiatrica e di
essere internato in un manicomio, che appena l'anno dopo lo stesso
provvedimento viene ingiunto anche a Franco Leggio, anarchico di
Ragusa. Questi provvedimenti, tipici dei regimi totalitari,
vorrebbero ridurre al silenzio e all'isolamento coloro i quali si
oppongono alle autorità costituite dopo che sono stati esauriti
tutti gli altri mezzi repressivi. Il pretesto di
quest'ultima macchinazione sembra essere una lettera di Franco Leggio
inviata al magistrato di Bari. Infatti su comunicazione del tribunale
di Bari il giudice istruttore di Ragusa Duchi e il direttore di
sezione Occhipinti hanno emesso l'ordinanza del 23 maggio 1986, dove
viene ingiunto a Franco Leggio di sottoporsi, appunto, a perizia
psichiatrica "per procedere a indagini che richiedono particolari
cognizioni". La verità è che Franco Leggio ha sempre espresso la
sua opposizione ai poteri costituiti con la coerenza della migliore
tradizione anarchica. Il rifiuto di vivere secondo il modello di vita
basato sul culto dell'obbedienza cieca: credere invece nella
democrazia dal basso, nel controllo popolare delle decisioni, per le
istituzioni è follia. Per le istituzioni
la persona modello è la famosa scimmia che non vede, non sente, non
parla. La persona che vuole sapere, che critica, che insiste nel
veder chiaro, che abbandona la facile strada del conformismo vuoto di
valori per intraprendere il cammino del cambiamento radicale per una
società fondata sulla partecipazione dal basso, sui valori del
rispetto della vita e di ogni essere vivente è considerata folle. Ed
infatti Franco prosegue nel suo tenace lavoro quotidiano di
produzione e diffusione di libri e di cultura critica, indispensabile
nella costruzione di una realtà diversa. Così come è impegnato
nella resistenza a Comiso contro i missili e a seguire con attenzione
le iniziative non violente contro le servitù militari (nel perimetro
esterno alla base missilistica), così come, ancora, è stato
presente in varie occasioni, quali per esempio il giorno
dell'inaugurazione della Stupa buddista per la pace alla Verde Vigna. Consideriamo la
perizia psichiatrica decisa nei suoi confronti un provvedimento vile
ed umiliante volto a liquidare una voce importante dell'opposizione a
questa partitocrazia che ci vorrebbe fare ingoiare in silenzio i
missili, la mafia, le centrali nucleari, la P2, le stragi di stato. Ma ci sono uomini,
come Franco, che sono un esempio di vita limpida senza compromessi
degradanti, illuminata da alti ideali. Di questo abbiamo
bisogno per evitare che l'umanità soffochi in un grido. Concludiamo
parafrasando l'anarchico Giovanni Marini: "Forse che i folli sono
anche i giusti?".
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