Rivista Anarchica Online
Tre giorni di scintille
di Matteo Vescovi
L'appuntamento é come ormai da diversi anni alla Scintilla di Modena, 11
anni di storia come spazio sociale e
da 3 anche casa collettiva, per la tre giorni antimilitarista di autofinanziamento della rivista
"Senzapatria", che
trova tra queste mura la redazione. Tira vento sabato 29 quando con alcuni compagni di Monza si parte alla volta
di Modena e le previsioni metereologiche non promettono nulla di buono, cosa che dovrebbe lasciare indifferenti,
se non fosse per il pernottamento in tenda. Comunque il sole si impone con forza sull'A1 e tiriamo dritti senza
esitazioni, da "coraggiosi" militanti, verso la prima tappa di questa tre giorni: un presidio nella piazza centrale
con dibattito pubblico e spettacolo di burattini, il tutto condito da musica hard-core (figlia del punk anche nei
contenuti politici) e da un banchetto di distribuzione di materiale anarchico e in particolare antimilitarista. Tra
i tanti libri, riviste, volantini, gadgets compare anche Il disertore foglio di collegamento della Cassa
di Solidarietà
Antimilitarista, da più di dieci anni attiva nel sostegno sia politico che economico di coloro che fanno la
scelta
di non sottomissione alla leva obbligatoria e al servizio civile. La piazza é piuttosto popolata,
soprattutto crocchi di vecchi che discutono. Qualcuno attirato dalle creste gli
orecchini i capelli e le barbe lunghe ci chiede ironicamente se siamo pericolosi visto la presenza cospicua delle
forze dell'ordine nelle viette intorno alla piazza. C'è anche chi va oltre le battute e compra qualche
libro del buon vecchio Malatesta. Il presidio prosegue fino alle
sette, gli interventi sono pochi e ponderatamente brevi e introducono gli argomenti da sviscerare nei giorni a
seguire. Un compagno abruzzese accenna ai nuovi sviluppi sulla possibilità di ottenere la condizionale
per gli
obiettori totali senza che si inneschi la cosiddetta spirale delle condanne (cartolina-condizionale-cartolina...),
argomento che spero avrà spazio anche su questà rivista per essere approfondito nei suoi pro e
suoi contro. Inoltre
solleva il problema dell'intervento di polizia italiano in Albania preceduto dallo speronamento di una nave
albanese da parte dei nostri portatori di pace e quindi esprime l'esigenza di organizzare un'iniziativa comune
contro il silenzioso consenso rispetto all'ennesima iniziativa imperialista dell'occidente, stavolta con l'Italia in
prima linea. Il dibattito si conclude con l'intervento di una compagna del gruppo "Donne in nero", nato durante
la guerra del Golfo, che ha ribadito l'importanza della presenza delle donne nella lotta al militarismo, in quanto
pensiero intriso di violente logiche, storicamente maschili e delle quali le donne hanno sempre pagato le
conseguenze. Ancora più importante oggi, vista la proposta di legge dell'attuale governo di estendere alle
donne
il servizio militare volontario e il servizio civile obbligatorio. Le famose pari opportunità ... Infine
si torna tutti un po' bambini e galleggiando nell'imbarazzo, si assiste allo spettacolo dei burattini. Siamo
in un buon numero e da tutta Italia, stanchi ma pronti ad affrontare una lunga nottata tra discussioni, hard-core,
cori intorno al fuoco e la cometa... si c'é anche lei e ben visibile dato che il tempo ci ha graziati per tutti
i tre
giorni. Come era prevedibile mattinata di silenzio e riposo totale. Al pomeriggio riprendono i dibattiti: i
compagni di Verona, da un anno responsabili della Cassa di Solidarietà
Antimilitarista, fanno un resoconto dell'ultimo anno di attività del C.S.A.: iniziative promosse o alle quali
ha
aderito, situazione dei nonsottomessi da aprile '96 a marzo '97, materiale prodotto e situazione economica.
Sempre nel giardino assolato della Scintilla, il compagno abruzzese presenta il Comitato Antimilitarista
Anarchico Abruzzese nato l'anno scorso in appoggio agli obiettori totali detenuti presso il carcere di Sulmona
(AQ), fino a qualche mese fa deputato a livello nazionale ad ospitarli. Gli intenti del comitato sono: stabilire un
contatto diretto con i detenuti, propagandare la lotta antimilitarista antiautoritaria (concerti, manifestazioni,
incontri ...), fornire un appoggio ai familiari ed alle/gli amiche/ci dei detenuti, fornire un sostegno legale. Ora la
situazione é in movimento e gli obiettori sono ospitati dal carcere di Altamura (BA), comunque il
comitato
prosegue nel suo lavoro anche grazie a contatti presi con compagni locali. Cala il sole e l'ultimo incontro della
giornata viene spostato all'interno della casa. Così come invitava un
comunicato sul disertore inizia una riunione tra tutti i nonsottomessi al motto "mal comune mezzo gaudio".
L'ordine del giorno prevede: vagliare l'ipotesi di un manifesto a carattere nazionale per rilanciare nuove forme
di lotta antimilitarista; creare una più fitta rete di contatti e collaborazioni. Il primo punto viene rimandato
per la
necessità di verificare l'applicazione della nuova proposta di legge e per preparare una risposta adeguata.
Per
quanto riguarda i contatti l'aria che si respira è tutt'altro che malsana e stantia. Per il momento si è
stabilito di
organizzare una manifestazione nazionale per il 19 aprile "a macchia di leopardo" sulla questione albanese. In
pratica ogni individuo o gruppo organizzerà un'iniziativa di qualsiasi tipo nel proprio territorio
evidenziando gli
aspetti più sentiti. L'ultima sera si porta dietro la stanchezza di quella precedente e, nonostante l'hard-core,
è più
pacata. Lunedi 31 ultimo giorno: di nuovo in giardino, parlano alcuni compagni del Comitato Unitario Contro
il Progetto Aviano 2000, progetto che prevede l'ampliamento della base USAF di Aviano portando le truppe
americane da 4500 unità a 9000 unità con conseguenze socio-ambientali-culturali non difficili
da immaginare.
Tutt'oggi, essendo una base areonautica operativa, spedisce nei cieli friulani 170 aerei al giorno ad un'altezza di
300/400 metri dai centri abitati. Per evidenziare i problemi causati da queste basi che da 50 anni sono presenti
sul territorio nazionale (un altro esempio è quello di Sigonella) il C.U.C.A. ha indetto una manifestazione
nazionale per il primo maggio, ad Aviano. E' pomeriggio inoltrato e chi in macchina chi in treno, torna a casa.
Nonostante gli interventi diretti durante i
dibattiti siano stati pochi, ho respirato una forte tensione, soprattutto tra i compagni più giovani, a
continuare a
inventarsi e incontrarsi per scavalcare le asfittiche regole che il quotidiano vorrebbe imporre. Un arrivederci
al prossimo anno!
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