Rivista Anarchica Online
Fuga dal palazzo di cristallo
di Piero Riggio
L'opera Fuga dal palazzo di cristallo (Ed. Armando, Roma 1981, pagg. 217, lire 8.000) è nata
come dissertazione dottorale di J. Carroll per l'Università di Cambridge. Secondo l'autore, tre
tradizioni intellettuali si sono sviluppate nella cultura occidentale del secolo XIX: la filosofia
razionalista, inglese, liberale, utilitaristica; il socialismo marxista; l'anarco-psicologia.
Quest'ultima sarebbe stata «trascurata» dalla cultura uffìciale. L'autore si propone di valorizzarla
come «teoria originale e coerente dell'agire umano» sviluppatasi tra il 1840 e il 1890 in Europa.
La sua ricerca si fonda su tre «principi organizzativi» per stabilire la genesi della prospettiva
anarco-psicologica: primo, la psicologia di Freud ha avuto tre illustri predecessori: Max Stirner, F. Nietzsche, F. Dostoiewski; secondo, l'anarco-psicologia è una delle tre «visioni
antagoniste» del mondo, contro l'«homo economicus» del liberalismo razionalistico e contro
il socialismo marxista; terzo principio, l'anarco-psicologia è diretta contro «i modelli esistenti
di moralità e di comportamento sociale ed economico». Viene messa in risalto l'influenza dell'ottimismo di Bentham e la sua ipotesi di progresso,
nonché la sua concezione della libertà nei confronti di J. Stuart Mill. Stirner è considerato
l'iniziatore della tradizione anarchica, il padre, più specificamente, dell'anarchismo
individualista. L'autore riconosce a Stirner la fondazione del metodo di pensiero psicologico,
poi sviluppato sistematicamente da Freud. Stirner avrebbe mantenuto nel tempo «la freschezza e mordacità» della sua opera, proprio perché «la
sua radicale analisi politica trova le proprie basi nella psicologia». Egli, demolendo l'ideologia,
penetra le strutture più profonde dell'autorità. L'autore si sofferma poi nel trovare punti di
contatto e di contrasto con Nietzsche nel campo della religione e della morale; mette a confronto
correnti di pensiero come l'esistenzialismo con l'anarchismo, il marxismo e il sociologismo,
riconoscendo infine che la filosofia di Stirner è la più attuale in una società tecnologica avanzata
come la nostra, in cui la miseria va scomparendo. Tuttavia l'analisi di Nietzsche completerebbe o supererebbe quella di Stirner: la volontà di
potenza di Nietzsche sarebbe rivolta all'esterno, mentre Stirner avrebbe «un forte interesse
ontologico per la realizzazione di sè da parte dell'individuo». George Brandes definisce la
filosofia di Nietzsche «radicalismo aristocratico» e l'autore concorda con lui, solo che -
aggiunge - sarebbe piuttosto un anarchismo individualista con un accento più elitario di quello
stirneriano. In sostanza, Stirner, Nietzsche e Dostoiewski formulano un'ampia critica della
conoscenza contro la metafisica, la verità assoluta ed il Positivismo. La critica di Dostoiewski
si può applicare contro l'attualità tecnologica per la difesa della libertà dell'individuo. Il
«Palazzo di cristallo» è per il Dostoiewski il simbolo della società industrializzata,
dell'utilitarismo liberal-razionalista, del borghesismo. Da qui, il rilievo della noia a vivere in un
palazzo di cristallo, come in una prigione. L'analisi dell'autore si estende a molti campi: dalla
teoria dell'«homo economicus» si passa al tentativo di applicare la nuova psicologia ai fenomeni sociali come integrazione dell'analisi sociologica; dall'analisi delle opere di Dostoiewski, come «Delitto e Castigo», «I ricordi dal sottosuolo», «lI giocatore», alla
considerazione delle categorie economiche di «proprietà» e «possesso» in Stirner. L'anarco-psicologia ha influenzato la psicanalisi, la filosofia degli ultimi decenni del secolo
scorso, come Heidegger e Sartre, la letteratura, come A. Gide e T. Mann. Dopo la seconda
guerra mondiale pensatori come Horkheimer e Adorno, W. Reich e Marcuse, Brown e M.
Foucault risentirono dell'influenza dell'anarco-psicologia per affermare i diritti e la creatività
dell'individuo di fronte al mondo istituzionale e razionalista del «Palazzo di cristallo», che tenta
oggi di ingabbiarci sempre di più. Un libro da leggere per meditare.
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