Rivista Anarchica Online

rivista anarchica
anno 19 nr. 163
aprile 1989


Rivista Anarchica Online

La sola musica è...

Carissimo Donno,
ho letto la tua letterina su "A" 161, dove scrivevi, piuttosto scandalizzato, che ti era "difficile digerire" il mio discorso su "cinema e rock", apparso sul n. 160 della stessa rivista. Come "cultore di jazz" (che dici di essere), mi sembri poco informato sulle origini del rock; ti rimando per questo a qualsiasi storia del "rock'n'roll" o a qualunque enciclopedia specializzata. Conosco bene il testo di Polillo e per quanto riguarda "l'anima trasgressiva" del rock, l'importanza che ha avuto (ed ancora ha) sui mutamenti generazionali e del costume nel mondo, non ha capito niente.
Liquidare il rock come una cialtroneria ed altre fioriture superficiali, bassamente alimentari, significa essere preda del gioco degli specchi dove la mediocrità è d'obbligo e l'incenso abbonda sulle lingue del riciclo.
Dovresti leggere con meno trascuratezza (non solo nel mio piccolo saggio) le origini del rock'n'roll. Impareresti forse che i generi, le categorie, le specializzazioni, in ogni tipo di linguaggio, di espressione, sono stati inventati dagli apologeti del mondano e dai cani da guardia della società convenzionale, perché i "consumatori di simulacri" possono abbeverarsi e intrecciare comportamenti, terrori, modelli; non c'è comunicazione autentica in una società in cui gli scriba della cultura sono tutti dentro i libri paga dei mercanti di ideologie o di fedi.
La civiltà dello spettacolo ingoia tutto. Musica, cinema, radio, carta stampata, televisione, chiacchiere... tutto... restano le nostre utopie a farci strada nella giungla delle "buone intenzioni".
Il big business (il grande affare) è il consenso. Depredare l'uomo della propria individualità. Se parliamo di rock, per un pagliaccio che si integra nella teologia della merce, ne nascono altri che infrangono la sua icona e portano avanti il dolore e le speranze di tutti i dannati della terra. Non è poco. Vorrei precisare ancora una cosa. Il valore libertario del rock non si richiama a nessuno stile di vita perché li brucia tutti, appena diventano schiuma della storia.
È sullo stupore degli stolti che le ghigliottine dello Stato hanno tagliato la testa a molte libertà. Quello che ogni Stato non è mai riuscito a sconfiggere con nessuna lama, sono le idee di fratellanza e solidarietà che gli uomini si sono tramandati (anche con la musica) per la conquista di un'esistenza dove ognuno è signore di sé.
La sola musica (o qualsiasi espressione artistica) che aiuta l'uomo a superare la propria infanzia è quella del suo quotidiano, il resto è merce.
Molto cordialmente caro amico

Pino Bertelli (Piombino)